Tempi duri per le società che operano nel business dei giochi e delle scommesse. Ieri Moody’s ha downgradato (si veda il comunicato stampa) a B2 da B1 il rating assegnato sia a Gamenet, società controllata dal fondo Trilantic Capital Partners, guidata in Europa dall’ex Lehman Brothers Vittorio Pignatti Morano, sia al suo bond da 200 milioni di euro a scadenza 2018 emesso nel luglio 2013 (si veda altro articolo di BeBeez). La settimana scorsa Standard&Poor’s aveva fatto la stessa cosa, portando il rating corporate e il rating del bond da B+ a B e mettendoli entrambi in crediwatch negativo (si veda il comunicato stampa).
Moody’s ieri ha motivato la sua decisione con il fatto che la nuova normativa fiscale italiana sul settore delle slot machine avrà un impatto molto negativo sui profitti della società e quindi sul merito di credito e sulla sua liquidità. Non solo. Il downgrade tiene anche conto del quadro di incertezza che aleggia su tutto il settore, in vista dell’annunciata riforma della regolamentazione
In base a quanto stabilito dalla Legge Finanziaria 2015 la quota di spettanza di Gamenet dei 500 milioni di euro di nuove tasse che si devono spartire gli attori del settore è di circa 47 milioni, una cifra che rappresenta i due terzi dell’ebitda complessivo di 67 milioni raggiunto nei 12 mesi conclusi a fine settembre 2014, quando aveva generato ricavi per 532 milioni (si vedano qui i dati dei nove mesi 2014).
La prima rata da 19 milioni è dovuta entro fine aprile e la seconda da 28 milioni a fine ottobre. Con una cassa di soli 30 milioni a fine dicembre 2014, la società potrebbe entrare in tensione di liquidità, se solo ci fosse un qualche disallineamento tra incassi e pagamenti, sottolinea Moody’s.