Advam partners sgr lancia il fondo per il finanziamento del working capital delle pmi. Lo scrive MF Milano Finanza in edicola da sabato 18 giugno.
Il fondo ha un target di raccolta di 100 milioni di euro e una durata di 3 anni, in linea con la scadenza dei crediti che verranno acquistati, che saranno fatture commerciali. Il fondo di Advam Partners ha già un accordo con Workinvoice, il web marketplace che intermedia fatture di pmi, per acquistare le fatture messe in vendita via via sulla piattaforma, ma non ha un accordo di esclusiva e potrà quindi investire in fatture proposte su altre piattaforme, che mai dovessero nascere o comunque che potranno essere individuate in altro modo.
“Non sarà difficile trovare imprese che siano interessate a cedere i crediti, perché la nostra proposta per loro è certamente più attraente di quella delle banche, che per gli anticipi fatture oggi chiedono tassi molto elevati ad aziende che abbiano un merito di credito considerato al di sotto dell’investment grade e anzi, in molti casi, queste aziende non vengono proprio finanziate”, ha spiegato a BeBeez l’amministratore delegato della sgr, Emanuele Facile, che ha aggiunto: “Ma il punto è che qui andiamo a comprare fatture verso grandi imprese e quindi il peso maggiore va dato al merito di credito del debitore di queste pmi e non alle pmi stesse. Banche e società di factoring, invece, danno il peso maggiore alla solidità finanziaria della pmi che chiede l’anticipo fatture o il factoring dei crediti”.
In effetti, se i tassi globali medi effettivi applicati dal sistema bancario, per fatture di importo compreso tra i 5 mila e i 100 mila euro sono del 7,64% e per fatture di importo superiore ai 100 mila sono del 4,66%, ma quei tassi possono arrivare anche a massimi del 13,55% e del 9,825% come evidenziato dall’ultimo comunicato di Banca d’Italia relativo al trimestre aprile-giugno 2016 ai fini della determinazione dei tassi soglia d’usura.
Come spiegato nel Rapporto Fintech di BeBeez, Workinvoice consente alle pmi di ottenere liquidità a fronte della cessione di fatture emesse nei confronti di aziende di grandi dimensioni grazie a un meccanismo di asta pubblica digitale, che si conclude entro 2 giorni e consente all’impresa di fissare un prezzo minimo e cedere anche fatture di importo generalmente compreso tra 10 mila e 100 mila euro. La commissione di istruttoria a carico dell’impresa è compresa tra l’1,5% e il 3% e può essere finanziata insieme alla cessione della fattura. Pienamente operativa da settembre 2015, Workinvoice ha intermediato sino allo scorso maggio fatture per 9,2 milioni di euro, distribuiti su circa 200 fatture.
Il fondo di Advam Partners sarà proposto a investitori istituzionali e privati professionali, con un ticket minimo di investimento per i privati di 500 mila euro. L’obiettivo di rendimento netto per gli investitori è del 4,5% a 3 anni, il che, visti i rendimenti di mercato ai minimi storici, è un dato interessante, soprattutto se si pensa che il rendimento è nella pratica garantito, perché, ha detto ancora l’ad Facile, “il fondo siglerà un accordo di assicurazione del portafoglio crediti acquistati con una compagnia di assicurazione specializzata”.
Contemporaneamente Advam Partners sta strutturando anche un altro fondo di credito, questa volta esclusivamente dedicato al finanziamento di piccolissime imprese che chiederanno finanziamenti su Borsa del Credito, la piattaforma web fondata da Antonio Lafiosca e partecipata dal fondo di venture P101. Anche in caso il target di raccolta è di 100 milioni. Le aziende che sono interlocutrici di Borsa del Credito sono di dimensioni ancora più piccole di quelle presenti su Workinvoice e trovano ancora più difficoltà a trovare credito sui canali bancari tradizionali.
Come indicato sempre nel Rapporto Fintech di BeBeez, dall’inizio dell’operatività lo scorso ottobre a inizio maggio, Borsa del Credito ha intermediato oltre 120 prestiti ad altrettante aziende per un totale di 2 milioni di euro. A oggi sviluppa una raccolta di 300-400 mila euro al mese. Gli investitori, che sono privati, mettono a disposizione una certa cifra, che poi viene distribuita da Borsa del Credito sui vari prestiti con una logica di portafoglio che assicura in media un rendimento del 5,59%. Ma gli utenti possono scegliere tra molte combinazioni di rischio-rendimento, scegliendo tipologia di scadenza e di merito del credito del debitore.
Advam Partners aveva lanciato a fine 2013 un fondo di minibond, ma la raccolta era stata però interrotta, perché, ha spiegato Facile, “non era per nulla semplice andare a trovare aziende che trovassero interessante lavorare con un fondo che aveva un target di rendimento ben più elevato del tasso che chiedeva il sistema bancario per operazioni analoghe, almeno per aziende con un buon merito di credito”. Per questo motivo, ha continuato Facile, “abbiamo deciso di cambiare rotta e indirizzarci su un segmento di credito diverso, che è appunto quello del finanziamento del capitale circolante. In prospettiva, però, riteniamo che il mondo dei minibond possa comunque essere interessante, ma per segmenti molto più piccoli rispetto a quello che di norma gli altri fondi stanno guardando e quindi, ancora una volta, aziende che difficilmente vengono finanziate a tassi interessanti dal sistema bancario”.