
Il 2022 si è chiuso con un turnover di ben 459,1 milioni di euro (+85% rispetto al 2021) per Clessidra Factoring, controllata al 100% di Clessidra Holding (a sua volta controllata da Italmobiliare), società specializzata nel factoring di crediti commerciali vantati da pmi in special situation (si veda qui il comunicato stampa), dopo che già nei primi 9 mesi dell’anno era stato evidenziato un trend ancora più positivo, con 302,5 milioni di euro, in aumento del 105% dallo stesso periodo del 2021) (si veda altro articolo di BeBeez).
Positiva anche la dinamica della marginalità: il margine d’interessi è stato pari a 979 mila euro (+ 20% dal 2021), mentre le commissioni nette sono state pari a 7,98 milioni di euro (+75%), con un margine di intermediazione di 8,96 milioni di euro (+ 67%), un utile prima delle imposte che è triplicato rispetto al 2021, a quota 3,55 milioni, e un utile netto è stato pari a 2,36 milioni di euro (+ 152% sul precedente esercizio).
Ricordiamo che Clessidra Factoring è l’ex Compagnia Europea Factoring Industriale (Coefi), che nel novembre 2020 il private equity Archeide e il suo socio di minoranza Intermedia spa, una società di consulenza specializzata in factoring, hanno ceduto a Clessidra Holding la quale ha poi proceudto al cambio del nome (si veda altro articolo di BeBeez). In occasione del closing dell’acquisizione, era stato annunciato che Il piano industriale di Clessidra Factoring puntava a portare il turnover dai circa 50 milioni di euro del 2020 a 750 milioni nel 2024, con un margine di intermediazione di circa 20 milioni.
I dati del 2022 sono stati annunciati dalla società nei giorni scorsi, a valle della riunione del Consiglio di amministrazione che nei giorni scorsi ha approvato i conti del 2022 in cui è stato registrato un monte crediti di 153,3 milioni di euro (+ 79% dal 2021) e un impiego lordo di 133,9 milioni (+78%) con un numero di clienti operativi che è quasi raddoppiato anno su anno, attestandosi a 230. Il tutto con una alta qualità del portafoglio crediti non registra posizioni classificate come sofferenze, mentre i crediti classificati come inadempienze probabili hanno un valore lordo pari a 321 mila euro, cioé lo 0,24% delle esposizioni lorde complessive.
Le passività finanziarie nette verso banche e verso società finanziarie, che insieme al bond da 30 milioni di euro emesso a maggio 2022 (si veda altro articolo di BeBeez) rappresentano la principale fonte di funding per la società, si sono attestate a 77,5 milioni di euro. A proposito di funding, si legge nella nota diffusa dalla società, tra gli obiettivi di Clessidra Factoring per il 2023 c’è quello di diversificare ulteriormente le fonti di funding attraverso l’attivazione di altri strumenti di raccolta complementari a quelli in essere. Il tipo di strumenti in questione non viene specificato, ma è ragionevole immaginare alla possibilità di ricorrere a cartolarizzazioni, ora che le dimensioni del turnover iniziano a essere importanti.
Sempre in ottica di supporto alla crescita dell’attività si inserisce l’aumento di capitale da 3 milioni di euro deliberato a gennaio 2022, sottoscritto interamente dal gruppo e perfezionato poi in aprile, in anticipo rispetto al previsto mese di giugno (si veda altro articolo di BeBeez).
Il patrimonio netto, comprensivo del risultato di periodo, è pari a 18,1 milioni di euro (+42%). Il Total Capital Ratio è stato pari del 14% (ma al 30 settembre 2022 era del 21,3%), mentre il ROE si è attestato al 15,4% (dal 9,2% del 2021).
Gabriele Piccini, amministratore delegato di Clessidra Factoring., ha commentato: “Siamo molto soddisfatti di questi risultati perché oltre alla crescita dei volumi, la società ha mantenuto elevati livelli di redditività, intensificando inoltre l’attenzione sul rischio di credito in considerazione del contesto macroeconomico che ha caratterizzato l’anno. Le nostre energie, oltre che sul business, sono state focalizzate anche sull’evoluzione della struttura di funding della società, che ha visto l’emissione del prestito obbligazionario della durata di tre anni, grazie al quale abbiamo potuto stabilizzare e diversificare le fonti di raccolta”. E ha aggiunto il manager: “I risultati conseguiti sono frutto di una azione commerciale dinamica, che ci ha permesso di raddoppiare il numero di clienti sia nel segmento Crossover sia Distressed, settore quest’ultimo che ci ha visti protagonisti su più tavoli di risanamento delle crisi aziendali. A luglio, inoltre, tra le prime in Italia, Clessidra Factoring ha finanziato con l’autorizzazione del Tribunale una storica pmi lombarda che ha attivato un percorso di risanamento nell’ambito della composizione negoziata della crisi di impresa”.
Tra gli obiettivi di Clessidra Factoring per il 2023 c’è quello di rafforzare ulteriormente la struttura operativa e infatti per quest’anno è previsto l’inserimento di otto nuove risorse su più aree aziendali, per garantire una ottimale gestione dell’incremento dei volumi di business attesi, soprattutto in ambito distressed.
E Federico Ghizzoni, presidente di Clessidra Factoring, ha anticipato: “Archiviato un 2022 molto positivo, quest’anno continueremo ad affiancare gli imprenditori e le aziende clienti per garantire un supporto non solo tramite il factoring, ma anche proponendo soluzioni che possano preventivamente anticipare ed evitare eventuali situazioni di tensione finanziaria. Il nostro obiettivo è quello di permettere alle aziende italiane che si trovano in situazioni di criticità finanziaria di poter contare su un partner che sia in grado di salvaguardare il loro valore ed affiancarle a 360 gradi in una fase così delicata come quella del rilancio”.