di Francesca Vercesi
Clessidra Factoring, nel finanziamento di pmi italiane, anche in fase di difficoltà e risanamento, controllata al 100% da Clessidra Holding, che a sua volta fa capo a Italmobiliare, ha chiuso il suo primo anno di attività con un turnover di poco meno di 250 milioni di euro, oltre gli obiettivi previsti nel piano industriale 2021-2025, e nel 2022 punta a incrementare fin quasi al raddoppio il volume di crediti gestiti. E proprio per finanziare ulteriormente lo sviluppo del business, lo scorso gennaio è stato deliberato un aumento di capitale da 3 milioni di euro, previsto dal piano industriale, che sarà effettuato entro il mese di giugno (si veda qui il comunicato stampa).
Ricordiamo che la società è la ex Compagnia Europea Factoring Industriale (Coefi), acquisita lo scorso novembre 2020 dal gruppo Clessidra (si veda altro articolo di BeBeez). Quest’ultima aveva rilevato Coefi da Archeide Discounted Receveibles Opportunities Fund sarl, comparto della sicav lussemburghese Archeide, specializzato nel sostegno alle pmi in sofferenza, che controllava l’88,59% del capitale, e dal socio di minoranza Intermedia spa, società di consulenza specializzata in factoring, garanzia e gestione del credito con sede a Castelfranco Veneto (Treviso), così come la stessa Coefi.
Nel dettaglio dei conti 2021, grazie all’aumento degli impieghi, dei volumi gestiti e del portafoglio clienti, Clessidra Factoring ha messo a segno una forte crescita nei crediti crossover (quelli a cavallo tra investment e sub investment grade) e deteriorati con un turnover complessivo di 247,8 milioni di euro (+403% sull’esercizio precedente e +48% rispetto al piano industriale) e un monte crediti di 85,8 milioni (+ 439% rispetto al 2020 e + 48% rispetto al piano industriale), con impieghi lordi di 75,1 milioni di euro, superiori del 552% rispetto al 2020 e del 64% rispetto al piano industriale. Il Total Capital Ratio è stato del 17,8% e il ROE del 9,2%. Il numero di clienti operativi, inoltre, è più che raddoppiato in un anno, attestandosi a quota 119.
Questi risultati non sono proprio una sorpresa. Lo scorso settembre, infatti, in occasione dell’inaugurazione della sede padovana della società, l’amministratore delegato Gabriele Piccini aveva anticipato a BeBeez che l’erogato avrebbe superato i 200 milioni di euro contro un obiettivo di budget fissato a 160 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). Ricordiamo che l’obiettivo previsto dal piano industriale per fine 2024 è un turnover di 750 milioni di euro, “ma confidiamo di poterlo superare”, aveva aggiunto l’ad. “I risultati conseguiti sono frutto di una azione commerciale dinamica, che ci ha permesso di acquisire nuove opportunità sia nel segmento crossover che distressed, settore quest’ultimo in cui siamo riusciti ad accreditarci come uno degli operatori di riferimento nei tavoli di risanamento e supporto alle aziende nelle fasi di superamento delle diverse situazioni di crisi”, ha commentato ora Piccini.
Sul fronte commerciale, per esempio, ricordiamo che Clessidra Factoring lo scorso novembre ha stretto una partnership con il gruppo Prelios per sostenere le aziende in situazione di tensione finanziaria classificate come UTP dal sistema bancario (si veda qui il comunicato stampa di allora). In virtù dell’accordo, Clessidra Factoring, grazie a un portafoglio prodotti diversificato che copre tutte le forme tecniche del factoring, collabora con Prelios fornendo servizi di gestione, garanzia e smobilizzo del capitale circolante nonché nuove risorse finanziarie alle aziende in difficoltà al fine di favorirne il risanamento (si veda altro articolo di BeBeez).
Tornando ai conti, sul fronte patrimoniale l’attivo della società finanziaria è rappresentato fondamentalmente da crediti verso la clientela, pari a 74,8 milioni di euro (+551% rispetto all’esercizio precedente). Le passività finanziarie nette verso banche e verso società finanziarie, che rappresentano la principale fonte di funding per l’operatore, si sono attestate a 59,3 milioni di euro. Il patrimonio netto, comprensivo del risultato di periodo, è pari a 12,7 milioni di euro (+63% rispetto all’anno precedente).
Positiva anche la dinamica della redditività: il margine d’interesse è stato pari a 819 mila euro, superiore del 144% rispetto all’anno precedente, mentre le commissioni nette sono state pari a 4,5 milioni di euro, in crescita del 286% rispetto al 2020; il margine di intermediazione che ne risulta è pari a 5,3 milioni di euro, maggiore sia rispetto all’anno precedente (+254%) sia rispetto al piano industriale (+56%). Inoltre, nell’anno le rettifiche di valore nette su crediti sono state pari a 254mila euro, mentre i costi operativi sono stati pari a 3,9 milioni di euro. A fronte di tali dinamiche economiche, l’utile prima delle imposte ha raggiunto 1,2 milioni di mila euro. mentre l’utile netto si è attestato a 937 mila euro.
Ha aggiunto Piccini: “Durante l’anno ci siamo dedicati non solo allo sviluppo del business ma anche all’evoluzione della struttura: abbiamo raddoppiato il numero di dipendenti, acquisendo nuove competenze distintive e specifiche in particolare in ambito credito e factoring; abbiamo investito nell’infrastruttura IT per incrementare l’automazione, l’efficienza dei processi e il controllo dei rischi operativi e lo scorso settembre abbiamo inaugurato la nuova sede di Padova. Nonostante la focalizzazione su queste importanti tematiche organizzative, abbiamo ottenuto dei risultati di business straordinari, posizionandoci con un ruolo primario nel mercato del distressed”.
E ha concluso Federico Ghizzoni, presidente di Clessidra Factoring: “A fronte di uno scenario macroeconomico internazionale e domestico caratterizzato da una grande incertezza, come Clessidra Factoring abbiamo mantenuto alta la selezione della clientela e la qualità creditizia della società continua a registrare valori più che positivi”.