Il Coronavirus sta mettendo sotto pressione i bond di Selecta, il gruppo svizzero gestore di macchine distributrici di snack e bevande, controllato da KKR e che nel 2017 ha comprato l’italiana Argenta (si veda altro articolo di BeBeez).
Selecta nel novembre scorso aveva rifinanziato parte del suo debito emettendo altri 100 milioni di euro del suo bond senior secured con scadenza 2024 e cedola 5,875% emesso originariamente nel marzo 2018 per 765 milioni di euro e quotato alla Borsa di Berlino e aveva inoltre emesso altri 50 milioni di euro del suo bond senior a tasso variabile sempre a scadenza 2024, originariamente emesso nel marzo 2018 per 325 milioni (si veda altro articolo di BeBeez).Nel marzo 2018 Selecta aveva rifinanziato il suo debito per un totale di 1,3 miliardi di euro distribuito in tre tranche, appunto i due bond di cui sopra più un alatro da 250 milioni di franchi svizzeri (si veda altro articolo di BeBeez).
In particolare il bond in euro a tasso fisso è ora crollato a 48 centesimi da una quotazione attorno alla pari a fine febbraio, cioé da quando le misure di contenimento del contagio da Covid-19 e quindi di chiusura degli uffici e dei luoghi di aggregazione hanno portato a immaginare che quest’anno il gruppo dovrà sopportare necessariamente un crollo di fatturato. Così ora sul mercato, le voci di una possibile ipo, che circolavano da quasi due anni (si veda altro articolo di BeBeez) o in alternativa di un possibile nuovo rifinanziamento del debito con nuovi bond, sono state sostituite dalle voci che mettono in dubbio la capacità di Selecta di sopravvivere a questa crisi senza ricorrere a una ristrutturazione del debito.
Secondo un’analisi della britannica Everest Research, Selecta ha liquidità sufficiente per gestire la situazione oggi, ma dovrà ridurre il debito nel lungo termine, perché in caso contrario la ristrutturazione del debito si renderà necessaria. E questo nell’ipotesi di uno scenario base di evoluzione del contagio da coronavirus e dei suoi effetti sull’economia e quindi sul fatturato atteso di Selecta.
A oggi le quotazioni del bond danno a Selecta una valutazione implicita di 3,6 volte l’ebitda previsto per il 2021 e di 3,2 volte l’ebitda degli ultimi 12 mesi calcolati a fine 2019. Per questo motivo Everest Research ha modificato il suo rating da “avoid”, assegnato il 26 febbraio, a Conviction Buy, al prezzo attuale di circa 50 centesimi e ritiene che “Selecta e il suo sponsor KKR abbiano gli strumenti per preservare il valore del gruppo. Le cose potrebbero cambiare però in peggio, nel caso di uno scenario macroeconomico negativo, che implichi un impatto molto importante e prolungato delle misure di contenimento del contagio, così come potrebbero cambiare in meglio se gli effetti del coronavirus sull’economia saranno minori del previsto.
Lo scorso 13 marzo Selecta in una nota ha avvertito gli obbligazionisti che “una priorità chiave per il 2020 è generare flussi di cassa positivi a seguito di finanziamenti e abbiamo iniziato l’anno in modo molto disciplinato ritenendo che possiamo raggiungere questo obiettivo nella seconda parte dell’anno. L situazione creata dal Covid-19 ha resto il raggiungimento di questo obiettivo più sfidante ma stiamo implementando piani per incrementare il cash flo e la liquidità nel breve termine. Questi piani includono azioni come riduzioni delle spese e l’assunzione di personale interinale” (si veda qui il comunicato stampa).
Il gruppo ha chiuso il 12 mesi terminati al 30 settembre 2019 con 1632,2 milioni di euro di ricavi, un ebitda rettificato di 138,2milioni e un debito senior netto di 1,364 milioni(si veda qui la presentazione agli obbligazionisti). Selecta ha spostato la chiusura dell’esercizio al 31 dicembre, mentre prima al 30 settembre. I dati 2019 dell’esercizio da 15 mesi verranno presentati il prossimo aprile.
Le due obbligazioni in circolazione avevano rappresentato per Selecta il terzo rifinanziamento del debito. In precedenza, nel 2014, la società aveva rifinanziato parte del debito con 550 milioni di euro di bond high yield e parallelamente KKR aveva iniettato 220 milioni di euro di finanziamento PIK, che aveva evitato la ristrutturazione del debito. I proventi dei bond erano serviti soltanto per una piccola quota a rifinanziare il debito di Argenta, mentre per la maggior parte sono andati a rimborsare bond e linee di credito della stessa Selecta.
Ricordiamo che Selecta è stata quotata in Borsa fino al 2001, anno del delisting da parte del gruppo di catering britannico Compass Group. Fondata nel 1957, Selecta nel 1985 era divenuta di proprietà del gruppo svizzero quotato di logistica e trading Valora, che aveva poi portato Selecta sul listino nel 1997. Compass aveva poi venduto Selecta ad Allianz Capital Partners affiancato da BlueBay nel 2007 in un deal con una leva molto elevata (690 milioni di sterline di debito su un valore complessivo del deal di 772 milioni, si veda la Reuters di allora), tipico di quegli anni. Ma quel debito, a seguito della crisi finanziaria globale, aveva messo in crisi il gruppo. Nel marzo 2012 il gruppo Selecta aveva poi ceduto la controllata italiana Selecta Italia all’italiana IVS Group (si veda qui il comunicato stampa di allora), che a sua volta aveva appena annunciato la business combination con Italy 1 Investments, la Spac di diritto lussemburghese promossa tra gli altri da Vito Gamberale e Carlo Mammola. Italy 1 Investments è stata la prima Spac a essere quotata a Piazza Affari (scarica qui il report di BeBeez sulle Spac).
Dopo un tentativo di vendita del gruppo senza successo da parte di Allianz Capital Partners nel 2012, era intervenuta KKR nel 2o14 con un’iniezione di 220 milioni di euro di finanziamento. Poi nell’ottobre 2015 KKR aveva comprato da Allianz Capital Partners oltre il 90% del capitale di Selecta, con la restante quota che era rimasta in portafoglio al fondo Bluebay (si veda altro articolo di BeBeez).