Finint Investments sgr ha annunciato ieri il primo closing del suo terzo fondo di private debt ,PMI Italia III, che ha raccolto 90 milioni di euro di impegni, grazie al contributo dei cornerstone investor FEI e CDP, che hanno investito 30 milioni ciascuno, e Banca Finint, oltre al contributo di altri investitori istituzionali (si veda qui il comunicato stampa).
Il fondo, che ha un target finale di raccolta di 250 milioni, è il successore di PMI Italia II, lanciato nel 2019, che aveva avuto come cornerstone investor, il fondo di fondi di Fondo Italiano d’Investimento sgr e sempre Banca Finint, che avevano investito complessivamente 25 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Successivamente il Fondo Europeo per gli investimenti (FEI) aveva investito 30 milioni, portando la disponibilità complessiva del fondo a 110 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa di allora). Il primo fondo della serie, fondo Minibond PMI Italia, era stato invece lanciato nel 2013 e aveva raccolto circa 65 milioni), mentre nel 2014 era partito il Fondo Strategico Trentino – Alto Adige, a focus territoriale, di cui Finint Investments sgr si era aggiudicata il bando di gara per la gestione, indetto dalla Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol: il fondo era partito con un patrimonio di 200 milioni, che era stato sottoscritto per 75 milioni dalla Provincia Autonoma di Trento e per 75 milioni dalla Provincia Autonoma di Bolzano, ai quali si era poi aggiunta la partecipazione per 50 milioni del Fondo Pensione Laborfonds (si veda altro articolo di BeBeez)
A proposito del primo closing della raccolta del nuovo fondo di private debt, che sarà gestito da un team specializzato e dedicato di Finint Investments, con oltre dieci anni di track-record e formato dai fund manager Luca Novati, Vania Serena e Francesco Gressani, l’amministratore delegato dell’sgr, Mauro Sbroggiò, ha commentato: “Con il nuovo Fondo PMI Italia III mettiamo a frutto l’esperienza maturata in questi anni con i fondi dedicati al private debt che ci ha visto protagonisti nella costruzione di portafogli con buoni ritorni, nessuna perdita ed imprese emittenti che hanno fatto significativi percorsi di crescita guidati dagli investimenti effettuati grazie ai nostri fondi. Ora vogliamo proseguire in questo percorso, mettendo a disposizione degli investitori uno strumento focalizzato sui criteri ESG con l’obiettivo di fornire un sostegno concreto all’economia reale e allo sviluppo delle nostre imprese in un’ottica sostenibile. La presenza tra i nostri investitori di FEI e CDP è testimonianza della qualità delle operazioni passate e ci rende ancora più coscienti dell’impegno che ci sarà richiesto nei prossimi anni. In questo modo il nostro lavoro sarà sempre più strumento di crescita, in chiave di sostenibilità, del tessuto imprenditoriale del Paese”.
Alessandro Tappi, cio del FEI, ha aggiunto. “Il FEI sostiene lo sviluppo economico delle piccole e medie imprese anche investendo in intermediari in grado di operare come catalizzatori dell’innovazione e della sostenibilità ambientale. I fondi di private debt come PMI Italia III costituiscono una forma di finanziamento complementare per le pmi, contribuendo alla loro crescita organica e al contempo favorendo lo sviluppo del Mercato dei Capitali”.
E Andrea Nuzzi, Head of Corporate and Financial Institutions di CDP, ha concluso: “Grazie a questa operazione, CDP conferma il proprio ruolo di anchor investor a supporto del mercato italiano del private capital e dell’accesso al credito delle pmi. Prosegue in questo modo l’impegno di Cassa nella promozione e diffusione degli strumenti di finanza alternativa, fattore chiave per consentire alle aziende di diversificare le proprie fonti di finanziamento in un contesto di complessità congiunturale. L’intervento di CDP consente di attrarre ulteriori investitori istituzionali, incrementando le risorse a disposizione dei piani di crescita e investimento in chiave ESG delle imprese italiane, nell’ottica di rafforzarne la competitività e la leadership in Italia e all’estero”.
Ricordiamo che Finint Investments sgr, che con un team di 80 professionisti a fine 2023 gestiva 37 fondi mobiliari e immobiliari per un totale di 5 miliardi di euro di asset in gestione (+ 28% dal 2022, si veda altro articolo di BeBeez).
Tra le novità del 2023, c’è stato l’avvio del primo ELTIF di Finint Investments dedicato al venture capital, mentre in questi primi mesi del 2024, oltre la nuovo vintage del fondo di private debt, è stato avviato anche il Finint Special Credit Opportunity Fund, FIA di private debt dedicato alle aziende sub performing.
Il fondo, che ha come target di investimento principalmente pmi e piccole mid cap italiane, fornirà alle aziende, attraverso strumenti di debito a medio e lungo termine, le risorse per finanziare i loro piani di investimento e di crescita in chiave ESG. Il fondo è infatti stato classificato come fondo articolo 8 ai sensi del Regolamento UE SFDR, sull’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari. L’obiettivo è quindi quello di favorire l’evoluzione sostenibile dei processi di business migliorando gli aspetti ambientali e sociali delle aziende beneficiarie, con particolare riferimento a efficientamento energetico, transizione verso l’economia circolare e contributo alla diversità ed inclusione di genere. Almeno il 30% degli investimenti del fondo sarà dedicato a supportare gli obiettivi di sostenibilità ambientale (Climate Action and Environment Sostainability), contribuendo alla riduzione delle emissioni di CO2 e al miglioramento della sostenibilità ambientale. Il Fondo, inoltre, è conforme ai criteri di genere e di screening di InvestEU.