
Allungamento della scadenza del fondo Supply Chain e due nuovi fondi in preparazione, di cui uno sarà sarà il secondo della serie Supply Chain e l’altro il primo di una nuova serie, questa volta dedicata ai prestiti alle pmi e non più alle fatture commerciali. E’ il programma di Groupama am sgr del prossimo paio d’anni .
“Tra fine 2021 e inizio 2022 lanceremo probabilmente il secondo fondo della serie Supply Chain”, ha detto a BeBeez e MF Milano Finanza Alberico Potenza, direttore generale di Groupama am sgr e responsabile della gestione del fondo, che ha aggiunto: “Nel frattempo, però, stiamo preparando il lancio del nostro primo fondo di direct lending che investirà in prestiti a medio-lungo termine. Immagino che saremo pronti tra fine anno e iil primo semestre 2021”. I prestiti in questione saranno tutti garantiti da Mediocredito centrale e Sace. Il target di raccolta del fondo è di almeno 200 milioni di euro e anche in questo caso, come per le fatture, le operazioni di acquisto e gestione dei crediti passeranno attraverso la piattaforma fintech Fifty.
Intanto il fondo Supply Chain specializzato nell’acquisto di fatture commerciali e gestito da Groupama am sgr ha raggiunto a fine settembre quota 1,2 miliardi di euro di erogato alle pmi dall’inizio dell’operatività nel 2016 (si veda anche il Report di BeBeez sulle piattaforme fintech appena pubblicato, disponibile per gli abbonati a BeBeez News Premium). Un risultato che ha evidentemente soddisfatto gli investitori, che hanno deliberato nei giorni scorsi quasi all’unanimità di allungare di altri tre anni la vita del fondo al dicembre 2023, la cui dotazione può essere per definizione reinvestita anche oltre 5 volte nel corso dell’anno, visto che le fatture hanno scadenza media inferiore ai tre mesi. Per questo motivo la potenza di fuoco del fondo è molto più elevata sia del valore degli impegni di investimento raccolti sia degli impegni effettivamente richiamati. Non a caso nei primi 9 mesi del 2020 sono stati erogati ben 315 milioni di euro, distribuiti su oltre 9500 fatture.
Il Supply Chain Fund è stato il primo fondo di credito ad aver ottenuto a febbraio 2016 il via libera di Banca d’Italia. Il fondo interviene in ottica di filiera, siglando accordi con aziende di grandi e medie dimensioni, in relazione ai crediti vantati dai loro fornitori. Il fondo ha una capacità di processo dei pagamenti molto efficiente e flessibile, che permette di focalizzarsi su specifici gruppi di fornitori, grazie all’utilizzo della piattaforma fintech Fifty.
Al 30 settembre 2019, nell’ultima tornata di sottoscrizioni, il fondo aveva raccolto impegni per 60 milioni di euro. Di quel totale, circa 20 milioni di euro erano stati sottoscritti da Cattolica Assicurazioni, HDI Assicurazioni (Gruppo Talanx), ITAS Mutua e dal fondo pensione Previbank, a cui si è aggiunto il rinnovo dell’impegno del gruppo assicurativo Groupama per 40 milioni. (si veda altro articolo di BeBeez). Negli anni precedenti il fondo aveva ottenuto la fiducia, oltre che della casa madre, anche da altri due diversi fondi pensione, e cioé Alifond, fondo pensione negoziale del settore alimentare (all’interno di un mandato di gestione preesistente) e Byblos, fondo pensione dei lavoratori dipendenti delle aziende grafiche, editoriali, della carta e del cartone, cartotecniche e trasformatrici.
Tra le ultime operazioni del fondo, ricordiamo che lo scorso luglio il fondo Supply Chain ha annunciato la sigla di un accordo con un grande produttore di acciaio estero fornitore dell gruppo Marcrgaglia per la cessione di un totale di 60 milioni di euro di crediti in 12 mesi e di un altro accordo in via di definizione con un altro produttore di acciaio estero, a sua volta fornitore di Marcegaglia, per una serie di operazioni che nel giro di un anno a loro volta raggiungeranno la cifra di circa 60 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). A inizio agosto, invece, il fondo Supply Chain ha annunciato un accordo per l’acquisto, su base revolving, di fatture emesse dai fornitori-trasportatori di Unico La farmacia dei farmacisti spa, il maggiore distributore farmaceutico interamente italiano di proprietà dei farmacisti, nato dalla fusione di quattro grandi cooperative di farmacisti italiane: Unione Farmaceutica Novarese di Novara, Codifarma di Bologna, Unione Farmacisti del Friuli Venezia Giulia di Udine e la CO.FAR.PA di Parma. L’accordo riguarda un plafond massimo di 3 milioni di euro al mese, per un turnover complessivo annuo quindi, di circa 30 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).