Flea Soc. Agricola arl, società produttrice della birra artigianale di alta qualità Flea, ha emesso un minibond da 1,2 milioni di euro, garantito dal Fondo di garanzia per le pmi, che è stato interamente sottoscritto dal fondo Rilancio e Sviluppo, gestito da SICI sgr, e da Gepafin spa, società finanziaria partecipata dalla Regione Umbria per il 54% e, per il restante 46%, da 11 banche di rilevanza nazionale e regionale (si veda qui il comunicato stampa).
Nel dettaglio, il minibond .è stato sottoscritto, rispettivamente, per 900 mila da SICI sgr e per 300 mila euro da Gepafin, con una struttura di rendimento variabile legata al raggiungimento degli obiettivi strategici di sviluppo. Lo studio legale Orrick ha prestato assistenza legale nella strutturazione del minibond
Sempre lo stesso fondo di SICI sgr in accoppiata con Gepafin avevano sottoscritto anche il minibond da un milione di euro che la società aveva emesso nel 2017 per finanziare il raddoppio degli impianti da 5.000 hl/anno a circa 11.000 hl/anno. Quel minibond ha scadenza a fine 2023 e anch’esso paga un tasso variabile agganciato alla crescita effettiva futura della società.
Fondata nel 2012 dall’imprenditore Matteo Minelli e con sede a Gualdo Tadino (Perugia), Flea Soc. Agricola è controllata da Minelli al 50% e partecipata al 49% da Ubaldo Colaiacovo e all’1% da Giovanni Colaiacovo. Negli anni il birrificio ha realizzato una crescita importante, passando da una produzione di 120 mila litri realizzati nel 2013, a una produzione di circa 1,5 milioni di litri nel 2020, superando i target di ricavi dell’anno e saturando la capacità produttiva. A seguito dei nuovi investimenti completati nel 2021, la capacità produttiva massima è oggi pari a circa 6 milioni di litri.
Per mantenere la completa autosufficienza degli approvvigionamenti e il più stretto controllo sull’intero processo produttivo, nel 2021 Flea ha infatti acquisito una tenuta di circa 700 ettari. Il nuovo stabilimento è così inserito in un hub di nuova concezione, immerso nel verde alle pendici della Sorgente Rocchetta e fornirà servizi di accoglienza e di ristorazione e svolgerà una funzione di aggregazione delle eccellenze agroalimentari del territorio.
Il Birrificio Flea si distingue per avere un ampio portafoglio di referenze rispetto ai competitors, produce birre a marchio proprio (Flea e Ma.Ma) e per conto terzi (private label). In totale, conta oltre 20 tipologie diverse di birre che vengono vendute in diversi formati, che vanno dalle bottiglie da 33 cl ai fusti da 20 litri, per una gamma di prodotto composta da oltre 50 diverse referenze. Sotto il profilo geografico, infine, la società è stata in grado di ampliare la propria brand awareness anche all’estero, vendendo i propri prodotti (nel 2020 circa il 20% del fatturato) anche in Cina, Olanda, Giappone, Australia, Germania, Francia, Portogallo, Stati uniti e Canada.
Matteo Minelli, fondatore e amministratore della Società, ha commentato: “Siamo molto contenti che Sici e Gepafin continuino a sostenere la crescita della nostra Azienda; nonostante le problematiche relative alla pandemia, Flea ha continuato nel suo importante percorso di crescita e, grazie al nuovo investimento, diverrà uno dei principali attori della Birra Artigianale Italiana. Negli ultimi mesi abbiamo perfezionato l’acquisto di una tenuta agricola di circa 700 ettari nelle vicinanze del birrificio e questo va sicuramente a completare la nostra idea di filiera e di economia circolare”.
Vittorio Gabbanini, Presidente di SICI sgr, ha aggiunto: “Siamo molto soddisfatti di poter investire nuovamente in una realtà come Birra Flea che ha saputo coniugare la tradizione dei propri territori, l’innovazione produttiva ed una visione d’impresa che le hanno permesso in pochi anni di diventare un punto di riferimento tra i birrifici atigianali italiani. Con questa operazione, SICI continua a sostenere gli imprenditori che conformano le proprie aziende alle best practice orientate all’eccellenza e alla creazione di valore”.
Carmelo Campagna, presidente di Gepafin, ha concluso: “Confermiamo il nostro sostegno”a un’azienda che ha saputo ottenere importanti tassi di crescita in uno dei settori, quello della filiera agroalimentare, trainanti per l’economia dell’Umbria. L’operazione è stata realizzata mettendo a sistema risorse private e risorse della Regione Umbria con le garanzie offerte dal Fondo Centrale”.
(Articolo modificato alle ore 16.20 del 15 dicembre – si corregge un errore sulla cedola del prima bond)