L’8 agosto scorso l’AS Roma spa ha quotato al Third Market della Borsa di Vienna un prestito obbligazionario senior secured da 275 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa e qui l’Offering memorandum). Il prestito obbligazionario, che è stato emesso dalla controllata ASR Media and Sponsorship spa, ha scadenza 1° agosto 2024 e paga una cedola del 5,125%. E’ stata inoltre presentata richiesta di quotazione anche sul segmento Euro MTF della borsa lussemburghese. Le obbligazioni, riservate a investitori istituzionali, hanno rating BB- di Standard & Poors’s. Goldman Sachs, J.P. Morgan e Ubi Banca sono stati collocatori e security agent. A.S. Roma e le sue partecipate coinvolte nell’operazione sono state assistite da DLA Piper e Tonucci & Partners. Le banche sono state seguite da Latham & Watkins.
Per quanto riguarda l’utilizzo dei proventi del bond, l’AS Roma ha precisato che serviranno a rifinanziare il debito residuo esistente in capo a ASR Media (al 31 marzo era di 215,5 milioni, mentre a oggi è di circa 210 milioni), anche ottimizzandone la struttura e la scadenza, e a dotare la società di risorse finanziarie per la propria attività.
Il debito era stato contratto con Goldman Sachs e UniCredit nel febbraio 2015 per 175 milioni di euro e poi incrementato a 230 milioni nel giugno 2017, con scadenza giugno 2022 e tasso pari all’euribor 3 mesi (con un minimo di 0,75%) e uno spread del 6,25%. La posizione finanziaria netta consolidata alla fine dell’anno fiscale 2018 (al 30 giugno 2018) era di 218,8 milioni, mentre a fine dicembre era scesa a 196,4 milioni (si veda qui la Relazione finanziaria consolidata semestrale) a fronte di ricavi netti consolidati nel semestre per 134,8 milioni e un ebitda di 65,1 milioni. A fine dicmebre il patrimonio netto del gruppo era negativo per oltre 100 milioni, soprattutto a causa di perdite cumulate negli anni precedenti per 132,3 milioni. A fine marzo 2019 il debito finanziario netto era sceso a 191 milioni (si veda qui il comunicato stampa).
Sempre per fare cassa, secondo indiscrezioni circolate a fine luglio, la Roma starebbe anche cercando di vendere a fondi londinesi il suo centro sportivo di Trigoria, che fa capo ad AS Roma Real Estate. L’operazione valuterebbe il centro 30 milioni di euro e prevederebbe un contratto di lease back con un rendimento del 5-6% l’anno.
Ricordiamo che l’AS Roma era stata nel mirino del fondo sovrano del Qatar, Qatar Investment Authority (QIA), ma la trattativa è stata affossata dalle difficoltà legate alla costruzione dello stadio della città e dal secco no alla vendita da parte di James Pallotta, attuale proprietario della squadra tramite AS Roma spv, che a sua volta fa capo direttamente e indirettamente a Raptor Capital Management (si veda altro articolo di BeBeez). Si dice che nella prima metà di aprile 2019 Qatar Sport Investments abbia messo sul piatto 550 milioni di euro, ma che Pallotta volesse un miliardo. E ora l’interesse del Qatar sarebbe definitivamente sfumato, anche perché a Doha non avrebbero per niente preso bene l’emersione delle conversazioni secondo cui l’ex premier Matteo Renzi avrebbe fatto da emissario nell’emirato per l’acquisto della Roma (si veda qui Dagospia).
Ricordiamo che la Raptor Capital Management di Pallotta nel marzo 2016 ha finanziato Tag.Bio, startup spin-off della University of California San Francisco (UCSF) che realizza un software in grado di analizzare e prevedere i movimenti delle squadre di calcio avversarie, utilizzato anche dalla Roma (si veda altro articolo di BeBeez).