Officine Meccaniche Barni spa (meccanica industriale di precisione) ha acquisito il Gruppo Guida Impianti, che realizza impianti tecnologici dedicati ai processi di finitura delle bobine in acciaio e leghe leggere, finanziando l’operazione tramite l’emissione di un minibond da tre milioni di euro, con durata sei anni, sottoscritto interamente da Unicredit (si veda qui il comunicato stampa).
Per l’istituto di credito si tratta dell’ottavo minibond sottoscritto in Lombardia, regione cui fa riferimento un quinto dell’ammontare complessivo di questi strumenti che sono stati sottoscritti in Italia da Unicredit, per un ammontare superiore al miliardo di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Guida Impianti è oggi controllata al 100% da Guida Engineering srl, di cui aveva acquisito il controllo ad agosto del 2015 il fondo Assietta private Equity III gestito da Assietta Private Equity sgr (si veda altro articolo di BeBeez). Quando il fondo ne aveva acquisito il controllo, Guida Engineering deteneva il 94,44% di Guida Impianti (il resto faceva capo a Paola Piatti), tramite la newco Solidità srl (poi ribattezzata Guida spa), di cui APE sgr possedeva il 75%, mentre le quote rimanenti erano suddivise tra i precedenti azionisti, Marco e Carlo Ferri (rispettivamente con il 15% e 10%). Paola Piatti e i due Ferri sono gli eredi di Eugenio Guida, fondatore dell’azienda.
Guida è una “storica azienda di Lainate (MI) che dal 1962 è specialista nella realizzazione di impianti tecnologici complessi dedicati ai processi di finitura delle bobine in acciaio e leghe leggere (coil processing)” si legge in una nota che spiega come l’azienda disponga di oltre 800 impianti di taglio installati in tutto il mondo nei suoi oltre 60 anni di storia.
L’emissione del minibond arriva al termine di tre anni caratterizzati da difficoltà finanziarie per Guida Impianti e ne segna l’uscita grazie all’ingresso di Officine Meccaniche Barni come partner finanziario e soprattutto industriale. L’azienda, nata nel 1969 in Valtellina, in provincia di Sondrio, si è progressivamente affermata come partner “dei più quotati produttori italiani di linee”, nella realizzazione di impianti creati e adattati in base alle loro esigenze.” Oggi, Barni si spinge oltre la semplice produzione di impianti ed apparecchiature speciali per la lavorazione dei metalli, presentandosi come una società di ingegneria ad alto valore aggiunto, in grado di proporre ed implementare soluzioni tecnicamente evolute, flessibili e versatili”, continua la nota.
Officine Meccaniche, controllata al 100% da Maurizio Barni, ha chiuso il 2022 con 13,4 milioni di ricavi, 1,8 milioni di ebitda e debiti netti pari a 1,4 milioni, a fronte di un patrimonio netto pari a 16,9 milioni (si veda qui il report di Leanus dopo essersi registrati gratutiamente).
“Con questo finanziamento portiamo avanti con determinazione il nostro impegno nel supportare finanziariamente le aziende nel proprio percorso verso un’economia green e sostenibile, sempre più fattore competitivo e di longevità, agevolando al contempo la diversificazione delle fonti di finanziamento che offriamo alle nostre imprese clienti”, ha detto Marco Bortoletti, regional manager lombardia dell’istituto di credito.
“Grazie al minibond da noi emesso e sottoscritto da UniCredit, proseguiamo nel nostro progetto di crescita sostenibile e puntiamo a consolidare la quota di mercato acquisita grazie a investimenti commerciali e ricerca e sviluppo che hanno portato alla nascita delle nuove linee di coil coating e digital printing, quest’ultima con tecnologia UV a ridotto impatto ambientale” ha spiegato Barni, presidente del CDA della società omonima.
Officine Meccaniche Barni userà il finanziamento per dare soddisfazione ai creditori di Guida Impianti che il 15 luglio 2021 era stata ammessa alla procedura di concordato preventivo dal Tribunale Civile di Milano – Sezione Seconda Civile. L’azienda era arrivata a quel punto dopo aver patito una situazione di tensione finanziaria che era stata determinata “dal prolungamento eccessivo di alcuni importanti cantieri, nonché dalla contrazione generale del mercato di riferimento nel corso del 2019 e nel corso dei primi mesi del 2020 – situazione aggravatasi con il propagarsi della pandemia Covid-19” si legge nel bilancio di esercizio 2022 di Guida spa (disponibile agli abbonati a BeBeez News Premium e BeBeez Private Data), che si trova al vertice della catena di controllo di Guida Impianti.
Come conseguenza, il nuovo management della società aveva deciso di metterla in sicurezza depositando, il 25 agosto 2020, un ricorso per predisporre un piano di risoluzione ordinata della crisi di impresa nella logica del concordato in continuità. Nel 2022, “il mancato conseguimento delle performance previste nel piano, seppur per cause imputabili unicamente ad eventi esogeni, quali l’incremento incontrollato dei costi della materia prima e le turbolenze sui mercati internazionali dopo lo scoppio del conflitto bellico tra Russia e Ucraina”, aveva comportato l’apertura di un procedimento di revoca della procedura concorsuale, che ha portato la società a presentare delle modifiche al piano e alla proposta, strutturate come concordato in continuità con intervento di un soggetto assuntore dell’attivo e del passivo concordatario, individuato proprio nelle Officine Meccaniche Barni spa che “a fronte del trasferimento di tutte le attività di Guida Impianti, ha assunto l’impegno di far fronte ai debiti concordatari”.
Questa “proposta è stata approvata da un’ampia maggioranza dei creditori, con percentuali superiori all’80%, nell’adunanza tenutasi lo scorso 20 giugno 2023”, precisa Marco Bettini partner di TBAdvisor e presidente del cda di Guida spa e di Guida Impianti srl, che sottolinea l’ampiezza dell’adesione al nuovo piano da parte dei creditori e che testimonia la credibilità del progetto di rilancio dell’impresa. “Un progetto”, spiega a BeBeez “che non è finalizzato meramente all’uscita dallo stato di crisi ma che è frutto di una più ampia visione di sviluppo industriale che ha come obiettivo la crescita di lungo periodo di Guida Impianti a dimostrazione che, anche a fronte di difficoltà contingenti, si può comunque procedere con la riorganizzazione e lo sviluppo del business coinvolgendo professionisti e partner industriali di esperienza e visione, come Officine Meccaniche Barni”.
Ad aprile 2021, OMB aveva acquisito il 39,56% del veicolo di controllo della catena societaria, il cui nome nel tempo, come detto, è poi stato cambiato da Solidità srl in Guida spa. L’operazione era avvenuta mediante un aumento di capitale che aveva portato alla diluizione delle quote dei soci, comprese quelle detenute dal fondo gestito da APE, uscito definitivamente a settembre 2023 quando Maurizio Barni ha investito direttamente nel capitale della holding, acquisendone il 53,52%. Le quote rimanenti fanno capo a Marco (4,14%) e Carlo Ferri (2,76%) che, secondo quanto risulta a BeBeez, le cederanno a Barni entro la fine di questo mese.