Renco Group spa, gruppo attivo a livello internazionale come general contractor e developer in progetti integrati di ingegneria, costruzione e servizi, specializzato anche in interventi nei settori delle energie rinnovabili e del gas naturale, ha emesso 15 milioni di euro di bond, di cui il fondo Anthilia BIT III di Anthilia Capital Partners sgr sottoscriverà 6,5 milioni, il fondo Anthilia Eltif Economia Reale sottoscriverà un milione e il fondo Ver Capital Credit Partners SMEs VII di Ver Capital sgr sottoscriverà altri 2,5 milioni, mentre i rimanenti 2,5 milioni saranno collocati presso altri investitori istituzionali (si veda qui il comunicato stampa). MPS Capital Services ha agito in qualità di arranger e collocatore dell’operazione, mentre lo studio Orrick ha curato gli aspetti legali.
Renco Group, fondato a Pesaro nel 1979 dalla famiglia Gasparini, è uno dei principali player nell’offerta di servizi di ingegneria, costruzione, manutenzione e asset management. In particolare, le principali attività di Renco includono servizi di consulenza, fornitura di personale tecnico, servizi di ingegneria e costruzione per i settori dell’energia, dell’Oil & Gas e delle infrastrutture civili. Il gruppo, che conta oltre 4200 dipendenti e più di 70 società e branch in tutto il mondo, con un track record di oltre 1000 progetti realizzati in più di 50 Paesi, ha chiuso il bilancio consolidato 2021 ricavi netti per 338,6 milioni di euro (da 348,4 milioni nel 2020), un ebitda di 34,2 milioni di euro (da 33,6 milioni) e un debito finanziario netto di 89,5 milioni (da 58,3 milioni) (si veda qui il bilancio consolidato 2021)
Le nuove risorse serviranno a sostenere il piano di investimenti connessi alle iniziative promosse dal gruppo all’estero, in particolare in Mozambico e in Congo, oltre che le commesse acquisite in Italia in relazione al Superbonus 110%, cioè dei crediti fiscali previsti dal Decreto Rilancio del maggio 2020 per la realizzazione di interventi di riqualificazione antisismica ed efficientamento energetico degli immobili.
Il prestito obbligazionario, che ha scadenza al 30 settembre 2028 con rimborso amortising, si aggiunge così al bond da 35 milioni già emesso da gruppo nel 2017 e sottoscritto sempre dai fondi di Anthilia Capital e da Ver Capital, grazie al quale gruppo Renco ha sviluppato il progetto relativo alla realizzazione e gestione di una centrale di cogenerazione da 250 MW in Armenia (si veda altro articolo di BeBeez). Quel bond, quotato all’ExtraMot Pro, aveva sempre con struttura amortizing con scadenza novembre 2023 e paga una cedola 4,75%. A oggi parte dei bond sono già stati rimborsati e in circolazione ne restano per circa 17,7 milioni. Per Renco si era trattato della seconda emissione quotata all’ExtraMot Pro, dopo quella da 10 milioni collocata nell’agosto 2015, a scadenza agosto 2020 e cedola 5% (si veda altro articolo di BeBeez). Dal bilancio 2021 emerge che quel bond era stato poi rifinanziato nell’ottobre 2020 con un altro bond sempre da 10 milioni di euro a scadenza 1° gennaio 2027 collocato in private placement.
Barbara Ellero, partner e head of private debt di Anthilia Capital Partners, a proposito di questa nuova emissione ha commentato: “Siamo molto contenti di rinnovare la nostra fiducia al Gruppo Renco. Il gruppo ha realizzato numerosi e importanti progetti in più di 50 Paesi, maturando una forte esperienza e vocazione internazionale, fino a diventare un’azienda globale. Vanta un portafoglio clienti di primario standing con i grandi operatori del settore energy, multinazionali e le più importanti istituzioni governative. Le commesse già attive e le opportunità che si aprono sul mercato in relazione all’attuale contesto macroeconomico e alla ricerca di nuove fonti di approvvigionamento di energia rappresentano uno scenario sfidante per il gruppo.”
Francesco Franchini, partner e head of private debt di Ver Capital, ha aggiunto: “Il Gruppo Renco ha confermato di anno in anno la capacità di sviluppare in modo efficace il proprio business raggiungendo gli obbiettivi prefissati anche in contesti complessi nei quali opera. La diversificazione, sia geografica che per linee di business, unitamente ad un portafoglio clienti e commesse di primario standing rappresentano elementi distintivi e di mitigazione del rischio che hanno confermato, anche rispetto questa emissione, la nostra decisione di investimento. Società come Renco Group sono perfettamente coerenti con la strategia di private debt di Ver Capital focalizzata su corporate credit emessi da aziende italiane di media grande dimensione”.
Il gruppo Renco negli ultimi mesi sta raccogliendo parecchie risorse a debito a supporto del suo sviluppo. Nei giorni scorsi Residence Viserba srl, società del Gruppo Renco, proprietaria dei terreni che si trovano a Viserba di Rimini, un tempo occupati da una fabbrica di corde, ha incassato infatti da Intesa Sanpaolo un prestito a 4 anni da 5 milioni di euro con Garanzia Green di SACE all’80%, finalizzato a sostenere la costruzione dei primi edifici del nuovo spazio urbano green denominato per l’appunto La Corderia (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scorso aprile, invece, Renco ha ottenuto da Unicredit un finanziamento di 24 mesi da 20 milioni di euro, con la garanzia della BEI sul 75% dell’importo (si veda altro articolo di BeBeez), finalizzato a soddisfare le necessità di circolante generato dai cantieri seguiti dalla società con i relativi lavori di ristrutturazione di grandi condomini italiani che beneficiano del Superbonus 110%.
Ricordiamo poi che a fine 2021 Renco ha inaugurato una centrale termoelettrica a ciclo combinato, alle porte di Yerevan, in Armenia, destinata a coprire fino al 20% del fabbisogno di energia elettrica del paese, un progetto che come annunciato nel 2019, ha visto il coinvolgimento di Simest e di Siemens Project Venture come equity partner (si veda qui il comunicato stampa di allora). Nel dettaglio, il valore dell’operazione è stato di 258,5 milioni di dollari, di cui oltre 90 milioni di equity (56,9 milioni versati da Renco e Simest e 37,9 milioni versati da Siemens) e i restanti 164 milioni di finanziamento ottenuto da un pool di finanziatori coordinati dall’International Finance Corporation (IFC, gruppo World Bank). L’impianto sarà per i prossimi 25 anni in mano per il 60% a Renco e Simest, e per la restante quota a Siemens.