Sono in arrivo tra fine anno e inizio 2021 i due minibond di Domori, marchio di cioccolato premium del Gruppo Illy, e l’emissione sarà di dimensioni più importanti di quelle attese dalla scorsa primavera. I due titoli saranno infatti emessi per un totale di 4- 5 milioni di euro, mentre nel maggio scorso le indiscrezioni riferivano di due minibond da un milione di euro l’uno (si veda altro articolo di BeBeez).
L’annuncio dell’imminente emissione è stato dato nei giorni scorsi (si veda qui il comunicato stampa). I bond, che avranno taglio minimo 100 mila euro, avranno scadenza 6 anni con garanzia MCC fino a un massimo del 90% del nozionale e verranno emessi entro la fine dell’anno con una cedola fissa tra il 3,5% e il 4%. Advisor dell’operazione è BPER..
Andrea Macchione, amministratore delegato di Domori dal 2018, dopo aver lavorato per Fontanafredda, Nutkao, Intesa Sanpaolo, ha commentato: “Dietro il nostro obiettivo di emettere i minibond entro la fine dell’anno, ci sono due ragioni particolari, e una riflessione di carattere più generale. Il primo fattore è stata l’acquisizione del Brand inglese Prestat nel 2019 che ci vedrà impegnati nel 2021 nel compimento del processo di integrazione tra le due aziende. Il secondo riguarda gli investimenti che stiamo portando avanti per realizzare una maggiore efficienza produttiva, in ragione del costante incremento dei volumi. In entrambi i casi, l’emissione dei bond agisce come un acceleratore della crescita, che richiede investimenti sia sul piano della comunicazione istituzionale che della produzione. La riflessione più generale riguarda la scelta di portare avanti questo percorso in un anno così fortemente provato dall’emergenza COVID. Del resto si tratta di un’operazione inedita per un settore come quello del cioccolato super premium. L’emissione dei bond Domori ci rafforza in una dimensione di fiducia e di crescita, due valori su cui continuiamo a scommettere, nonostante le impensabili circostanze”.
Domori è stata fondata nel 1993 dall’imprenditore Luca Franzoni (oggi presidente) e dal 2006 è controllata dal Gruppo Illy: fa parte di Polo del gusto, la subholding del gruppo guidato da Riccardo Illy, ex presidente della Regione Friuli Venezia Giulia. Il Polo raduna tutte le attività extra-caffè della famiglia triestina: oltre a Domori, che distribuisce lo champagne Taittinger, anche le marmellate Agrimontana, il tè Damman Frères, il vino Mastrojanni. Nel marzo 2019 Domori ha acquisito l’inglese Prestat, il cioccolato della regina (si veda qui il comunicato stampa di allora). Considerando Prestat a perimetro, il fatturato di Domori arriverebbe a 28 milioni di euro. Quest’ultima ha appena chiuso il bilancio 2019 con ricavi a 19,5 milioni (+7% dal 2018) che dovrebbero toccare quest’anno i 30 milioni. Il margine operativo lordo è salito negli ultimi due anni da 80 mila euro a 660 mila euro.
Il Polo del gusto è intanto alla ricerca di un partner di minoranza (si dice dal 20% al 40%) per accelerare la crescita, sulla base di una valutazione per il 100% attorno ai 250 milioni, così come dichiarato dallo stesso Riccardo Illy in un’intervista a La Stampa lo scorso gennaio (si veda qui WineNews). Un’operazione parallela a quelle più importanti che riguardano da un lato la holding dell’intero gruppo Illy e dall’altro la società operativa capogruppo Illy Caffé (si veda altro articolo di BeBeez).
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(Articolo modificato giovedì 5 novembre alle ore 11.50. Si allega il comunicato stampa e si precisa che l’advisor dell’operazione è BPER).