In risposta alla sfida della Superlega calcio europea, affiancata da JPMorgan e dai suoi 3,5 miliardi di euro (si veda altro articolo di BeBeez), la UEFA contrattacca con un progetto da 6 miliardi di euro da investire per rivedere e riformulare il torneo della Champions League, in modo tale da svilire sul nascere il piano dei 12 club fondatori della Superlega. Lo scrive Bloomberg, precisando che i 6 miliardi di euro di finanziamento sarebbero messi a disposizione da fondi di Centricus Asset Management, con cui la UEFA sarebbe in realtà in trattative già da mesi, sebbene inizialmente le dimensioni del finanziamento fossero “solo” di 4,2 miliardi. Il deal non è comunque stato ancora concluso.
Intanto, comunque, il gruppo dei 12 club della Superlega si sfalda, a seguito del coro di critiche sollevate all’indomani dell’annuncio. In particolare, a lasciare per prime il progetto sono stati i due club inglesi Manchester City e Chelsea (si veda qui la BBC) mentre nella notte anche le altre quattro squadre inglesi, Arsenal, Manchester United, Tottenham e Liverpool, hanno lasciato (si veda qui The Guardian) e lo stesso ha deciso l’Inter: “Il progetto della Superlega allo stato attuale non è più ritenuto di interesse dall’Inter”, hanno detto fonti neroazzurre all’ANSA alla fine della riunione d’urgenza dei 12 club fondatori del progetto che si è tenuta nella notte. Mentre anche il Milan avrebbe preso la stessa decisione, secondo The Athletic. Infine, il Barcellona rimette la sua decisione definitiva al voto dell’assemblea dei soci.
Così, sempre a valle della riunione d’urgenza la Superlega ha predisposto un comunicato ufficiale, la cui bozza è già circolata nelle ultime ore e che recita: “La situazione attuale nel calcio europeo necessita di un cambiamento. Una nuova competizione serve perchè il sistema non funziona, la nostra proposta è pienamente conforme alle leggi. Ma alla luce delle circostanze attuali valuteremo i passi opportuni per rimodellare il progetto”.
Non è ben chiaro che cosa questo comporterà a livello di rottura dei contratti vincolanti già firmati dai vari club fondatori della Superlega, mentre sul fronte delle minacciate sanzioni da parte di UEFA, FIFA e leghe nazionali, ieri un tribunale di Madrid ha emesso una misura cautelare che impedisce alla FIFA, all’UEFA, alla Liga spagnola e alle federazioni calcistiche nazionali di prendere provvedimenti contro i club che hanno annunciato l’adesione alla Superlega. Una richiesta preventiva presentata venerdì scorso dalla European Superleague Company SL.
Tornando a Centricus, l’asset manager londinese ha circa 30 miliardi di dollari di asset in gestione ed è stato fondato dall’ex banchiere di Deutsche Bank Nizar Al Bassam e da Dalinc Ariburnu, ex partner di Goldman Sachs. La società di asset management è relativamente piccola, ma ha forti relazioni con il Medio Oriente.
Non a caso, proprio grazie alle sue relazioni con gli investitori arabi, Centricus nella primavera del 2018 era riuscito a organizzare un consorzio di investitori tra i quali Mubadala, fondo sovrano di Abu Dhabi e il Public Investment Fund, fondo sovrano dell’Arabia Saudita (entrambi tra l’altro tra gli investitori in trattative per l’Inter (si veda altro articolo di BeBeez); il colosso bancario giapponese Softbank e altri investitori cinesi, dell’Arabia Saudita, degli Emirati Arabi e degli Stati Uniti, che avevano messo sul piatto un totale di 25 miliardi di dollari per rinnovare il forma dei mondiali di calcio e lanciare una nuova serie di incontri nazionali sotto il controllo della FIFA, che avrebbe avuto il 51% del capitale della joint venture organizzatrice dei tornei (si veda qui GulfBusiness). Il progetto era stato poi però bocciato dal Consiglio della FIFA nella primavera del 2019 (si veda qui Bloomberg).
Centricus è stato costituito contestualmente al lancio da parte del colosso bancario giapponese Softbank del suo fondo tecnologico Vision Fund nel 2017. Centricus ha infatti aiutato Softbank a strutturare il fondo e individuare gli investitori, che hanno poi messo sul piatto 100 miliardi di dollari di impegni (si veda qui il comunicato stampa di allora).
In Italia Centricus nel maggio 2019 ha comprato il Capri Palace Hotel & Spa dalla società turca Dogus Holding, che a sua volta aveva comprato l’albergo nel 2013 dalla famiglia Cacace (si veda altro articolo di BeBeez).