Via libera della People’s Bank of China, la banca centrale cinese, ai panda bond della Cassa Depositi e Prestiti, per un massimo 5 miliardi di renmimbi (650 milioni di euro). L’autorizzazione è arrivata contestualmente all’assegnazione del rating AAA con outlook stabile alle obbligazioni in questione da parte dell’agenzia di rating cinese China Chengxin International Credit Rating Co. Ltd (si veda qui il comunicato stampa). Con questo piano di emissioni, Cdp è il primo emittente italiano, nonché il primo Istituto nazionale di promozione europeo, a esplorare questo tipo di mercato.
L’annuncio ufficiale è arrivato venerdì 26 luglio, ma già da un paio di giorni circolava la notizia dell’ok definitivo al progetto, che era stato avviato lo scorso fine marzo, con la firma di un accordo tra l’amministratore delegato di Cdp, Fabrizio Palermo, e il presidente di Bank of China, Chen Siqing finalizzato a supportare la cooperazione tra le due istituzioni per reperire risorse finanziarie dedicate alla crescita di aziende italiane in Cina (si veda qui il comunicato stampa).
Nei prossimi giorni Cdp emetterà quindi la prima tranche di 150 milioni di euro (oltre 1 miliardo di renmimbi) di Panda bond, secondo quanto annunciato dal ministro del Tesoro, Giovanni Tria, a chiusura del primo forum finanziario Italia-Cina che si è svolto a Milano un paio di settimane fa. L’emissione dei 2019 Renminbi Bonds è destinata a investitori istituzionali attivi nel China Interbank Bond Market. Le risorse finanziarie derivanti dalle emissioni dei panda bond saranno utilizzate per finanziare (sia direttamente sia attraverso succursali cinesi di banche italiane o attraverso banche cinesi) succursali o controllate di società italiane costituite in Cina, per supportarne la crescita. La liquidità raccolta sarà veicolata alle imprese sia attraverso le banche italiane presenti in Cina, sia attraverso le banche cinesi.
Il programma di emissioni si affianca a un accordo di coinvestimento per un valore complessivo di 4 miliardi di renmimbi su un orizzonte di medio-lungo termine e sulla base di un controllo del rischio di ogni singola operazione di co-finanziamento. L’accordo prevede, infine, che Cdp e Bank of China possano continuare a collaborare per l’individuazione di potenziali opportunità di cooperazione in determinati prodotti e settori in cui operano le imprese italiane in Cina quali export, corporate finance e infrastrutture.