I fondi di private equity KKR and Co. e Warbug Pincus sono stati gli ultimi a esprimere interesse nell’acquisire il business di Air India, così dicono due persone direttamente coinvolte nel processo. Vedi deealstreetasia. I due fondi di buyout hanno chiesto separatamente dettagli sul processo di proposta privatizzazione delle aviolinee nazionali che è stato autorizzato dal governo alla fine di giugno. Così hanno dichiarato le due fonti citate precedentemente chiedendo ovviamente di rimanere anonime. Una delle due ha dichiarato che i business di Air India sono interessanti per i fondi di private equity sebbene le trattative siano ancora in uno stadio molto iniziale e dovrebbero crescere di intensità via via che sarà fatta chiarezza sul processo di privatizzazione. Se l’operazione dovesse essere portata a termine con successo, avremo una risposta al quesito se il governo riuscirà o meno a eseguire il writeoff del debito che affligge la compagnia pari a 488,76 miliardi di rupie al 31 marzo scorso. Il governo ha già iniettato 300 miliardi di rupie come pacchetto per tenere a galla la compagnia. Un potenziale write off del debito unito all’accesso alle rotte internazionali di Air India aveva già sollevato l’interesse di due attori: InterGlobe Aviation Ltd, che gestisce IndiGo airline, e il gruppo Tata, che gestisce Vistara e Air Asia India. IndiGo ha dichiarato di avere interesse per le rotte internazionali di Air India e per la divisione low cost Air India Express. Mint ha inoltre riportato la scorsa settimana che il gruppo Tata ha informalmente chiesto dettagli al governo circa il processo di privatizzazione. Il governo ha costituito un comitato formato da ministri a capo del quale c’è il ministro delle finanze Arun Jaitley, ai fini di esplorare tutte le opzioni per la vendita degli asset oltre alla possibilità di enucleare e quindi vendere separatamente tre controllate che invece fanno profitti. Mentre né KKR né Warburg hanno inteso commentare, una delle fonti precedentemente citate dice che è stato chiesto loro di attendere la nomina di un advisor che gestirà per conto del govern oil processo di vendita.
La conglomerata giapponese Marubeni Corp. Ha acquisito il fornitore americano di carni suine e bovine Creekstone Farms Premium Beef da Sun Capital Partners. Si veda dealstreetasia. Sebbene i termini finanziari non siano stati resi noti, il Nikkei Asian Review ha riportato che il controvalore dovrebbe essere intorno ai 170 milioni di dollari incluso il debito. Ciò che sta dietro a questa acquisizione è la necessità di rispondere alla maggiore richiesta di carne da parte della Cina dopo che quest’ultima ha dichiarato in giugno di non voler più importare bestiame americano. Marubeni si aspetta che a seguito dell’espansione della classe media in Cina possa aumentare la domanda per carne Americana di prima categoria. Sun Capital aveva acquisito Creekstone Farms, con sede in Kansas nel febbraio 2005 attraverso una controllata ed ha apporatto una serie di migliorie durante il periodo in cui è stata nel suo portafoglio. Stando a Sun Capital, sono state accresciute le linee per la produzione di prodotti naturali da un 5% al momento dell’acquisizione all’attuale 22 per cento oltre ad espandere il business internazionale dell’800 per cento fino a fargli raggiungere un peso del 20 % sul totale. Creekstone ha registrato vendite per 550 milioni di dollari nel 2016. Tra i clienti ci sono Black Angus Beef, Duroc Pork che produce suini allevati senza l’utilizzo di antibiotic e altri prodotti a valore aggiunto oltre a ristorante e grossisti che vendono ristorante ed è diventato il dodicesimo produttore di carne per volume negli Stati Uniti. Ha processato 250.000 capi di bestiame. Marubeni conta di far crescere le vendite a 620 milioni di dollari entro il 2020 con un focus sulla Cina e altri mercati emergenti.