MBK Partners, private equity sudcoreano, cede ING Life Korea, uno dei più grandi assicuratori vita del paese in un deal che avrà un valore di circa 3 miliardi di euro stando a fonti vicine all’operazione. (si veda Wall Street Journal). MBK ha infatti dato mandato a Morgan Stanley per la vendita della sua partecipazione nel quinto assicuratore per asset sudcoreano. La data-room sarà pronta questa settimana per i potenziali acquirenti. Stando alle voci il potenziale deal porterebbe al tavolo delle trattative i player numero 2 e 3 del mercato sud-coreano, ovvero Hanwha Life Insurance Co. e Kyobo Life Insurance Co., oltre alla cinese Ping An Insurance. MBK otterrebbe dalla cessione un importante profitto netto avendo acquisito ING Life Korea dalla casa madre danese nel 2013 per 1,6 miliardi di dollari. Per completare il quadro, assicuratori cinesi hanno mostrato interesse al mercato sudcoreano negli ultimi tempi come dimostrano l’acquisto questo mese da parte della cinese Anbang Insurer group delle attività di Allianz nel paese per circa 3 milioni di dollari oltre all’acquisto da parte della stessa Anbang nello scorso febbraio del controllo dell’ottavo assicuratore sudcoreano (Tong Yang Life Insurance Co.) per un miliardo di dollari. ING Life Korea con asset pari a 2,6 miliardi di dollari, e un book value pari a 3,7 miliardi di dollari, offre a un assicuratore cinese l’opportunità di entrare nel mercato sudcoreano data la relativa complessità dei prodotti venduti con una compagnia in netta crescita con un utile aumentato, l’ultimo esercizio, del 36%. MBK aveva acquisito ING Life insurance nel 2013 come risultato della crisi che aveva colpito il gruppo ING nel 2008. Quando, infatti, era stata salvata con aiuti pari a 10 miliardi di euro aveva subito, come parte del piano di salvataggio, l’ordine di cedere partecipate da parte dell’Unione europea. Al momento dell’acquisto da parte di MBK, il gruppo ING ha mantenuto una partecipazione del 10%. MBK, che investe in Sud-Corea Cina e Giappone, fu fondato nel 2005 da un team di ex operatori usciti da Carlyle Group guidati da Michael Kim che ne aveva guidato le attività nella regione Asia Pacifico. Ha in gestione capitali pari a 10,1 miliardi di dollari ed è in fundraising per un fondo di buyout con un target di 4 miliardi di dollari.
3i ha comprato per 181 milioni di euro Schlemmer, produttore tedesco di soluzioni che riguardano la cablatura nel settore automotive, da Hannover Finanz e l’azionista di minoranza Mackprang (si veda qui il comunicato stampa). Fonti vicine alla transazione attribuiscono all’azienda un valore pari a 400 milioni di euro. L’investment Bank Baird ha assistito i venditori nell’operazione. Schlemmer, fondata nel 1954 con sede nei pressi di Monaco, ha riportato ricavi pari a 263 milioni di euro nel 2015 incluso il 50% di una joint venture detenuta in Cina e ha oltre 2500 dipendenti. Negli ultimi 20 anni Schlemmer è cresciuta a due cifre, ha stabilito relazioni rilevanti sia con i fornitori sia direttamente con le più importanti case automobilistiche europee, americane, cinesi e giapponesi. Detiene 23 impianti in 14 paesi e si trova in un ottimo posizionamento visto che i segmenti della connettività, la e-mobility, e l’auto guida sono in netta crescita.
Inflexion Private Equity ha chiuso la raccolta per Inflexion Enterprise Fund IV e Inflexion Supplemental Fund IV, assicurandosi commitment pari a 250 milioni di sterline per ognuno dei due fondi (si veda Privateequitywire). A sottoscrivere i nuovi fondi sono stati soltanto vecchi investitori dei precedenti fondi di Inflexion in Europa, Usa e Asia. Inflexion Private Equity ha raggiunto il risultato in sole otto settimane dal lancio senza utilizzare alcun intermediario. Enterprise Fund IV, nel solco dei suoi predecessori, e con una strategia che continua da 17 anni, si concentrerà sulle piccolo medie imprese in Regno Unito, che mostrino elevate potenzialità di crescita con un management ambizioso di crescere. Ogni singolo deal, che non esclude minoranze, prevederà un investimento che si posiziona tra i 10 e i 20 milioni di sterline. Inflexion’s Supplemental Fund IV, invece, è volto a coinvestire e quindi ad aumentare il volume di fuoco di Inflexion Buyout Fund IV, fondo da 650 milioni di sterline, e Inflexion Partnership Capital Fund I, fondo da 400 milioni di sterline, che avevano avuto il loro closing nel 2014. Inflexion vanta un importante track record nelle transazioni relative alla piccola media impresa. Solo considerando il 2015, la vendita di Aspen Pumps ha garantito un ritorno pari a 14 volte il capitale investito, la cession di Reward Gateway di 7,7 volte e la quotazione nel 2014 di FDM Group ha generato un moltiplicatore di 16,2 volte oltre a un 100% di Irr.