Potrebbe finalmente essere la volta buona per il cambio di controllo di Arca sgr. Tra le offerte presentate nei giorni scorsi all’advisor Vitale & Co le offerte per la quota di circa il 40% dell’sgr in mano a Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca ci sarebbero ancora una volta anche quelle di fondi di private equity, che mettono quindi i bastoni tra le ruote a Bper e Banca Popolare di Sondrio. Lo ha scritto nei giorni scorsi La Repubblica.
Come rivelato lo scorso giugno dal Messaggero, infatti, le due banche stanno lavorando a un’offerta congiunta, visto che insieme già controllano oltre il 50% dell’istituto ( il 32,752% è in mano a Bper e il 21,137% è in mano a Pop Sondrio).
Secondo le prime stime, il valore della quota in vendita dovrebbe aggirarsi tra i 120 e i 160 milioni di euro. A novembre 2015 il Banco Popolare aveva ceduto il proprio 19,9% a Bper e Popolare di Sondrio per 95,5 milioni, ma oggi quella valutazione pare fuori mercato. Il gruppo Arca a fine 2017 aveva un patrimonio in gestione superiore ai 32 miliardi, un margine di intermediazione a 150 milioni e un utile netto 2017 di 61 milioni (si veda qui il bilancio consolidato 2017 di Arca Holding).
Il processo di vendita della società di gestione è stato messo in stand-by per ben due volte. Una nel giugno 2016, quando il fondo Atlante, gestito da Quaestio Capital Management sgr, era diventato nuovo azionista di controllo delle due banche venete (si veda altro articolo di BeBeez). E l’altra tra primavera ed estate 2017, quando le due banche erano state cedute a Intesa Sanpaolo, che però non aveva rilevato i crediti deteriorati e una serie di attività, tra cui anche le quote di Arca sgr (si veda altro articolo di BeBeez).
Sullo sfondo c’erano sempre stati i fondi di private equity internazionali e altre società di gestione, in particolare a inizio novembre 2015, quando il fondo statunitense Atlas Merchant Capital aveva presentato alle banche azioniste un’offerta per rilevare la maggioranza della società, che aveva valutato addirittura un miliardo di euro. Successivamente si erano fatti avanti anche il fondo Usa Centerbridge e la concorrente italiana quotata Anima Holding, seguiti poi dai francesi di Amundi (asset manager del gruppo Credit Agricole) e dal fondo Ardian (si veda altro articolo di BeBeez).