A sette anni dall’investimento, Antin Infrastructure Partners e i suoi coinvestitori si preparano a cedere la partecipazione detenuta in Grandi Stazioni Retail, società che gestisce pubblicità e contratti di locazione di 14 delle più importanti stazioni ferroviarie italiane come Milano Centrale, Torino Porta Nuova, Venezia S. Lucia, Verona Porta Nuova, Bologna Centrale, Firenze S.M. Novella, Roma Termini e Napoli Centrale.
A dare la notizia è stato nei giorni scorsi MF-Milano Finanza, precisando che il dossier non è stato presentato ancora a nessun fondo di private equity, con Antin che è ancora alla ricerca di un advisor che possa gestire i lavori. Si dice però che la nomina potrebbe arrivare entro una decina di giorni e dare inizio alla ricerca del nuovo investitore. E’ chiaro comunque che il dossier sarà visionato dai principali fondi internazionali e da gruppi strategici.
Oggi il controllo di GS Retail è nelle mani di Antin Infrastructure per il 65,32% mentre Icamap e Borletti Group ne posseggono rispettivamente il 23,12% e l’11,56%. I tre investitori come detto hanno assunto il controllo del gruppo dopo aver superato nel giugno 2016 la fase finale della gara pubblica indetta dai vecchi azionisti, cioè Ferrovie dello Stato ed Eurostazioni, il gruppo partecipato da Edizione (holding della famiglia Benetton) Vianini lavori, Pirelli e Sncf (si veda altro articolo di BeBeez). Il consorzio capitanato dai francesi aveva messo sul piatto 953 milioni di euro, cifra ben più alta dei numeri che circolavano all’epoca delle offerte non vincolanti (tra i 700 e gli 800 milioni) e ben più alta delle offerte pervenute in fase finale dagli altri tre pretendenti che avevano raggiunto la fase finale: Altarea aveva offerto 806,5 milioni, Lone Star 800 milioni e Deutsche Bank 744,5 milioni.
Quelle valutazioni si basavano su ricavi operativi consolidati di circa 231 milioni di euro nel 2015 per GS Retail e su un ebitda di 58 milioni, per un enterprise value quindi allora di oltre 16 volte l’ebitda. Dato che, secondo quanto riferito da Milano Finanza, il gruppo ha chiuso il 2022 con circa 550 milioni di euro di ricavi e un ebitda di 60 milioni e che l’ebitda è stimato salire a 80 milioni nel 2023, vicino ai valori pre-covid (nel 2019 era stato di 85 milioni a fronte di 191 milioni di ricavi), allo stesso multiplo la valutazione di GS Retail potrebbe raggiungere quota 1,3 miliardi.
Il gruppo aveva invece chiuso il 2021 con soli 107,4 milioni di euro di ricavi netti consolidati (erano 103,8 milioni nel 2020), un ebitda di 44,5 milioni (da 43,2 milioni) e un debito finanziario netto di 566,9 milioni(si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Per quanto riguarda le operazioni in Italia del fondo Antin, ricordiamo che la controllata Hippocrates Holding, il principale gruppo italiano di farmacie indipendenti (oltre 300 di proprietà), ha siglato nel dicembre scorso un accordo con un pool di 15 finanziatori italiani e internazionali per un pacchetto di linee di credito da oltre 900 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). A novembre, invece, Antin Infrastructure Partners è entrato nel capitale di HOFI (Holding Funeraria Italiana), Il primo operatore italiano delle onoranze funebri, affiancando gli azionisti preesistenti cioè Augens Capital e BMO Global Asset Management. oltre ai due fratelli Cerato (si veda altro articolo di BeBeez).