Il Consiglio di amministrazione di Atlantia ha approvato ieri il processo “dual track” per arrivare alla dismissione della partecipazione dell’88,06% detenuta in Autostrade per l’Italia (ASPI) , indipendentemente dalle difficoltà che la società sta incontrando nelle trattative dirette con Cassa Depositi e Prestiti (si veda qui il comunicato stampa e qui la presentazione agli analisti).
A inizio settembre il Cda di Atlantia aveva approvato la costituzione di una newco funzionale alla scissione di ASPI, battezzata Autostrade Concessioni e Costruzioni spa (si veda altro articolo di BeBeez). La costituzione della società, aveva spiegato Atlantia, è funzionale al progetto di scissione parziale e proporzionale e successiva quotazione in Borsa di ASPI, ma, aveva sottolineato, resta in campo anche l’ipotesi della vendita diretta dell’intera quota detenuta da Atlantia in Autostrade tramite un’asta competitiva oppure a trasformarla in una public company contendibile, come già annunciato il 4 agosto scorso (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel dettaglio ieri Atlantia ha precisato che i potenziali acquirenti saranno tenuti ad acquistare anche il restante 12% circa del capitale sociale di ASPI in caso di esercizio del diritto di co-vendita da parte degli azionisti di minoranza e cioé il consorzio formato da Allianz Capital Partners, EDF Invest e DIF, da un lato, e i cinesi di Silk Road Fund, dall’altro.
Quanto alla strada alternativa della quotazione, il Cda di Atlantia ieri ha approvato il progetto di scissione parziale e proporzionale di Atlantia a favore di Autostrade Concessioni e Costruzioni, che prevede i seguenti passi:
- la scissione parziale e proporzionale di Atlantia in favore di ACC alla quale verrà attribuito un compendio costituito da una partecipazione pari al 55% del capitale sociale di ASPI;
- il conferimento in natura in ACC da parte di Atlantia di una partecipazione pari al 33,06% del capitale sociale di ASPI
- la quotazione delle azioni di ACC sull’MTA
Ad esito di queste operazioni, i soci di Atlantia deterranno una quota del capitale di ACC complessivamente pari al 61,86%, mentre Atlantia deterrà una quota del capitale di ACC complessivamente pari al 38,14%, quota anch’essa destinata, sempre nel contesto di un processo competitivo, a terzi investitori. L’assemblea straordinaria per votare sul progetto di scissione sarà convocata il prossimo 30 ottobre.