A poco più di due anni e mezzo dall’acquisizione della maggioranza del capitale (si veda altro articolo di BeBeez) di Autry International, che produce e distribuisce sneaker per uomo e donna con il marchio Autry, Made in Italy Fund, veicolo gestito e promosso da Quadrivio & Pambianco, è in procinto di cedere le sue quote a Style Capital, fondo di private equity con sede a Milano che è specializzato in marchi di moda e lifestyle.
Lo ha scritto il Sole 24 Ore di ieri entrando nel dettaglio di un’operazione che dovrebbe valere 300 milioni di euro circa. Secondo la ricostruzione, Style Capital rileverà una quota di maggioranza del 50,1%, mentre Made in Italy Fund reinvestirà una quota dell’8%, e i soci fondatori, la famiglia Doro, manterranno una quota del 42%. Advisor sono stati Mediobanca e JPMorgan.
L’operazione è stata confermata a BeBeez da fonti vicine alla trattativa, le quali hanno specificato che il deal è in dirittura d’arrivo anche se, al momento, non è stato ancora firmato l’accordo”. Quadrivio, contattata da BeBeez non ha rilasciato commenti in merito.
La maggioranza della società, pre-conclusione dell’accordo con Style Capital, fa capo al 69,75% a Fine Musetto srl, al 19,75% a Kang Seok Kyun, e al 4,75% ciascuno ad Alberto Raengo e a Tommy Sun (si veda qui il database di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Nell’esercizio che si è chiuso a fine marzo 2023, Autry International ha generato 84,6 milioni di euro di ricavi, 22,6 milioni di ebitda con 6,7 milioni di liquidità netta (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
“L’obiettivo di Style Capital”, ha detto Roberta Benaglia, ceo del private equity, sul quotidiano di Confindustria, “è quello di consolidare questa crescita repentina, creando le basi (di investimenti e know-how) per un percorso sostenibile di lungo periodo e di ampio respiro internazionale. Il sogno, come fu per Golden Goose, è sempre quello di individuare un prodotto vincente e trasformarlo in un brand iconico. Qui il brand ha già un suo heritage, che non è stato creato ma riscoperto, ciò lo rende ancor più credibile e autentico, ma bisogna investire sullo story telling e sulla brand awareness, non trascurando mai l’innovazione di prodotto”.
Voci relative a quest’operazione si susseguono da mesi. Già a settembre 2023, infatti, in ambienti legati alla moda e alla finanza circolava la voce che Fine Sun, la holding titolare del marchio, avesse avviato le pratiche di cessione inviando la documentazione ai potenziali acquirenti, con l’assistenza degli advisor finanziari JP Morgan e Mediobanca, appunto (si vedano Fashion Magazine e La Conceria).
Secondo il Sole24ore, sembrava che il dossier facesse gola in particolare a Style Capital, artefice in passato del successo di un altro brand di sneaker come Golden Goose. Ad agosto 2023, peraltro, l’sgr guidata da Benaglia aveva raggiunto un accordo con Advent International, fra i principali private equity al mondo, per vendere la maggioranza del marchio di lusso Zimmerman per un valore stimato in poco più di 1 miliardo di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Autry, fondata a Dallas nel 1982, aveva iniziato con la produzione di calzature sportive per il tennis, basket e running, prima di affermarsi nella moda e, successivamente, scomparire. Era stato Marco Doro, fondatore di Ghoud, a rilevare il marchio nel 2028 insieme ad Alberto Raengo e Gino Zarelli, puntando su un modello ispirato agli anni ’80, che era caratterizzato dalla bandiera americana al lato ed era destinato a un pubblico maschile sia femminile, di ogni età. “La particolarità delle sneaker è che possono essere indossate per ogni occasione, oltre alla comodità estrema”, aveva detto a Forbes l’ad di Autry Action People, Mauro Grange, che è oggi CEO di Fine Sun, polo della moda in cui, a parte Autry, sono confluite anche Ghoud, Dondup, 120 Percento Lino e Rosantica.
Oggi il marchio ha una diffusione internazionale, e ha raggiunto una visibilità tale che, a maggio 2023, Reebok ha avviato un’azione legale per la vendita di “imitazioni ad alto prezzo” delle sue scarpe da ginnastica. Il marchio di atletica di proprietà di Authentic Brands Group ha citato in giudizio Autry International e Autry USA per aver presumibilmente copiato diversi suoi modelli e creato confusione sul mercato (qui quanto riportato da Footwear News).