Scadono questa sera i termini per la presentazione delle offerte vincolanti per Banca Intermobiliare (Bim), la private bank quotata a Piazza Affari e controllata da Veneto Banca, che non è rientrata nel perimetro di acquisto delle banche venete da parte di Intesa San Paolo (si veda altro articolo di BeBeez).
Secondo quanto riferito ieri da MF Dow Jones, due dei parametri ai quali si guarderà con particolare attenzione per valutare le offerte sono la consistenza patrimoniale dei potenziali acquirenti e la tipologia di veicolo che verrà costituito per completare l’acquisizione, oltre che ovviamente il prezzo. Alla data room hanno avuto accesso i fondi di private equity internazionali Warburg Pincus, Attestor Capital, JC Flowers e Barents Re.
Ieri Bim a Piazza Affari ha chiuso a 1,2420 euro per azione, in calo da 1,2740 euro di lunedì 28 agosto, per una capitalizzazione di circa 200,2 milioni.
Entro la prima settimana di settembre, se tutto filerà liscio, dovrebbe partire l’esclusiva al soggetto che ha presentato l’offerta vincolante ritenuta più congrua e soddisfacente. Tale periodo non dovrebbe superare i 30 giorni. A gestire la vendita sono i commissari liquidatori; e sebbene non ci sia un termine normativo per la cessione, è stata data “un’indicazione di opportunità” a chiudere la vendita entro l’anno.
L’istituto guidato dall’amministratore delegato Giorgio Girelli ha chiuso il 2016 con una perdita di 93,3 milioni (era di 19,88 mln nel 2015), ma ha avviato nel 2017 un profondo processo di turnaround. Da inizio anno la prima linea è stata in gran parte rinnovata: sono cambiati 11 manager su 15. La banca ha chiuso il semestre con una perdita netta di 24,9 milioni di euro (da una perdita di 14,7 milioni nel primo semestre del 2016) generata soprattutto da rettifiche di valore sui crediti per 24 milioni (contro 12,9 milioni nel semestre 2016). A fine luglio è stato siglato l’accordo per la cessione di Bim Suisse a Banca Zarattini per 40,4 milioni di franchi svizzeri.