Boato International spa, che si occupa di progettazione, ingegnerizzazione, produzione e fornitura di impianti per produrre materiali impermeabilizzanti bituminosi, ha acquisito in asta giudiziale il 100% di Sele Srl, storica azienda di Castenaso (Bologna), “con l’obiettivo di rilanciarla all’insegna dello sviluppo internazionale”. Lo ha scritto Il Resto del Carlino ieri. L’azienda, fondata nel 1989, è specializzata nella progettazione, produzione, installazione e manutenzione di sistemi di sollevamento verticale (ascensori, montacarichi, scale e tappeti mobili).
Regista dell’operazione è Finvacchi, la holding d’investimento che fa capo a Bernardo Vacchi, cugino di Alberto, presidente e amministratore delegato del Gruppo IMA, e fratello di Gianluca, noto alle cronache come una star dei social network.
Finvacchi (Finanziaria Vacchi) è un nome storico della finanza bolognese, che fa da oltre 20 anni capo alla famiglia Vacchi è tornata attiva a inizio 2022, dopo che a fine 2021 è stata condotta una scissione proporzionale asimmetrica di Cofiva holding, fino ad allora cassaforte comune dei due fratelli (Gianluca, il maggiore, e Alberto).
Mentre a Gianluca è rimasta Cofiva Holding, di cui detiene il 99,23% (si veda qui il database di Leanus dopo essersi registrati gratuitamente), Bernardo ha dato vita a un proprio family office, appunto Finvacchi, recuperando lo storico marchio familiare e chiudendo subito dopo un primo investimento, acquisendo una quota di minoranza della holding company SRI Group Ltd, fondata da Giulio Gallazzi, attiva nell’m&a e corporate finance advisory e nel private equity con un portafoglio di investimenti proprietari. Oggi Finvacchi possiede il 48,98% di SRI Group e Bernardo Vacchi è executive vice president di SRI Group (si veda qui la pagina dedicata a Bernardo Vacchi sul sito di SRI Group), che in portafoglio ha, tra le altre partecipazioni, proprio anche una quota di minoranza di Boato Holding srl, società che controlla al 100% Boato International. Il resto del capitale di Boato Holding è invece in mano a Finvacchi. Quest’ultima, grazie alla scissione di Cofiva Holding di cui si è detto sopra, è nata con un valore di asset in portafogio stimato in oltre 130 milioni di euro, tra partecipazioni aziendali e liquidità, e un focus relativo alle piccole e medie imprese italiane, in particolare nei settori della meccanica e della meccatronica, oltre che con obiettivo dell’approdo in Borsa tre anni dopo (si veda qui il comunicato stampa di SRI).
Tornando all’operazione Sele, perché la società era in vendita in asta giudiziale? “I guai dell’azienda erano iniziati con un contenzioso nato da un’azione dei soci di minoranza nei confronti di quelli di maggioranza” cui era seguita la revoca del cda, a gennaio 2020, da parte del Tribunale di Bologna, che aveva di conseguenza nominato l’amministratore giudiziario” (Fortunato Sandro Macrì). Il concordato pieno con continuità aziendale era stato dichiarato l’11 dicembre 2020 (si veda il Portale dei Creditori) con una prima adunanza dei creditori per esame dello stato passivo fissata il 24 marzo 2021 presso il Tribunale di Bologna. Successivamente, l’azienda era stata messa in vendita con richiesta di far pervenire le manifestazioni d’interesse entro il 30 settembre 2022.
Il capitale di Sele srl, prima di quest’operazione, faceva capo a Francesca Gazzi (6,54%), a Moreno Amadei ed Elio Rossi, entrambi col 6,19%, Covezzi Ascensori srl (6,14%). Fra gli altri azionisti, con quote superiori al 4%, Carraro Ascensori srl (4,35%), Uce Lift srl (4,34%), Rimaco – società in nome collettivo di Coretti Marino & C. (4,26%) e Giuseppe Provesi & C. snc (4,19%). La società ha chiuso il bilancio 2022 con 5,1 milioni di ricavi, ebitda e patrimonio netti negativi, rispettivamente per 858mila euro e per 7,7 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Boato International, invece, è leader nelle macchine per la produzione di membrane bituminose, attiva in oltre 20 paesi e con un piano di ulteriori investimenti anche in Cina. La società ha chiuso il 2022 con 13 milioni di ricavi, 685mila di ebitda e 2,8 milioni di debito netto, a fronte di un patrimonio netto pari a 2,6 milioni (si veda qui il report di Leanus dopo essersi registrati gratuitamente). Fra le ultime attività, Boato International ha acquisito 30mila mq per raddoppiare lo stabilimento di Monfalcone, creando 25 nuovi posti di lavoro, a testimonianza dello sviluppo previsto per il suo business. L’ultimo recruiting day si è svolto il 17 ottobre 2023.
Per quanto riguarda Finvacchi, invece, gli ultimi dati pubblici disponibili, relativi alla chiusura del primo semestre di attività, al 3 agosto 2022, avevano evidenziato una crescita del NAV a oltre 148 milioni rispetto alla dotazione iniziale di 99,6 milioni (a gennaio 2021), con un patrimonio netto in crescita del 34,2%. “Un risultato raggiunto anche grazie a reinvestimenti in ulteriore rafforzamento patrimoniale da parte di Bernardo Vacchi, che predilige una strategia finanziaria a leva molto ridotta”, spiegava un articolo dell’epoca di Lettera43. Detto questo, il bilancio a fine 2022 (disponibile agli abbonati di BeBeez News Premium e BeBeez Private Data), indica un patrimonio netto di 98,4 milioni
Fra le operazioni finanziarie condotte, all’inizio del 2023 la finanziaria aveva partecipato in qualità di investitore professionale con un ticket di circa 10 milioni, al collocamento pre-ipo di EuroGroup Laminations (statori e rotori per motori e generatori elettrici), che ha debutto a Euronext Milan venerdì 10 febbraio (si veda altro articolo di BeBeez). SRI Group, peraltro, SRI Group ha investito in qualità di co-anchor investor nel processo di pre-ipo di EuroGroup Laminations. Ai mesi precedenti, invece, risalgono altre operazioni di Finvacchi, fra cui il pre-ipo di Technoprobe spa (si veda altro articolo di BeBeez) in cui la holding, assistita da SRI Group e da Intesa SanPaolo Private Banking, era stata fra i principali investitori privati. Da segnalare, inoltre, il co-investimento insieme a SRI Group in Banca del Fucino Gruppo Banca Igea e Fucino Green (piattaforma per la transizione energetica) (si veda altro articolo di BeBeez). SRI Group possiede nella banca una quota del 9,9%, mentre dal bilancio 2022 di Finvacchi emerge per la holding una quota diretta del 2,27% nel capitale della banca. Infine Finvacchi è attiva anche nell’acquisizione di portafogli UTP a collaterale real estate di qualità con destinazioni residenziale (Milano e Riccione), sportivo (Bologna) e alberghiero (Bologna e Riccione) (si veda qui Lettera43).