Passa nuovamente di mano la proprietà di Bormioli Pharma che, dopo essere stata acquisita nel 2017 da Triton Capital che l’aveva a sua volta acquistata da Vision Capital (si veda altro articolo di BeBeez), viene rilevata da Gerresheimer Glas GmbH, controllata del gruppo tedesco Gerresheimer AG, un fornitore di sistemi e soluzioni innovative, partner globale per i settori farmaceutico, biotecnologico e cosmetico, quotato allo Xetra di Francoforte.
Nel dettaglio Triton Capital e i suoi co-investitori hanno firmato con il gruppo tedesco un accordo per la cessione di Blitz LuxCo Sarl, holding del Gruppo Bormioli Pharma, a un prezzo di acquisto che si basa su un enterprise value di circa 800 milioni di euro, che corrisponde a un multiplo di circa 10 volte l’ebitda rettificato (si vedano qui il comunicato stampa di Gerresheimer e qui quello di Triton).
Il prezzo di acquisto sarà finanziato con un prestito ponte da un consorzio bancario composto da UniCredit, Commerzbank e LBBW, mentre BNP Paribas e Goldman Sachs International hanno agito in qualità di consulenti finanziari per l’m&a. La chiusura della transazione, soggetta alle consuete condizioni e approvazioni di chiusura, è prevista per il quarto trimestre dell’esercizio finanziario 2024.
La multinazionale tedesca Gerresheimer aveva già studiato il dossier Bormioli nel 2017 (si veda altro articolo di BeBeez), quando Vision Capital aveva messo sul mercato quello che restava del gruppo (si veda altro articolo di BeBeez), dopo aver già ceduto la divisione cosmetica nel dicembre 2013 all’austriaca Stölzle Glass Group (si veda altro articolo di BeBeez) e dopo la vendita della divisione food&beverage alla svizzera Vetropack Holding nel giugno 2015 (si veda altro articolo di BeBeez). Allora poi l’asta era stata vinta appunto da Triton Capital in tandem con Bormioli Luigi, con il primo che aveva rilevato la divisione farma e il secondo che aveva acquisito la divisione casalinghi.
Allora il gruppo Bormioli Rocco aveva chiuso il bilancio 2016 con 450 milioni di euro di ricavi, diviso circa a metà tra la divisione farma e quella casalinghi, e con un ebitda di 70-75 milioni di cui circa 50 milioni dal farma e poco più di 20 milioni dai casalinghi. Da allora Bormioli Pharma si è sviluppata occupando un ruolo di rilievo a livello internazionale: opera con nove siti produttivi in Italia, è presente in più di 100 paesi, con 1500 dipendenti nel complesso. Produce imballaggi primari farmaceutici in vetro e plastica, nonché soluzioni di chiusura, accessori e sistemi di dosaggio, e nel settore delle materie plastiche è uno dei principali fornitori di sistemi e soluzioni farmaceutiche in plastica. Nel settore del vetro, l’azienda ha quattro siti produttivi in Italia e Germania che si occupano del confezionamento primario farmaceutico.
La società ha generato nel 2023 un fatturato di circa 370 milioni di euro, con un ebitda annuo di circa 78 milioni (21%). Il gruppo aveva invece chiuso il 2022 con un fatturato complessivo di 315 milioni di euro e 68,2 milioni di euro di ebitda rettificato, a fronte di un debito finanziario netto di 329,5 milioni di euro, salito poi a fine marzo 2023 a 332,6 milioni. Quel debito includeva un precedente bond da 280 milioni con scadenza 2024 che era stato emesso proprio nell’ottobre 2017 per finanziare in parte l’acquisizione condotta da Triton Capital. Quel bond è stato poi rifinanziato nel maggio 2023 con un nuovo prestito obbligazionario a tasso variabile per 350 milioni di euro con scadenza 15 maggio 2028 (si vedano altro articolo di BeBeez e qui il Prospetto del bond).
Andrea Lodetti, ceo di Bormioli Pharma Group, ha commentato: “Con il supporto di Triton, siamo stati in grado di rafforzare le nostre posizioni nel settore del packaging farmaceutico, con capacità di one-stop-shop in termini di tecnologia e offerta di prodotti. Ringraziamo il team di Triton per il suo supporto e guardiamo al prossimo capitolo di crescita con Gerresheimer”.
E Moritz Gudenus, Investment Advisory Professional di Triton, ha aggiunto: “Bormioli Pharma è una società in portafoglio di Triton dal 2017. Dal nostro investimento, negli ultimi anni l’azienda ha attraversato una trasformazione sostanziale con una crescita redditizia a due cifre. Siamo molto soddisfatti di aver trovato in Gerresheimer un ottimo partner per l’azienda, che continuerà questa storia di successo”.
Dietmar Siemssen, ceo di Gerresheimer, ha dichiarato; “Con questa transazione mettiamo un punto esclamativo sulle nostre ambizioni di crescita. Bormioli Pharma è un partner strategico ideale per noi e accelera la nostra trasformazione in un fornitore di sistemi e soluzioni integrate. In particolare, stiamo ampliando il nostro portafoglio con ulteriori soluzioni di alto valore. Le due aziende si completano a vicenda sia in termini di portafoglio prodotti che di copertura regionale con siti produttivi in Europa.”
Con sede a Düsseldorf, Gerresheimer è specializzato nell’imballaggio primario di farmaci e dispositivi per la somministrazione di farmaci in vetro e plastica per usi speciali destinati all’industria farmaceutica e cosmetica. Il gruppo capitalizza circa 3,65 miliardi di euro a Francoforte e ha generato ricavi per 1,9 miliardi di euro, con 404,5 milioni di ebitda rettificato, 158 milioni di utile netto rettificato e un EPS rettificato di 4,62 euro. Ora, grazie all’integrazione con Bormioli Pharma, diventerà uno dei pricipali fornitori di servizi completi per l’industria farmaceutica e biotecnologica, ha spiegato l’azienda nella sua nota: ,’attività combinata relativa al vetro stampato, genererà un fatturato proforma di circa 750 milioni nel 2024, con un ebitda di circa il 21%, prima degli effetti derivanti dalle sinergie di gruppo. Inoltre, si legge ancora nella nota, si prevede che l’acquisizione possa generare sinergie pari al 3-5% dei ricavi dell’azienda nel breve e medio termine, e che avrà un effetto accrescitivo di 50-100 punti base sull’ebitda rettificato, a breve termine, e un effetto accrescitivo di oltre il 10% sull’EPS a partire dal primo anno successivo alla chiusura.