Potrebbe concludersi entro metà ottobre la cessione del 60% di Roberto Cavalli a VTB Capital (VTB Group, una delle principali banche di investimento russe), nonostante le sanzioni alle quali la banca russa è stata sottoposta da Stati Uniti e Unione Europea a seguito dello scontro con l’Ucraina.
Secondo quanto riferito nei giorni scorsi dalla stampa internazionale (si veda un articolo del quotidiano finanziario russo Vedomosti), infatti, VTB, che inizialmente sembrava agire per conto proprio, sta trattando con Cavalli per conto di un fondo con sede a Cipro. Ma lo stesso fondo a sua volta potrebbe agire come investitore-ponte a avere già pronta la way out in VTB tra qualche mese. VTB, infatti, così come le altre banche e istituzioni governative russe non possono essere finanziate da banche Usa o europee, che hanno il divieto di sottoscrivere titoli di emittenti russi con scadenza superiore ai 90 giorni.
L’operazione sarebbe condotta sulla base di una valutazione della maison italiana di ben 830 milioni di euro cioé 37 volte l’ebitda di 22,4 milioni registrato nel 2013 a fronte di 201 milioni di ricavi (+9% dal 2012), contro i 450 milioni di euro di valutazione sulla base dei quali erano state condotte prima dell’estate le trattative prima con il fondo Permira e poi con Investcorp (si veda altro articolo di BeBeez). Trattative che sono poi finite entrambe in un nulla di fatto.