City Green Light, società attiva nel settore dell’illuminazione pubblica, dell’efficienza energetica e dei servizi per la smart city, partecipata dal Fondo Italiano per l’Efficienza Energetica (FIEE), dal fondo infrastrutturale paneuropeo Marguerite e dalla Banca europea per gli investimenti (BEI), ha colto il primo frutto del finanziamento da 197 milioni di euro ottenuto a fine settembre per sostenere il suo piano di crescita anche attraverso operazioni di m&a (si veda altro articolo di BeBeez), acquisendo il ramo d’azienda illuminazione pubblica di Ceie Power srl (si veda qui il comunicato stampa).
Il ramo d’azienda in questione gestisce le concessioni di illuminazione pubblica nei confronti di 35 comuni per un totale di circa 60 mila punti luce principalmente focalizzati nelle province di Teramo, Chieti e L’Aquila.
City Green Light è stata assistita nell’operazione da Vitale&Co in qualità di advisor finanziario e da Ashurst come advisor legale. Ceie Power, invece, è stata assistita da Gdc Corporate & Tax, in qualità di advisor finanziario e per gli aspetti fiscali e legali dell’operazione.
Ceie Power srl è “specializzata nella realizzazione, manutenzione di elettrodotti di bassa, media, alta e altissima tensione e posa in opera di fibre ottiche anche con l’ausilio di elicotteri di proprietà di una società controllata” dice il sito dell’azienda, che spiega come, nel 2000, Ceie spa abbia conferito i precedenti rami aziendali in tre entità, Ceie Clamps srl, Ceie Energy srl e, appunto, Ceie Power srl. La prima è specializzata nella progettazione, produzione, lavorazione e assemblaggio di equipaggiamenti per linee aeree elettriche di bassa, media, alta e altissima tensione, mentre la seconda è impegnata nel campo dell’energia rinnovabile (fotovoltaico ed eolico).
Ceie Power spa fa capo alle famiglie Pompilio e Primavera, mediante una catena societaria a tre nodi. La maggioranza della spa (99,87%) è detenuta da Costruzione Elettodotti ed Impianti Elettrici società per azioni, che fa capo per il 43, 35% a Sepi Società Edile Primaverile Immobiliare srl e, per quote minoritarie, a Carmelina Pompilio (17,09%), Giancarlo Primavera (11,4%), Valeria Primavera (11,4%), Clara Primavera (11,4%). Il residuale 5,37% è di Massimo Di Crescenzo (5,37%). Sepi, a sua volta, fa capo a Carmelina Pompilio (44,45%) e, a ciascuno per il 18,52%, a Clara, Giancarlo e Valeria Primavera. La società ha chiuso il 2022 con circa 49,5 milioni di euro di ricavi, 12,9 milioni di ebitda e una liquidità netta di 23,7 milioni (si veda qui il report di Leanus dopo essersi registrati gratuitamente).
L’acquisizione rappresenta per City Green Light il completamento della copertura territoriale italiana arrivando a gestire oltre 960.000 punti luce e l’operazione accelera gli obiettivi sottostanti al piano di crescita della società nel settore della pubblica illuminazione, core business della società e settore in cui a oggi risulta il maggiore operatore indipendente sul territorio italiano.
Arturo D’Atri, business development director di City Green Light, a questo proposito ha dichiarato: “Importante operazione che ci permette a di consolidarsi quale primo operatore privato nel settore della pubblica illuminazione e di coprire un’area territoriale su cui la società era poco presente. Il nostro obiettivo è diventare un player primario per tutti i servizi di efficientamento energetico a favore delle comunità locali di tutta Italia”.
Guidata dall’ad Alessandro Visentin, e con sede a Vicenza, City Green Light è nata nel 2017 dal conferimento del ramo pubblica illuminazione di Gemmo spa. A oggi opera in oltre 250 comuni in Italia, dislocati su tutto il territorio nazionale, servendo oltre 5 milioni di cittadini con una forte esperienza nella gestione di oltre 900 mila punti luce, 100 gallerie stradali e 1.600 telecamere di sicurezza. Il fondo FIEE è stato il primo ad entrare nel capitale di City Green Light nel febbraio 2018, con un investimento iniziale di 33 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez), ampliato appena tre mesi più tardi a oltre 58 milioni di euro. Dal 2018 anche il fondo Marguerite II, con un investimento iniziale di circa euro 40 milioni, è presente nel capitale della società (si veda altro articolo di BeBeez). Marguerite Infrastructure Italy II detiene oggi il 40,72% della società, FIEE il 33,77% mentre la restante quota del 25,51% fa capo alla Banca Europea per gli Investimenti – BEI (mediante Ipin 2E).
Il gruppo ha chiuso il 2022 con ricavi per 136,3 milioni di euro, un ebitda di 54,5 milioni e un debito finanziario netto di 7,5 milioni (si veda qui il report di Leanus, una volta registrati gratuitamente). Sul fronte del debito, ricordiamo che gli istituti che a fine settembre hanno concesso il prestito da 197 milioni, con scadenza a 7 anni, di cui accennato sopra, erano stati Intesa Sanpaolo, Cassa Depositi e Prestiti, UniCredit, BNL BNP Paribas e Sparkasse – Cassa di Risparmio di Bolzano. Intesa aveva agito anche in qualità di green loan coordinator per la strutturazione delle linee green, per un importo di 192 milioni, nell’ambito di un’operazione che era stata assistita soltanto parzialmente dalla Garanzia Green di SACE (per 96 milioni).