Clessidra sgr e la controllante Italmobiliare sono pronte a firmare l’acquisto della maggioranza della Casa Vinicola Botter. Lo scrive La Repubblica, precisando che la società sarebbe valutata 330 milioni di euro. L’operazione era attesa dallo scorso febbraio (si veda altro articolo di BeBeez).
Casa Vinicola Botter è stata fondata nel 1928 da Carlo Botter a Fossalta di Piave (Venezia). Attualmente l’azienda è controllata dalla terza generazione della famiglia Botter (Annalisa, Alessandro e Luca Botter), mentre il 22,5% dell’azienda è in mano al fondo IdeA Taste of Italy, gestito da DeA Capital Alternative Funds sgr dal gennaio 2018 (si veda altro articolo di BeBeez).
La casa vinicola annovera tra i suoi clienti le più importanti catene distributive internazionali, con un ampio portafoglio di vini che abbraccia le principali regioni e denominazioni italiane con focus su Prosecco, Pinot Grigio e Primitivo. Negli ultimi dieci anni l’azienda ha triplicato il proprio fatturato e i suoi piani per il futuro prevedono l’accelerazione del business sui mercati internazionali, soprattutto negli Stati Uniti, e lo sbarco in Borsa nel medio periodo. Nel 2019 Casa Vinicola Botter ha venduto circa 86 milioni di bottiglie e realizzato ricavi per circa 180 milioni di euro, in ncalo dai 198 milioni di euro del 2018, quando aveva registrato un ebitda di 27 milioni, a fronte di una liquidità netta di 12 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Il settore piace ai private equity. L’ultima operazione in Italia è di fine 2019, con NB Renaissance Partners, la famiglia del cofondatore Valentino Sciotti e altri azionisti di minoranza che hanno ceduto il 100% di Farnese Vini all’americana Platinum Equity e con Valentino Sciotti che ha reinvestito per una minoranza, rimanendo presidente esecutivo dell’azienda (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione è stata condotta sulla base di un enterprise value di Farnese Vini di circa 170 milioni di euro, quindi con un multiplo dell’ebitda atteso per il 2019 di circa 10 volte. A quei multipli, quindi, il valore di Casa Vinicola Botter sarebbe di oltre 270 milioni di euro.
Sempre lo scorso anno è stata chiusa l’acquisizione da parte di 21 Invest del 36% di Zonin 1821 inn aumento di capitale per 65 milioni di euro, la storica azienda vinicola di Gambellara, in provincia di Vicenza, che dala primavera 2018 era alla ricerca di un socio finanziario per accompagnarla nel passaggio generazionale e nella crescita internazionale, dopo l’uscita di scena del patron Gianni Zonin, imprenditore ed ex presidente della Banca Popolare di Vicenza (si veda altro articolo di BeBeez).
Proprio 21 Investimenti aveva investito in precedenza in Farnese Vini. Nel gennaio 2013 21 Investimenti aveva infatti rilevato la maggioranza della società dai soci non operativi dell’azienda (la famiglia De Iuliis, la Cascina Holding Bv e Tommy Investments Ltd) e nell’agosto 2016 a sua volta aveva venduto la sua quota a NB Renaissance (si veda altro articolo di BeBeez).
Al dossier Zonin avevano lavorato anche altri fondi di private equity, in particolare Idea Taste of Italy e il colosso francese Unigrains, che in Italia investe con il Fondo AgroAlimentare I e con i fondi Cerea.
Da segnalare infine che anche Contri Spumanti spa, controllata dalla famiglia Contri, è partecipata da una holding di investimento di private equity, che è Aliante Equity Tre spa, che fa capo ad Aliante Partners srl.