CVC Capital Partners vince l’asta per Sisal Group. L’annuncio è stato dato ieri mattina e valuta il gruppo specializzato in giochi e servizi di pagamento un miliardo di euro (scarica qui il comunicato stampa). A vendere sono i fondi gestiti Apax (36,5%), Permira (36,5%) e Clessidra (20%), al controllo di Sisal dal 2006. Il closing dell’operazione è atteso entro fine settembre.
Cvc ha quindi battuto sul filo di lana Apollo Global Management che la scorsa settimana aveva presentato agli advisor Deutsche Bank e Ubs un’offerta vincolante (si veda altro articolo di BeBeez Lo scorso luglio MF Milano Finanza aveva riferito di un interesse per il dossier da parte dei fondi Apollo, Blackstone, Carlyle e Pai Partners (si veda altro articolo di BeBeez), mentre in aprile erano circolate le prime voci a proposito dell’interesse di Apollo e di CVC Capital Partners (si veda altro articolo di BeBeez). Ultimamente circolava anche il nome di Bain Capital.
CVC, guidato in Italia da Giampiero Mazza, vanta un’esperienza consolidata nel settore del gaming grazie ai suoi investimenti strategici in Sky Bet (Regno Unito), Tipico (Germania) così come al precedente investimento in William Hill.
Giancarlo Aliberti, partner di Apax Partners, Roberto Biondi, partner di Permira e Simone Cucchetti, partner di Clessidra, hanno commentato: “Sotto il controllo dei fondi Apax, Permira e Clessidra, Sisal è stata trasformata da una società dedita alle lotterie a un conglomerato di offerte diversificate nei servizi di pagamento, nell’online, nelle video-lotterie, nelle scommesse sportive e nelle lotterie. Nel corso del tempo, la profittabilità si è più che raddoppiata e la società ha ampliato con successo la propria quota di mercato nei suoi segmenti di offerta”
Fondata nel 1946, Sisal è stata la prima società italiana attiva nel settore del gaming come concessionario dello Stato. Attraverso la sua rete capillare, costituita da 45.000 punti vendita, la società offre al pubblico oltre 500 servizi di pagamento. Sisal dà lavoro a circa 2000 persone.
Sisal ha chiuso i primi tre mesi del 2016 con ricavi a 192,4 milioni di euro (da 191,2 milioni dello stesso periodo del 2015), a fronte di un volume d’affari salito a 4 miliardi (da 3,8 miliardi), trainato in particolare dai servizi di pagamento (2,1 miliardi). In crescita anche l’ebitda a 53,2 milioni (da 46,5 milioni), con un risultato netto positivo per 2,1 milioni (da una perdita di 1,2 milioni dei primi 3 mesi del 2015), mentre il debito finanziario netto è sceso a 842 milioni dagli 865 milioni di fine dicembre 2015. Il debito finanziario netto comprende sia il debito della società operativa sia quello della controllante Gaming Invest sa. Ma se si conta anche il finanziamento soci, la posizione finanziaria netta diventa negativa per 939,7 milioni (in calo dai 957,4 milioni di fine 2015).
Il gruppo aveva chiuso il bilancio consolidato 2015 con ricavi in calo a 787 milioni (dagli 821 milioni del 2014). In calo anche l’ebitda rettificato per gli oneri non ricorrenti a 182,3 milioni (da 188,8 milioni), mentre il bilancio aveva chiuso in perdita di 39,7 milioni (da un perdita di un solo milione del 2014).
L’operazione del 2006 era stata condotta sulla base di un enterprise value di Sisal di 1,12 miliardi di euro (si veda Private Equity Monitor), considerando un multiplo di 14,8 volte l’ebitda del 2005, che era stato di 81,8 milioni, a fronte di ricavi per 197 milioni.
Tra gli advisor di CVC figurano: Morgan Stanley lato M&A, Bain e ATK per la due diligence commerciale, PwC per la due diligence finanziaria, Latham and Watkins per gli aspetti legali, e per gli aspetti fiscali Facchini Rossi e Soci; i venditori sono stati supportati da Deutsche Bank, UBS, Legance, Maisto e Associati e PwC. Morgan Stanley, Credit Suisse e Unicredit hanno fornito finanziamento a debito in supporto alla transazione.