
Mentre si attende il via libera di Consob al lancio dell’opa obbligatoria su Digital360, società quotata su Euronext Growth Milan, specializzata nell’offerta B2B di contenuti editoriali, servizi di comunicazione e marketing, lead generation, eventi e webinar nell’ambito della trasformazione digitale, D360 Holding spa, il veicolo che lancerà l’offerta, costituito da Three Hills Capital Partners, è già arrivato a possedere l’85,84% del capitale.
Ieri, infatti, la società ha comunicato l’ennesimo elenco di acquisti di titoli sul mercato (si veda qui il comunicato stampa), dopo che lo scorso 27 luglio D360 Holding era già arrivata a possedere il 79% del capitale (si veda altro articolo di BeBeez), a seguito del closing delle transazioni annunciate lo scorso maggio (si veda altro articolo di BeBeez) e di ulteriori transazioni condotte tra maggio e luglio, con la conseguenza che era scattato l’obbligo di opa. Il titolo ha chiuso ieri a 5,34 euro per azione, con una capitalizzazione di poco meno di 110 milioni di euro, a fronte di un prezzo d’opa fissato a 5,35 euro.
Ricordiamo che Digital360 aveva debuttato all’allora AIM Italia nel giugno 2017 con una capitalizzazione iniziale di 17,7 milioni, dopo un collocamento avvenuto a 1,15 euro per azione (si veda altro articolo di BeBeez).
Il Documento d’opa è stato depositato in Consob lo scorso 11 agosto (si veda qui il comunicato stampa), ma il 23 agosto l’Authority di vigilanza ha richiesto di apportare modifiche e integrazioni, sospendendo quindi l’istruttoria fino al completamento del quadro informativo, per un periodo non superiore ai successivi 15 giorni di calendario (si veda qui il comunicato stampa).
Nata nel 2012 per iniziativa di un gruppo di docenti del Politecnico di Milano e guidata da Andrea Rangone, Digital360 gestisce il più grande network in Italia di testate, portali, app ed eventi dedicati alla trasformazione digitale e all’innovazione imprenditoriale. Tra questi, le testate EconomyUp e Startupbusiness.
Nel primo trimestre del 2023 il gruppo Digital360, sulla base di tutte le società presenti nel gruppo al 31 marzo 2023, incluse quelle acquisite nei primi tre mesi dell’anno, ha ottenuto ricavi pro-forma pari a 20,6 milioni di euro con un debito finanziario netto di 14,3 milioni. Per l’esercizio 2023 sono previsti ricavi pro-forma superiori ai 90 milioni, con una crescita attesa sul 2022 pari a circa il 20%, e un margine di ebitda di circa il 17%. Ricordiamo che il 2022 si era chiuso con ricavi consolidati per 56,4 milioni e ricavi pro-forma cper 76,6 milioni; un ebitda di 9,7 milioni di euro e un ebitda pro-forma di 14,3 milioni; e un utile netto di 2,6 milioni e di 7,9 milioni di euro pro-forma; a fronte di un debito finanziario netto di 14,4 milioni (si vedano qui il comunicato stampa e qui la presentazione agli investitori).
A proposito di debito, lo scorso 8 agosto la società ha concluso con successo il collocamento di un minibond da 8 milioni di euro a scadenza 25 luglio 2029 e con cedola 7,44%, nell’ambito del Tech basket bond promosso da Elite in collaborazione con Equita sim nel ruolo di arranger, dedicato a società appartenenti al settore dell’innovazione digitale e a progetti di innovazione tecnologica (si veda qui il comunicato stampa). L’operazione, che era stata annunciata il 1° agosto (si veda qui il comunicato stampa), è stata strutturata nella forma di una cartolarizzazione con il minibond che stato acquisito dal veicolo SPV Project 2206 srl, il quale ha emesso titoli abs che sono stati sottoscritti da investitori istituzionali.