Niente ipo per Sisal e Mooney. Con un doppio annuncio a sorpresa ieri CVC Capital Partners ha comunicato che venderà i due gruppi a due diversi soggetti industriali. Da un lato il gruppo di giochi e scommesse Sisal sarà acquisito dall’irlandese Flutter Entertainment per un corrispettivo di 1,913 miliardi di euro (si veda qui il comunicato stampa di Flutter) e dall’altro il gruppo di servizi di pagamento Mooney sarà ceduto a Intesa Sanpaolo ed Enel sulla base di una valutazione di 1,385 miliardi (si veda qui il comunicato stampa di CVC e qui quello congiunto di Intesa Sanpaolo ed Enel).
Ricordiamo che il gruppo Sisal era stato acquisito da CVC nel 2016 per un miliardo di euro (si veda altro articolo di BeBeez). A vendere allora erano stati i fondi gestiti Apax (36,5%), Permira (36,5%) e Clessidra (20%), a loro volta al controllo di Sisal dal 2006. I destini delle due anime del gruppo, quella del gaming e quella dei pagamenti, sono poi stati separati ufficialmente a inizio novembre, quando sono stati siglati gli atti di scissione (si veda altro articolo di BeBeez). Il progetto di riorganizzazione societaria era stato approvato lo scorso luglio, in vista del disinvestimento da parte di CVC, con la strada della quotazione in borsa che era ipotizzata come quella preferita sia per Mooney Group (si veda altro articolo di BeBeez) sia per Sisal Group , che anzi a ottobre aveva ufficialmente avviato l’iter per la quotazione a Piazza Affari e e scelto Lazard come advisor finanziario e JPMorgan, Deutsche Bank, Unicredit ed Equita, nel ruolo di global coordinator (si veda altro articolo di BeBeez). Ma evidentemente lo sviluppo della pandemia e la volatilità dei mercati ha indotto CVC a desistere dall’ipo e a scegliere la strada più sicura.
Andando nel dettaglio delle due operazioni, l’acquirente di Sisal, Flutter Entertainment, è quotata al London Stock Exchange e capitalizza oggi circa 20,25 miliardi di sterline. Nato nel 2015 dalla fusione tra due gaming company, ovvero Paddy Power e Betfair è un gruppo molto più grande di Sisal: Flutter Entertainment ha infatti chiuso il 2020 con ricavi per 4,4 miliardi di sterline e un ebitda di 889 milioni di sterline (si veda pag. 141 del bilancio 2020). Mentre Sisal nei nove mesi del 2021 ha riportato ricavi per 459,8 milioni (dai 373,1 milioni dei 9 mesi 2020), un ebitda di 169,5 milioni (da 123,9 milioni) e un debito finanziario netto di 149,8 milioni (da 202,3 milioni a fine 2020) (si veda qui pag. 8 della relazione al 30 settembre 2021 e qui la presentazione agli obbligazionisti). Quest’anno, Sisal prevede di generare ricavi per 590 milioni e un ebitda di 248 milioni, di cui il 58% proveniente dall’offerta online e il resto da una combinazione di operazioni di vendita al dettaglio e di lotteria. Circa il 90% dell’ebitda di Sisal per il 2021 è generato in Italia, mentre il resto proviene da Turchia e Marocco. I ricavi online di Sisal sono cresciuti a un tasso annuo composto del 34% dal 2016 a oggi. Nel 2020 i ricavi di Sisal Group, che ancora includevano Mooney, avevano toccato 827,9 milioni per un ebitda rettificato di 256,4 milioni e una perdita di 40,3 milioni, a fronte di un debito finanziario netto di 1,03 miliardi (si veda qui il bilancio 2020).
Il corrispettivo pattuito di 1,913 miliardi di euro sarà pagato interamente in contanti al completamento della transazione, atteso per il secondo trimestre 2022 previa autorizzazione delle autorità, grazie anche a un prestito erogato da Barclays. Tenuto conto del debito finanziario netto di circa 150 milioni di euro, quel prezzo porta aun enterprise value di poco superiore a 2,06 miliardi di euro, cioé pari a circa 8,3 volte l’ebitda previsto per il 2021, un multiplo notevolmente più basso delle 21,4 volte a cui tratta il titolo della stessa acquirente. Si prevede che le sinergie saranno di circa 10 milioni di sterline, principalmente dovute ai risparmi potenziali sulle forniture. Inoltre, nel tempo le sinergie di reddito supereranno quelle di costo.
Grazie a questa acquisizione, Flutter potrà contare su un marchio leader in Italia e rafforzarsi a sud delle Alpi, dove c’è il secondo maggiore mercato europeo regolamentato del gioco d’azzardo, con una penetrazione dell’online raddoppiata rispetto al 10% del 2019. La combinazione di Sisal con la presenza italiana online esistente di Flutter (tramite i siti PokerStars e Betfair) porterà a una quota online combinata del 20%, oltre che a un aumento della base clienti, con l’aggiunta di 300 mila giocatori online medi mensili e oltre 9,5 milioni di clienti al dettaglio. L’offerta omnicanale di Sisal inoltre darà un vantaggio competitivo al business di Flutter, aumenterà la sua proporzione di ricavi da mercati regolamentati (che nel terzo trimestre 2021 era superiore al 91%) e rafforzerà la presenza di talenti nelle fila di Flutter.
Francesco Durante, ceo di Sisal, ha commentato: “Negli ultimi cinque anni, grazie al supporto di CVC, abbiamo trasformato con successo Sisal in una società digitale e internazionale nel settore dei giochi. Grazie al nostro impegno nell’innovazione digitale, all’espansione internazionale e al gioco più sicuro, abbiamo raggiunto una posizione di leadership nel mercato italiano e abbiamo sviluppato la nostra impronta globale vincendo gare di lotteria in Marocco e Turchia”.
Giampiero Mazza, managing partner di CVC Italia, ha dichiarato: “Attraverso un forte investimento nelle sue competenze digitali, Sisal è diventata leader in Italia nell’online e allo stesso tempo ha fatto crescere le sue operazioni internazionali. Inoltre, l’azienda è leader in Italia nel garantire un gioco responsabile e sicuro”.
Peter Jackson, chief executive di Flutter, ha aggiunto: “Da tempo perseguiamo l’obiettivo di diventare leader in Italia attraverso una strategia omnicanale e questa acquisizione ci posizionerà idealmente per farlo. Sisal ha incrementato la sua presenza online in modo significativo negli ultimi anni, supportata dalla sua piattaforma proprietaria e dall’impegno per innovazione. Sono entusiasta di vedere come Flutter può integrare queste capacità attraverso la nostra scala, prodotti differenziati e capacità operative”.
Quanto a Mooney, Schumann Investments sa, società controllata da CVC Capital Partners Fund VI, che a sua volta oggi detiene il 70% di Mooney, ha firmato un accordo con Banca 5 spa (gruppo Intesa Sanpaolo), già azionista di Mooney al 30%, e con Enel X srl (gruppo Enel) per la cessione della propria partecipazione nel gruppo di servizi di pagamento sulla base di un enterprise value di 1,385 miliardi di euro. Al closing, previsto entro la metà del 2022, Intesa Sanpaolo ed Enel deterranno ciascuna il 50% della società. Nel dettaglio, al closing Enel X pagherà un corrispettivo compreso tra 334 milioni e 361 milioni di euro, di cui 220 milioni per la parte di equity più una componente variabile legata a un meccanismo di aggiustamento del prezzo al closing. Contestualmente Intesa Sanpaolo pagherà un corrispettivo compreso tra 88 milioni e 94 milioni di euro, di cui 88 milioni per l’equity, cui si aggiunge una componente variabile legata a un meccanismo di aggiustamento del prezzo al closing. Inoltre, a seguito del closing, tutte le attività relative ai servizi finanziari di Enel X in Italia, commercializzate con il marchio Enel X Pay, saranno vendute a Mooney. In particolare, Enel X cederà a Mooney, per un corrispettivo di 140 milioni di euro, l’intero capitale sociale di Enel X Financial Services, CityPoste Payment e Paytipper (previo esercizio da parte di Enel X dell’opzione call per aumentare la propria partecipazione in quest’ultima società dall’attuale quota del 55%). In questo modo, verrà creata una fintech europea congiunta, con una base clienti già solida. Nell’operazione CVC è stata assistita da Rothschild & Co., Morgan Stanley, Goldman Sachs, Latham & Watkins, Roland Berger, PWC, Studio Legale Tributario Facchini, Rossi, Michelutti.
Ricordiamo Mooney è la ex SisalPay | 5, primo operatore italiano per servizi di pagamento di prossimità, nato nel 2019 dall’integrazione dei business dei servizi di pagamento di Sisal Group (SisalPay) e di Banca 5 spa (Gruppo Intesa Sanpaolo). L’operazione che aveva dato luogo alla costituzione di Sisal Pay Group era consistita nella cessione da parte di Sisal Group e di Banca 5 dei rispettivi rami d’azienda attivi nel settore dei pagamenti e delle ricariche telefoniche a favore di SisalPay e SisalPay Servizi, controllate da SisalPay Group.I conferimenti dei rami d’azienda da parte di Sisal Group e Banca 5 ammontavano a un valore complessivo di un miliardo di euro e, rispettivamente, a 750 milioni e 250 milioni. SisalPay | 5 è stata poi ribattezzata Mooney nel novembre 2020 (si veda altro articolo di BeBeez).
Con sede a Milano, 20 milioni di clienti e quasi un milione di carte di credito prepagate proprietarie emesse, Mooney, ha chiuso il bilancio consolidato 2020 con ricavi per 311,9 milioni, un ebitda rettificato di 81,7 milioni, una perdita di 30,7 milioni e un debito finanziario netto di 833,2 milioni, che include il bond da 530 milioni a scadenza 2026 quotato alla Borsa del Lussemburgo ed emesso nel dicembre 2019 dall’allora SisalPay Group, in occasione dell’acquisizione dei rami d’azienda di Sisal Group e di Banca 5 attivi nel settore dei pagamenti e delle ricariche telefoniche (si veda altro articolo di BeBeez). Sempre a supporto dell’acquisizione, a fine 2019 SisalPay aveva sottoscritto con un pool di banche una linea di credito di tipo revolving per un massimo di 92,5 milioni.
Ricordiamo che sempre lo scorso anno SisalPay | 5 aveva acquisito il 51% di Pluservice srl, una software house attiva da oltre 30 anni di attività nei sistemi informativi integrati (ERP) nel settore della mobilità che possiede il 70% di myCicero srl, startup che ha sviluppato una piattaforma digitale leader in Italia nel mobility e parking ticketing (si veda altro articolo di BeBeez). SisalPay aveva comprato l’altro 30% di myCicero nell’aprile 2019 e pertanto, con il controllo diretto di Pluservice, SisalPay ha ottenuto il controllo indiretto anche di MyCicero.
Nel 2020 la capogruppo Mooney ha registrato ricavi per circa 153 milioni di euro e un ebitda di circa 82 milioni di euro. I ricavi netti hanno visto un tasso annuo di crescita composto del 17% circa nel periodo 2019-2021, mentre l’ebitda è stato caratterizzato da un CAGR del 9% circa nello stesso arco temporale.
Quanto ai primi nove mesi del 2021, Mooney ha raggiunto i 258,5 milioni di euro di ricavi consolidati (da 226,7 milioni nei 9 mesi 2020), un ebitda rettificato di 69,1 milioni (da 57,5 milioni) e con un debito finanziario netto pro-forma di 576,3 milioni (da 541 milioni a fine 2020)(si veda qui la presentazione agli obbligazionisti e qui la relazione sui risultati dei 9 mesi 2021). L’ebitda rettificato degli ultimi 12 mesi è di 93,4 milioni, quindi se l’ebitda rettificato dell’intero 2021 fosse questo, l’enterprise value di 1,385 miliardi corrisponderebbe a un multiplo di ben 14,8 volte.
Giampiero Mazza, managing partner di CVC, ha dichiarato: “Mooney ha fatto molta strada dalla nostra acquisizione di Sisal nel 2016. Siamo orgogliosi che la nostra strategia abbia trovato la sua definitiva validazione nell’acquisizione da parte di Intesa Sanpaolo e Enel. Ringraziamo il management team guidato
da Emilio Petrone per aver condotto l’evoluzione da partner B2B captive al canale di prossimità a piattaforma di pagamento omni-channel B2B e B2C indipendente. Ringraziamo anche Stefano Barrese di Intesa Sanpaolo per aver abbracciato la nostra visione nella creazione di Mooney. Intesa Sanpaolo ed Enel sono i partner perfetti per Mooney e i suoi clienti, in grado di fornire sia la continuità che l’infrastruttura per continuare a far crescere i servizi e la dimensione dell’azienda in futuro”.
Andrea Ferrante, senior managing director di CVC, ha aggiunto: “La scissione delle attività di gioco e di pagamento di Sisal era al centro della nostra strategia di creazione di valore fin dall’inizio. Negli ultimi anni, sotto la guida di Emilio, Mooney ha migliorato la sua offerta sia per i consumatori che per gli esercenti diventando il partner di fiducia scelto da una rete di 46.000 punti vendita e un punto di riferimento per oltre 20 milioni di clienti. Intesa Sanpaolo ha dimostrato di essere un partner formidabile e gli auguriamo ogni successo per il futuro”.
Francesco Starace, ceo e direttore generale di Enel, ha affermato: “Questa acquisizione rappresenta una buona opportunità di crescita per noi nel segmento fintech che ben si coniuga con la nuova visione industriale del Gruppo Enel, considerato che i pagamenti digitali sono sempre più utilizzati per le bollette elettriche e i servizi avanzati che vanno oltre la sola fornitura di elettricità, come la mobilità elettrica. Con i pagamenti digitali possiamo soddisfare le esigenze della clientela di flessibilità e di fruire di strumenti di facile utilizzo, in linea con il nostro approccio incentrato sul cliente. Siamo entusiasti di collaborare con il nostro nuovo partner, Intesa Sanpaolo, con l’obiettivo di offrire una gamma di servizi sempre più ampia e continuare a soddisfare in maniera ancor più efficace le crescenti esigenze dei nostri clienti”.
Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, ha commentato: “Mooney è una componente fondamentale per lo sviluppo della nostra strategia digitale avanzata, che sarà uno dei pilastri del prossimo piano d’impresa, rivolta ai nostri clienti retail che apprezzano fortemente prossimità e flessibilità. Come Gruppo, beneficeremo delle capacità innovative e del potenziale di crescita di una fintech europea, riducendo al contempo i costi relativi ad un servizio dedicato a quei clienti che meno necessitano di andare presso le nostre filiali. Grazie alla partnership con Enel, azienda leader riconosciuta a livello internazionale, Mooney ci consentirà inoltre di acquisire nuovi clienti ed espandere il modello di servizio digitale a livello internazionale”.