Il Tribunale di Varese ha omologato lo scorso 14 dicembre la procedura di concordato preventivo di Inca (Industria Nazionale Cosmetici e Affini) spa, società con sede a Porto Valtravaglia (Varese), specializzata nel packaging primario in alluminio e in plastica per le fragranze, la cosmetica e lo skin-care (si veda qui il decreto di omologa e qui il comunicato stampa dei consulenti).
La società è stata assistita per gli aspetti legali dallo studio legale internazionale Gianni & Origoni. Gli investitori sono stati seguiti dallo studio Giliberti Triscornia e Associati per gli aspetti finanziari e fiscali.
Il piano e la proposta di concordato depositati dalla società hanno previsto, inter alia, la continuità aziendale ex articolo 186-bis della legge fallimentare, a beneficio di circa 150 dipendenti e grazie all’ingresso nel capitale sociale della società di un pool di investitori, che provvederà a dotare la società delle risorse necessarie a ripagare i creditori nei termini della proposta di concordato e ad attuare un piano industriale per il risanamento del business. La proposta di concordato è stata approvata da una larga maggioranza dei creditori concorsuali, ivi inclusa l’Agenzia delle Entrate, le cui pretese sono state degradate in conformità ai principi indicati nella Circolare AdE n. 34/2020.
Ricordiamo che Inca spa era stata ammessa il 4 giugno 2019 alla procedura di concordato preventivo dal tribunale di Varese (si veda altro articolo di BeBeez). La società era stata ammessa alla procedura di concordato con riserva, chiesta pochi giorni prima al tribunale di Varese, che e aveva concesso sino al 20 settembre dello stesso anno per presentare il piano concordatario oppure la richiesta di un accordo di ristrutturazione del debito sulla base dell’art. 182 bis della Legge Fallimentare (si veda altro articolo di BeBeez). In seguito, il 24 gennaio del 2020, Inca aveva ricevuto un’offerta di acquisto per rilevare il 100% della controllata Inca Cosmetici srl. Il tribunale il 4 febbraio successivo aveva autorizzato Inca a pubblicare l’avviso di vendita a un prezzo minimo di 800 mila euro, cui si aggiungeva un milione a saldo dei debiti, fissando l’asta per il 6 marzo (si veda qui il bando per l’asta). Angelomario Moratti business angel e secondogenito del presidente di Saras, Massimo, nell’aprile 2020 ha quindi rilevato il 100% di Inca Cosmetici (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione, perfezionata per il tramite di una newco controllata da Moratti e partecipata dal nuovo management di Inca Cosmetici, è volta al rilancio di Inca Cosmetici, a livello nazionale e internazionale, mediante l’apporto di competenze manageriali qualificate, di capitali per l’efficientamento produttivo e commerciale della stessa, oltre che al mantenimento nel territorio di una realtà imprenditoriale importante.
Con sede a Porto Valtravaglia (Varese), Inca è nata negli anni Quaranta e fa capo alla famiglia Faverio. L’azienda è specializzata nella realizzazione di packaging in alluminio e plastica per tutte le applicazioni della cosmetica nel settore lusso, ma ha anche un’attività di formulazione e riempimento cosmetici e prodotti per il trucco per conto terzi, in particolare rossetti, lucidalabbra, burrocacao, mascara e fondotinta. Malgrado le vicissitudini, l’azienda ha continuato a funzionare, chiudendo il 2020 con ricavi per 9,8 milioni, con un ebitda negativo per 2,7 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Ricordiamo che Angelomario Moratti, secondogenito di Massimo Moratti (presidente di Saras), è consigliere di Saras spa e presidente di Saras Energia sa, dove fa parte del comitato di indirizzo e strategia dal maggio 2018, oltre appunto che proprietario insieme ad altri manager e privati di Mangrovia Lab, che a sua volta ha fondato nell’aprile 2018 Mangrovia Blockchain Solutions. Quest’ultima lo scorso ottobre insieme a Seven Investments, società riconducibile ad Angelomario Moratti, ha lanciato Rexilience, una società di consulenza alle imprese in materia di sicurezza informatica con particolare riferimento all’evoluzione e gestione della capacità dell’azienda di fronteggiare il cyber-rischio (si veda altro articolo di BeBeez).
Moratti inoltre attraverso MIP (Milano Investment Partners), il fondo di venture capital specializzato nei settori lifestyle e tech di cui è anchor investor tramite la Angel Capital Management, ha investito in Italia in: miscusi, marchio italiano di pasta; Poke House, catena italiana di fast food specializzati sul poké californiano (un piatto a base di pesce crudo fresco e colorato); Velasca, il digital native brand di calzature made in Italy di alta qualità; Manebì, produttore di calzature estive e moda mare specializzato in espadrillas prodotte da artigiani in Spagna; Foodelux, e-commerce B2B del cibo; La Passione, marchio di abbigliamento ciclistico.
All’estero, MIP ha investito in Colvin, negozio online di fiori spagnolo; Exoticca, agenzia di viaggi spagnola; Horizn Studios produttore tedesco di valigie; FabFitFun, startup californiana che ha lanciato per i suoi abbonati FabFitFun Box, ossia un cofanetto contenente prodotti in abbonamento che abbracciano bellezza, moda, business, casa e tecnologia.
Il fondo MIP 1 è stato lanciato nel 2017 con un obiettivo di raccolta di 100 milioni di euro. Nell’ottobre 2019, MIP ha lanciato Mip Club Deal, un fondo dedicato alla realizzazione di club deal (si veda altro articolo di BeBeez).
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