Ha chiuso poco sopra 1,20 euro per azione ieri a PIazza Affari il titolo Aeffe, il gruppo di San Giovanni in Marignano (Rimini) guidato da Massimo e Alberta Ferretti, al quale fanno capo i brand Alberta Ferretti, Philosophy, Moschino e Pollini e che produce le label Ungaro e Cédric Charlier. Il titolo ha perso ieri il 2,42% dalla chiusura di venerdì a 1,25 euro in recupero da un minimo a 1,06 euro lo scorso 7 maggio e resta comunque a livelli ben più alti rispetto alla media a 0,80 euro dei mesi precedenti, dopo il picco a 1,3 euro segnato il 5 maggio, dopo un’escalation dirompente partita lo scorso 28 aprile, quando il titolo quotava a 0,8525 euro.
A spingere le quotazioni sono le voci di mercato relative a un interessamento da parte di alcuni fondi di private equity. In particolare Emerisque, (proprietario del 100% dei marchi ex Moncler Henry Cotton’s, Marina Yachting, Coast Weber & Ahaus oltre che di Mcs) e Change capital (a cui oggi fa capo Paul Ka). Ma anche quelle che indicano che, dato il buon andamento della società in Giappone, potrebbe essere in arrivo un partner asiatico per favorire la crescita del brand anche in Cina.
Tuttavia, come riferito MF Fashion lo scorso 6 maggio, il gruppo al momento minimizza: «Grazie alla notorietà dei brand di Aeffe, la società ha sempre riscontrato interesse da parte di fondi, prima e dopo la quotazione. Essendo noi una società quotata, di abitudine partecipiamo a incontri con potenziali azionisti tra cui fondi. Parimenti però sottolineiamo che non vi è né l’intenzione né la necessità di trovare un partner finanziario al quale vendere una quota significativa di minoranza. Infatti, la società ha dimostrato una grande capacità reattiva ai cambiamenti di mercato, definendo efficaci strategie di business, che stanno già avendo positivi riscontri. In particolare, la società ha deciso una riorganizzazione del portafoglio brand, sostituendo licenze non più profittevoli con i nuovi progetti, ha rinnovato la direzione stilistica di alcuni brand tra cui Moschino e ha intrapreso operazioni volte al rafforzamento della propria presenza a livello di distribuzione».
Nel 2013 il gruppo ha chiuso con ricavi in calo dell’1,2% a 251 milioni di euro e con una perdita di 3,2 milioni di euro dal precedente rosso 2012 di 3 milioni di euro.