Il 2020 si è chiuso con margini in crescita per il gruppo Nexi e anche per Sia e per Nets, le due società destinate a fondersi quest’anno nella paytech italiana quota aa Piazza Affari (si veda qui il comunicato stampa e qui la presentazione agli analisti).
Nel 2020, infatti, il Gruppo Nexi ha registrato un ebitda di 601,4 milioni di euro, in aumento del 2,5%, a fronte di ricavi in calo del 2,8% a circa 1,044 miliardi e un debito finanziario netto di 2,133 miliardi da 1,4 a fine dicembre, a seguito dell’emissione dei 500 milioni di euro di bond equity-linked nella primavera 2020 per finanziare parte del corrispettivo previsto per l’acquisizione delle attività di merchant acquiring da Intesa Sanpaolo, con la banca che a sua volta ha acquisito da Mercury il 9,9% di Nexi (si veda altro articolo di BeBeez). Quanto a Sia, la società hi-tech europea leader nei servizi e nelle infrastrutture di pagamento controllata da Cdp Equity (Gruppo Cdp), i ricavi sono invece saliti del 2% a 748 milioni di euro dai 730 milioni del 2019, con un ebitda pure in rialzo del 3% a 285 milioni dai 276 milioni dell’anno prima. Infine Nets, la società di pagamenti elettronici danese attiva nel mercato scandinavo e nella regione DACH (Germania, Austria, Svizzera), ha chiuso con ricavi in calo dell’1,2% a 976 milioni da 988 milioni e con un ebitda in rialzo del 4,1% a 360 milioni (da 345 milioni).
Ricordiamo che a valle dell’annuncio dell’operazione con Nets lo scorso novembre 2020, Nexi aveva annunciato che il gruppo si trasformerà nella più grande piattaforma paytech a livello pan-europeo, con circa 2,9 miliardi di euro di ricavi stimati e circa 1,5 miliardi di ebitda stimato su base pro-forma per il 2020, incluse le sinergie ricorrenti annue a regime di 170 milioni di euro, in aggiunta ai 150 milioni di euro di sinergie già identificate nel contesto della fusione tra Nexi e Sia.
A proposito della fusione con Sia, annunciata lo scorso ottobre 2020 (si veda altro articolo di BeBeez), è stato nel frattempo sottoscritto l’accordo definitivo, che prevede l’integrazione dei due gruppi da realizzarsi tramite la fusione per incorporazione di Sia in Nexi. La società nascente dalla fusione rimarrà quotata sul MTA con un flottante del 40%. Ricordiamo che l’accordo prevede che gli azionisti di Sia riceveranno 1,5761 azioni Nexi per ogni azione Sia, pari a una quota del 30% circa del capitale del nuovo gruppo, mentre gli attuali azionisti di Nexi ne manterranno il 70% circa. Conseguentemente, Cdp, indirettamente per il tramite di Cdp Equity e FSIA, avrà una quota complessiva del capitale del nuovo gruppo di poco superiore al 25% e i fondi di private equity (Advent International, Bain Capital e Clessidra) azionisti di Nexi attraverso Mercury UK HoldCo, ne avranno circa il 23%. Quanto alla governance, l’ad di Nexi, Paolo Bertoluzzo resterà alla guida del nuovo gruppo. Il closing dell’operazione è atteso per il terzo trimestre dell’anno.
Quanto all’operazione Nets, Nexi nei giorni scorsi ha depositato il filing all’Antitrust europea. L’accordo tra le due società era stato annunciato nel novembre 2020 (si veda altro articolo di BeBeez). L’annuncio era arrivato al termine di un periodo di esclusiva di 10 giorni che era stato spuntato da Nexi a inizio novembre 2020 (si veda altro articolo di BeBeez). Il closing dell’operazione Nets è atteso entro il secondo trimestre dell’anno.
Paolo Bertoluzzo, ad di Nexi, ha commentato: “In questo contesto, segnato dal Covid-19, la nostra performance finanziaria è stata particolarmente solida e superiore all’ambition dichiarata a luglio, nonostante l’arrivo non previsto della seconda ondata della pandemia. Siamo riusciti a far crescere la redditività e a sostenere gli investimenti grazie ad un forte impegno sul fronte dei costi e dell’efficiente utilizzo delle risorse, con ricavi vicino al 2019. Nel corso dell’anno abbiamo osservato chiari segnali di un’accelerazione dell’utilizzo dei pagamenti digitali, segnali che crediamo possano diventare ancora più visibili ed importanti con la progressiva uscita dall’emergenza Covid, che tutti auspichiamo avvenga già nei prossimi pochi mesi. Infine, nel 2020 abbiamo avviato con forza una nuova fase di crescita e di trasformazione di Nexi nella PayTech leader anche in Europa, grazie alle annunciate combinazioni con Sia e con Nets; operazioni, che prevediamo di completare secondo i piani nei prossimi mesi, che ci consentiranno di avere la scala, le risorse e le competenze necessarie per proseguire il nostro percorso di crescita e di innovazione come partner di riferimento anche a livello internazionale per cittadini, imprese, banche ed istituzioni”.
Il 2021, si legge nella nota diffusa da Nexi, è ancora caratterizzato dall’inevitabile incertezza di un contesto in continuo mutamento pertanto, assumendo una graduale ripresa nel primo semestre 2021 sostanzialmente in linea con l’attuale evoluzione, Nexi prevede: -una crescita mid-high single digit per i ricavi; un ebitda margin stabile, in crescita di 3punti percentuali rispetto al livello del 2019; Ratio capex/ricavi stabile anno su anno, anticipando l’effetto delle sinergie derivanti dalle operazioni di m&a annunciate; e una forte generazione di cassa organica e un continuo de-leveraging profile.
Advent International, Bain Capital e Clessidra avevano comprato il controllo di Nexi (che allora si chiamava ancora Icbpi) nel 2015 (si veda altro articolo di BeBeez), e avevano poi diviso da un lato le attività di pagamento e dall’altro quelle di banca depositaria, convogliate in DEPOBank (si veda altro articolo di BeBeez). I fondi avevano poi quotato il nuovo gruppo Nexi dedicato alle attività di pagamento nell’aprile 2019 (si veda altro articolo di BeBeez) e poi ridotto progressivamente la loro quota in Nexi. Nell’aprile 2020 Nexi ha poi collocato 500 milioni di euro di obbligazioni senior unsecured equity-linked con scadenza 2027 Nella prima settimana di ottobre i tre fondi hanno ridotto la loro posizione all’attuale 20% a valle di un’ultima operazione di accelerated bookbuilding (si veda altro articolo di BeBeez).
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