Eco Eridania spa, società di Arenzano (Genova) specializzata in raccolta, trasporto, stoccaggio, trattamento e smaltimento di rifiuti speciali, che fa parte della community Elite di Borsa Italiana ed è controllata dal fondo Icon Infrastructure Partners IV, ha ottenuto un finanziamento a lungo termine da 35 milioni di euro da un pool di banche (si veda qui il comunicato stampa).
Il finanziamento beneficia della garanzia Sace ed è stato concesso da un pool di istituti composto da: Banco Bpm, Banca Popolare dell’Alto Adige, ING, Intesa Sanpaolo e UBI Banca. IntesaSanpaolo ha assunto anche il ruolo di facility e Sace agent. Nell’operazione, Eco Eridania è stata assistita da Arcus Financial Advisor in qualitià di financial advisor esclusivo e dallo studio Orrick. Quest’ultimo inoltre ha assistito il Sace agent. Lo studio legale internazionale Gianni & Origoni ha affiancato gli istituti finanziatori nella predisposizione e negoziazione del contratto di finanziamento
“Siamo onorati di aver potuto assistere nuovamente EcoEridania nella finalizzazione di una operazione di finanziamento importante per la società che, pur nelle contingenti difficoltà del periodo, ha saputo dare continuità ai propri risultati di bilancio ed anche mantenere un profilo di espansione delle proprie attività. L’operazione di finanziamento ha il pregio di collocarsi all’interno dei parametri finanziari previsti dai finanziamenti già in essere, confermando la robustezza del business plan del Gruppo”, ha affermato Stefano Cassella, ceo di Arcus Financial Advisors.
Cinzia Cirillo, cfo e consigliera di amministrazione di Eco Eridania, ha aggiunto: “Questo finanziamento conferma la capacità dell’azienda di mobilitare le risorse finanziarie necessarie ad assicurare la stabilità del proprio business anche in momenti complicati come questo che stiamo vivendo, avendo a cuore la qualità del servizio offerto e la relazione con la propria filiera ai cui fabbisogni questa operazione è anche dedicata”.
Eco Eridania è controllata dal giugno 2018 dal fondo Icon Infrastructure Partners IV, con la famiglia del fondatore e amministratore delegato di Eco Eridania, Andrea Giustini, che ha reinvestito per una minoranza con la sua holding Roccaforte srl (si veda altro articolo di BeBeez). In precedenza, il Fondo Italiano d’Investimento aveva investito in Eco Eridania nel 2011 e poi aveva ceduto la sua quota nel 2014 a Xenon Private Equity, che a quel tempo era già diventato azionista di Eco Eridania, dopo aver convertito dei bond convertibili. Da allora Eco Eridania ha condotto un’importante campagna di acquisizioni finanziata con l’emissione di bond sottoscritti in private placement da fondi specializzati.
Il Fondo Italiano era entrato nel capitale di Eco Eridania a fine settembre 2011, acquisendo una quota del 38,77% in aumento di capitale per 10 milioni di euro. Nel dicembre 2012, il Fondo aveva a poi sottoscritto un prestito obbligazionario convertibile non fruttifero da 1,44 milioni e contestualmente, il fondo Xenon aveva sottoscritto due prestiti obbligazionari convertibili per ulteriori 10,86 milioni, apportando così complessivamente in azienda 12,3 milioni, funzionali, tra l’altro, all’acquisizione della società Team Ambiente spa.
A inizio marzo 2013 entrambi i fondi hanno poi convertito in azioni i rispettivi prestiti obbligazionari e a stretto giro hanno sottoscritto un aumento di capitale per un totale di 3,3 milioni, di cui 860 mila euro il Fondo italiano e 2,44 milioni Xenon. Quest’ultimo contestualmente aveva sottoscritto anche un nuovo prestito convertibile da 2,2 milioni. Queste operazioni hanno finanziato, tra l’altro, l’acquisizione di Paderno Energia srl, proprietaria di un impianto di termovalorizzazione per lo smaltimento di rifiuti speciali; del ramo d’azienda rifiuti speciali di proprietà della Ghi.be.ca Tecnoplus srl; e dell’azienda Elettrochimica Carrara srl attiva nello stesso settore di attività di Eco Eridania. Eco Eridania si è così trasformata da operatore locale attivo principalmente in Liguria e in Sardegna, con fatturato di circa 15 milioni e 100 dipendenti nel 2011, nel principale player del Centro-Nord Italia, con un fatturato pressoché quintuplicato, pari a oltre 70 milioni. I due fondi sono intervenuti quindi per un importo complessivo di circa 26 milioni, con il Fondo Italiano che aveva investito in totale 12,3 milioni pari al 32,16% del capitale sociale a fine 2013. A giugno 2014, poi, Xenon ha rilevato la quota del Fondo Italiano ed è arrivato a controllare poco meno del 50% del capitale di Eco Eridania (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel dicembre 2014 Eco Eridania ha poi emesso un minibond da 10 milioni di euro che è stato interamente sottoscritto dal fondo Muzinich Italian Private Debt per consentire di sostenere il piano di sviluppo dell’azienda genovese, che prevedeva sia investimenti funzionali alla crescita organica, sia acquisizioni di aziende del settore (si veda altro articolo di BeBeez). Nel novembre 2015 la società aveva poi comprato Eco Mistral srl, a sua volta specializzata nella raccolta, trasporto e smaltimento di rifiuti di origine sanitaria e industriali. Anche in quel caso l’operazione era stata supportata con un’emissione di bond, per un controvalore non precisato, che era stata tutta sottoscritta dal fondo di Muzinich.
Infine, nel novembre 2016, Eco Eridania, ha collocato in private placement le prime due tranche di un bond da 82,5 milioni di euro che sono state interamente sottoscritte dai fondi Muzinich European Private Debt e Pemberton Emmdf I Holdings e Pemberton Debt Holdings I, mentre contestualmente gli azionisti avevano sottoscritto un aumento di capitale da 20 milioni. Il tutto per supportare l’acquisizione di Mengozzi, società di Forlì specializzata nello smaltimento dei rifiuti sanitari. Il bond era in tre tranche e la terza ed ultima tranche del bond, per circa 20 milioni, doveva essere erogata nel primo semestre del 2017, ma di questo non c’è stata evidenza pubblica.