Il Gruppo Fedrigoni, leader globale nella produzione di carte speciali ad alto valore aggiunto per packaging, editoria e grafica, e di etichette e materiali autoadesivi premium, controllato da Bain Capital e BC Partners ha firmato un accordo vincolante per acquisire la francese Papeterie Zuber Rieder, uno dei principali produttori mondiali in questi segmenti, e creare il primo player al mondo nelle carte premium per wine&spirits. Gli azionisti di Papeterie Zuber Rieder, Alain Martz e Luc Gaillet manterranno entrambi un ruolo strategico per sostenere l’integrazione dell’azienda nel Gruppo Fedrigoni e supportarne lo sviluppo futuro, facendo leva sulla loro esperienza. Alain Martz, oggi amminstratore delegato, rimarrà in un ruolo esecutivo, come direttore generale di Zuber Rieder, mentre Luc Gaillet, oggi presidente, sarà membro del consiglio d’amministrazione (si veda qui il comunicato stampa).
Nell’operazione, Fedrigoni è stata assistita da Saber Solutions, Latham & Watkins, 8A, PricewaterhouseCoopers, Bain&Company, Aon, Golder. Zuber Rieder, invece, è stata assistita da Clearwater International, Mermoz, Deloitte, ERM.
Fondata nel 1881 a Boussières (Doubs, Franca Contea), Zuber Rieder è stata rilevata all’inizio degli anni 2000 da Luc Gaillet e Alain Martz, con l’obiettivo di riposizionare l’azienda nel segmento in rapida espansione delle carte premium per etichette di vini e liquori. Da allora Zuber Rieder, con i suoi 130 dipendenti, ha registrato una forte crescita, trasformando i suoi impianti industriali in uno dei siti di produzione di carte speciali più efficienti d’Europa.
Marco Nespolo, amministratore delegato del Gruppo Fedrigoni , ha commentato: “Siamo molto lieti di annunciare la nostra intenzione di acquisire Papeterie Zuber Rieder. Le sue forti competenze specialistiche e tecnologie proprietarie ci permetteranno di integrare il nostro già ricco portafoglio di offerta nelle carte per il luxury packaging e nelle etichette per il wine&spirits di alta gamma, dove vogliamo consolidare la nostra posizione di operatore globale di riferimento. Quest’operazione dimostra ancora una volta la nostra determinazione nel perseguire una costante strategia di crescita globale, nelle carte speciali per le diverse applicazioni creative e nei materiali autoadesivi premium, per servire ancora meglio i nostri clienti in tutto il mondo”.
Per Fedrigoni si tratta dell’ennesima acquisizione di una serie. L’ultima precedente era stata quella della spagnola Guarro Casas, azienda che vanta oltre 300 anni di storia e forti competenze nella produzione e nobilitazione di carte grafiche speciali (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scorso luglio, invece, Fedrigoni aveva comprato Unifol, player globale con sede a Istanbul e unico produttore di autoadesivi in PVC in Turchia. A fine marzo era stata la volta della francese Tageos, azienda leader a livello mondiale nel segmento delle cosiddette etichette intelligenti e quindi nella progettazione e produzione di inlays (inserti) e tag RFID. In precedenza il gruppo aveva comprato la spagnola Divipa, che sviluppa, produce e distribuisce ateriali autoadesivi; il centro di taglio e distribuzione i prodotti autoadesivi messicano Rimark; il 70% di una newco che è uno spin-off del business di Tecnoform dedicato allo sviluppo di prodotti innovativi per il packaging, in grado di sostituire la plastica con la cellulosa termoformata; l’americana Acucote, l’italiana Ritrama, la messicana Industria Papera Venus (IP Venus) e l’italiana Cordenons. Nell’aprile 2021, per contro, Fedrigoni aveva ceduto la divisione security (cioè il business degli elementi di sicurezza per banconote e documenti d’identità) all’inglese Portals.
Tutte queste operazioni sono state condotte da Fedrigoni da quando, nel dicembre 2017, Bain Capital ne ha rilevato il 90%, per 650 milioni di euro, si veda altro articolo di BeBeez). Ricordiamo che poi lo scorso luglio nel capitale di Fedrigoni è entrato anche BC Partners con il 50%, insieme al coinvestitore di minoranza Canson Capital, che si sono affiancati a Bain Capital, sino a quel momento azionista di riferimento al 90% con il suo fondo IV, il quale a luglio è uscito per avvicendarsi con il fondo XI, che ha reinvestito per una quota analoga, (in un’operazione cosiddetta GP-Led), mentre la famiglia Fedrigoni, prima al 10%, ha reinvestito per una minoranza insieme al management (si veda qui altro articolo di BeBeez). Il tutto in un deal che ha valutato il gruppo cartario 3 miliardi di euro e con il supporto di un finanziamento ponte da 1,18 miliardi messo a disposizione da Goldman Sachs, BPER, Intesa Sanpaolo, Morgan Stanley, Nomura, Banco Santander e Unicredit. Lo scorso ottobre BC Partners e Bain Capital hanno poi rifinanziato il bridge-loan con due bond per 1,025 miliardi di euro e una linea revolving da 150 milioni per un totale di 1,175 miliardi (si veda qui altro articolo di BeBeez). Nel dettaglio, la nuova operazione comprende 725 milioni di bond senior secured a tasso variabile e 300 milioni di euro di bond senior secured a tasso fisso emessi da Fiber Bidco spa, la società controllante di Fedrigoni, oltre appunto 150 milioni di revolving credit facility erogata da Nomura, che nell’operazione di co-investimento precedentemente annunciata aveva agito in qualità di lead financial advisor ed è stata joint bookrunner nel rifinanziamento.
Nata nel 1888, Fedrigoni conta oggi oltre 4.500 dipendenti in 27 paesi e 25.000 prodotti, vende e distribuisce in 132 Paesi e, anche grazie alle recenti acquisizioni, ha guadagnato la posizione di primo player globale nelle etichette per i vini e nelle carte speciali per il packaging di lusso e di terzo player nei materiali autoadesivi premium. Fanno parte della divisione Paper: Cordenons, lo storico marchio Fabriano e Guarro Casas; e della divisione Self-Adhesives: Arconvert, Manter, Ritrama, IP Venus, Acucote e Rimark, Divipa, Tageos e Unifol. Fa parte del Gruppo anche il distributore americano GPA.
Nel 2021 Fedrigoni ha chiuso il bilancio con ricavi in aumento del 21% a 1,6 miliardi di euro rispetto ai 1,32 miliardi del 2020, con il fatturato che è cresciuto in entrambi i segmenti della carta speciale e FSA (Fedrigoni Self-Adhesive), e soprattutto con un ebitda rettificato che è balzato del 29%, passando da 166,4 milioni a 214,8 milioni, ma che pro-forma, considerando le ultime acquisizioni, arriva a 221 milioni. Quanto al debito finanziario netto, a fine 2021 era di 577,7 milioni, in calo dei 602,2 milioni del 2020, mentre il debito finanziario netto pro-forma è di 592,6 milioni (si veda altro articolo di BeBeez).