Fondo Italiano d’Investimento sgr (FII sgr) lavora a un nuovo fondo, denominato Agritech & Food. Lo ha reso noto ieri la sgr (si veda qui il comunicato stampa). Il nuovo veicolo, interamente dedicato all’agroalimentare italiano, ha un target di raccolta di 700 milioni di euro.
Il fondo intende investire in un’ottica di medio-lungo periodo nelle aziende della filiera agroalimentare in modo da renderle più grandi, tecnologiche e insensibili alle fluttuazioni congiunturali. Sarà focalizzato sui segmenti più all’avanguardia e con maggiore potenziale di sviluppo come agricoltura di precisione, sementi, chimica bio per l’agricoltura, tecnologie per la produzione di bio-energia, prodotti agricoli e relativi processi di trasformazione industriale, infine e-commerce di prodotti agricoli.
Grazie al nuovo fondo Agritech & Food, Fondo Italiano d’Investimento sgr potrà contribuire attivamente al raggiungimento di alcuni dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) individuati dall’ONU, tra cui in particolare il numero 8 relativo a “Buona occupazione e crescita economica”, il numero 9 relativo a “Imprese, innovazione e infrastrutture” e il numero 12 relativo a “Consumo e produzione responsabili”.
L’investimento nell’agrindustria è un trend che sta acquistando forza nell’ambito del private equity italiano, grazie anche agli aspetti che coinvolge in ambito Esg, tematica sempre più imprescindibile per gli advisor dei fondi. Un primo importante esempio in Italia è stato Idea Agro, gestito da Dea Capital Alternative Investments, che, lanciato nel 2017, ha chiuso la raccolta lo scorso gennaio a 110 milioni di euro di cui sinora ne sono già stati investiti circa 80 in sette iniziative (si veda altro articolo di BeBeez). Sempre lo scorso gennaio Amundi sgr ha lanciato l’Eltif (European Long Term Investment Fund), battezzato Amundi Eltif AgrItaly Pir, con un obiettivo minimo di raccolta di 60 milioni di euro da investire in strumenti di debito non quotati e in minor misura in obbligazioni junior e azioni emesse principalmente da imprese operanti nei principali distretti agroalimentari italiane (si veda altro articolo di BeBeez).
Tornando a Fondo Italiano d’Investimento sgr, la società ieri ha comunicato che nel 2020 i suoi quattro fondi di fondi dedicati a sostenere la crescita delle piccole e medie imprese italiane hanno investito a oggi in 36 fondi, sottoscrivendo impegni di investimento per quasi un miliardo di euro e movimentato risorse per l’economia reale per 4,5 miliardi. Ricordiamo che si tratta di due fondi di fondi di private equity (Fondo di Fondi di Private Equity o FOF PE e FOF Private Equity Italia o FOF PE Italia) e di due fondi di fondi di private debt (Fondo di Fondi di Private Debt o FOF PD e FOF Private Debt Italia o FOF PD Italia).
Nel dettaglio, FOF PE Italia, con una dimensione attuale di circa 300 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez), a oggi ha sottoscritto quote di sette fondi, che a loro volta hanno una dimensione attesa pari complessivamente a 1,2 miliardi, generando un effetto leva potenziale pari a 6,7 volte. I sei fondi di questi sette che hanno già effettuato il primo closing hanno investito in 10 società (si prevede che il numero salga a 18 nel corso del primo quadrimestre dell’anno) e registrano un fatturato aggregato di oltre 300 milioni di euro, un ebitda di oltre 65 milioni di euro e impiegano circa 1.300 dipendenti.
Il FOF PD Italia, la cui dimensione attuale è 250 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez), ha avviato nel secondo semestre 2020 l’attività di investimento, sottoscrivendo i primi due fondi dedicati all’economia reale italiana. Alla fine dello scorso anno i fondi di private debt in portafoglio hanno finalizzato 4 investimenti in strumenti emessi dalle pmi (si prevede che il numero salga a 8 nel corso del primo quadrimestre dell’anno), per un fatturato aggregato totale pari a oltre 470 milioni di euro, un ebitda di quasi 60 milioni e circa 20 mila dipendenti.
Ricordiamo che nel febbraio scorso il CdA di FII sgr ha approvato l’estensione al prossimo 15 marzo della scadenza relativamente alla possibilità, per gli investitori che sottoscrivano quote dei fondi FOF Private Equity Italia e FOF Private Debt Italia per almeno 10 milioni di euro, di prendere parte ai relativi Comitati consultivi (si veda altro articolo di BeBeez). Contestualmente, la sgr ha annunciato che il veicolo di private equity Fondo Italiano Consolidamento e Crescita (Ficc) ha raggiunto quota 490 milioni di euro di raccolta, grazie all’impegno sottoscritto da una primaria Cassa di previdenza e a ulteriori 50 milioni di euro di impegni sottoscritti da Cassa Depositi e Prestiti. La sgr si aspetta di raggiungere il target di 500 milioni di euro di raccolta entro il prossimo 31 marzo.
FII sgr aveva riaperto la raccolta per FICC nel settembre 2020, insieme a quella del Fondo Italiano Tecnologia e Crescita o Fitec, dedicato a interventi di minoranza in imprese ad elevato contenuto tecnologico (si veda altro articolo di BeBeez). I due fondi erano stati ridenominati così nel giugno 2020 (prima erano i fondi Innovazione e Sviluppo e Fii Tech Growth, si veda altro articolo di BeBeez). Entrambi i fondi avevano effettuato il closing della raccolta nel maggio 2020, rispettivamente a quota 370 milioni (di cui 275 milioni da Cdp) e 123 milioni (considerando anche il fondo parallelo dedicato alle aziende della Regione Lazio; con 75 milioni sottoscritti da Cdp) (si veda altro articolo di BeBeez). A fine settembre 2020, al momento della riapertura della raccolta, il Ficc aveva raccolto impegni per 380 milioni e FITEC era arrivato a 133 milioni.
Nel complesso, i fondi di fondi dedicati alle pmi di FII sgr nel 2020 hanno investito in 36 fondi che hanno coinvolto oltre 300 società, per un fatturato aggregato di circa 30 miliardi di euro e oltre 150 mila dipendenti, con un ruolo determinante sia per la crescita organica, sia per i processi di aggregazione delle società. Gli investimenti finalizzati dai fondi in cui hanno investito i veicoli dedicati al private equity si sono concentrati in società con fatturato medio di circa 70 milioni di euro, con ampia diversificazione settoriale. Nell’ambito dell’area private debt, gli investimenti sono stati effettuati per finanziare aziende che presentano un fatturato di circa 150 milioni di euro, anche in questo molto diversificate sotto il profilo settoriale.
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