Holding Reti Autostradali spa (HRA), il veicolo di investimento controllato da CDP Equity (51%) e dai fondi Blackstone Infrastructure Partners (24,5%) e Macquarie Asset Management (24,5%) hanno finalizzato ieri l’acquisizione della partecipazione dell’88,06% di Autostrade per l’Italia spa, detenuta da Atlantia spa (si veda qui il comunicato stampa)
A questo punto tutto è formalmente pronto per il lancio dell’opa su Atlantia da parte della famiglia Benetton insieme a Blackstone Infrastructure Partners al prezzo di 23,74 euro per azione, comprensivo del dividendo di 0,74 euro, annunciato a metà aprile (si veda altro articolo di BeBeez). Un’operazione che, a meno di sorprese dell’ultima ora, non dovrebbe trovare concorrenti, visto che nel frattempo sembra del tuttox l’ipotesi di una contro-opa da parte della cordata concorrente formata dal fondo americano Global Infrastructure Partners, dal gruppo canadese Brookfield Asset Management e dal colosso delle costruzioni spagnolo ACS, guidato da Florentino Perez (noto anche per essere il presidente della squadra di calcio Real Madrid) e socio di Atlantia nel gruppo spagnolo di autostrade Abertis. rientrata l’ipotesi di una contro-opa da parte della cordata concorrente formata dal fondo americano Global Infrastructure Partners, dal gruppo canadese Brookfield Asset Management e dal colosso delle costruzioni spagnolo ACS, guidato da Florentino Perez (noto anche per essere il presidente della squadra di calcio Real Madrid) e socio di Atlantia nel gruppo spagnolo di autostrade Abertis (si veda altro articolo di BeBeez).
La mossa della cordata formata dai Benetton (attraverso Edizione Holding) e da Blackstone su Atlantia, che oggi fa già capo per il 33,1% a Edizione, era stata presa per fronteggiare in anticipo proprio un’analoga mossa della cordata di cui sopra. Ricordiamo che i movimenti sul titolo erano partiti dopo che il 30 marzo si erano avverate tutte le condizioni sospensive per il passaggio della quota dell’88,6% di ASPI e quindi le obbligazioni delle parti di vendere e acquistare la partecipazione erano divenute vincolanti e finali (si veda qui il comunicato stampa). Ricordiamo che il via libera all’operazione, sulla base di una valutazione del 100% di ASPI di 9,3 miliardi di euro (di cui 200 milioni a titolo di commissioni bancarie) era stato dato dall’assemblea di Atlantia a fine maggio 2021 (si veda altro articolo di BeBeez).
Al closing dell’operazione su ASPI, Atlantia incasserà ben 8 miliardi di euro per la sua quota, una cifra cash che evidentemente fa gola a tutti i pretendenti. Nella nota diffusa al momento dell’annuncio dell’imminente lancio dell’opa, si leggeva che “l’offerente intende sostenere pienamente la strategia di investimento a lungo termine, l’attuale piano industriale e la crescita sostenibile di Atlantia e fornire, inoltre, il supporto e le risorse necessarie affinché Atlantia sia in grado di cogliere le opportunità di investimento che si presenteranno nel settore delle infrastrutture e della mobilità e consolidare la sua posizione di leadership in tale settore. Sotto il controllo dell’offerente e come società non quotata, caratterizzata da una maggiore flessibilità operativa e organizzativa, nonché dalla possibilità di accedere a fonti di capitale a lungo termine più ampie e dotate di maggiore flessibilità, Atlantia sarà in grado di accelerare la sua strategia di investimento e di creazione di valore”.