Giplast srl, società specializzata nell’estrusione in foglia e in bandella di bordi in plastica abs per l’industria del mobile con sede a Giulianova (Teramo), ha chiesto il concordato preventivo in continuità indiretta (ex art. 186-bis della Legge Fallimentare). Lo ha riferito nei giorni scorsi la stampa locale, a seguito di un incontro tra la proprietà dell’azienda e i sindacati (si veda Il Centro).
Fondata nel 1977, Giplast è controllata dalla famiglia Marozzi Giprofil srl e partecipata dal 2013 all’11,11% dal fondo di private equity di Vertis sgr. Contestualmente all’ingresso nel capitale, Vertis aveva sottoscritto anche un bond convertibile da 3,5 milioni di euro a scadenza con cedola del 6%. Nel caso di integrale conversione del bond, Vertis sgr potrebbe salire sino al 49,9% del capitale di GIPlast. Nel marzo 2016 Giplast ha quotato all’ExtraMot Pro un minibond da 2,1 milioni di euro che è stato interamente sottoscritto dal fondo Tenax Capital. L’emissione è stata poi portata a un totale di 4 milioni e ora quota a un prezzo di 98 centesimi.
Sempre secondo la stampa locale, entro fine mese Vertis sgr affitterà il ramo d’azienda a cui fa capo la fabbrica di Colleranesco, una volta ottenuto il via libera del Tribunale.
Giplast ha chiuso il 2015 con 32,7 milioni di euro di ricavi, un ebitda di 2,7 milioni e un debito finanziario netto di 14,4 milioni. A oggi di dice che il debito sia salito a oltre 20 milioni di euro.
L’ingresso di Vertis nel capitale di GiPlast era stato strumentale al finanziamento dell’acquisizione per 4 milioni del concorrente Flexibord spa basato a Luzzara (Reggio Emilia) nel novembre 2013. Flexibord, però, nel novembre scorso è stat chiusa e i 60 dipendenti sono stati messi in mobilità.