Alla fine ad aggiudicarsi il 100% di Quadrivio Capital sgr è stata Green Arrow Capital, boutique di investimento che sinora ha investito in energie rinnovabili e che per questo nel processo competitivo inizialmente era stata considerata in secondo piano rispetto agli altri soggetti in corsa, tutti già esperti del settore (si veda qui il comunicato stampa).
Fondata nel 2012 dai manager Eugenio de Blasio, Daniele Camponeschi, Stefano Russo e Alessandro Di Michele, Green Arrow da fine 2016 ha come partner anche l’ex presidente di Poste Italiane Luisa Todini e punta ad ampliare l’attività di investimento ad altre asset class.
La boutique di investimento era stata selezionata a far parte della short list dei quattro candidati ad acquisire il controllo di Quadrivio sgr, insieme a Lbo France, Tages e Pm Partners (si veda altro articolo di BeBeez), nell’ambito di un processo competitivo che ha visto partecipare 20 fra le primarie società di investimento nazionali ed estere. L’acquisizione della società è ora subordinata al rilascio del nulla osta da parte della Banca d’Italia.
A oggi Quadrivio Capital sgr è interamente controllato da Quadrivio Italia spa, che a sua volta da capo per il 70% a Quadrivio Group, posseduto da Alessandro Binello e Walter Ricciotti, rispettivamente, ex presidente ed ex amministratore delegato dell’sgr, e per il restante 30% a Futura Invest (Fondazione Cariplo e Fondazione Enasarco).
Russo di Green Arrow Capital ha commentato: “Gli investitori professionali stanno gradualmente incrementando la percentuale del portafoglio in fondi alternativi e quello che ci ha convinto di Quadrivio è la gamma di prodotti e la qualità dei team che li gestiscono che ne fanno una piattaforma di investimento completa per la clientela istituzionale Italiana e internazionale”. De Blasio ha aggiunto: “Tramite l’acquisizione di Quadrivio prosegue il nostro piano di crescita che ha come obiettivo quello di creare una piattaforma paneuropea di prodotti finanziari alternativi”.
Nell’operazione Quadrivio Italia è stata assistita da Lazard in qualità di advisor finanziario e, per la parte legale, dallo Studio Pedersoli. Green Arrow è stata assistita da Rothschild in qualità di advisor finanziario, da Legislab e da Orrick per la consulenza legale e regolamentare, e da Kpmg come revisore contabile.
L’sgr è una delle piattaforme specializzate in asset alternativi più grande a livello italiano, con in particolare tre nuovi fondi raccolti da poco (private equity, private debt e clean energy) e un’ampia base di investitori che comprende casse di previdenza, banche e family office. L’occasione, quindi, era ghiotta sia per asset maanger italiani che vogliono crescere di dimensioni magari all’estero sia per gli internazionali che vogliono crescere in Italia.
L’sgr, che genera circa 12 milioni di euro all’anno di commissioni e ha un ebitda rettificato atteso per il 2017 di 2,4 milioni, è in carico nel bilancio della holding di controllo per 20 milioni. Il valore delle offerte messe sul tavolo dai quattro pretendenti è stato attorno ai 15-16 milioni, ai quali si doveva aggiungere la cassa, che è stata sostanzialmente il vero oggetto della due diligence che gli investitori hanno condotto. Nel complesso, comunque, si parla di qualcosa di poco superiore ai 20 milioni.
Fuori dal perimetro della vendita c’era, oltre al fondo immobiliare Pegaso, in liquidazione, anche l’sgr di nuova costituzione in joint venture con Intesa Sanpaolo e dedicata agli investimenti di venture capital.
A cavallo dell’estate, infatti, il capitale dell’sgr, il cui nome è ancora provvisorio (Venture Capital Partners sgr) è stato riorganizzato per portare in maggioranza al 51% il management, guidato da Davide Turco, con Banca Imi (gruppo Intesa Sanpaolo) e Futura Invest che si spartiscono metà per ciascuno il restante 49%. Inizialmente, invece, quando era nata nel maggio 2016, l’sgr era controllata da Quadrivio sgr e da IntesaSanpaolo, ciascuna con il 40%, e partecipata al 20% dal management. Intesa e Quadrivio sarebbero state anchor investor di un nuovo fondo di venture con target minimo di 120 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).