Gruppo Florence, primo polo produttivo integrato in Italia al servizio del luxury fashion internazionale, fa il suo ingresso nel mondo delle calzature rilevando Lorenza Calzaturificio e Novarese (si veda qui il comunicato stampa).
Contestualmente Florence è entrato anche nel comparto delle lavorazioni intermedie con Officina Ciemmeci, giovane realtà imprenditoriale toscana specializzata nei trattamenti più innovativi su pelle e tessuti.
Al loro ingresso, secondo il modello di business distintivo di Gruppo Florence, i fondatori di Lorenza, Novarese e Officina Ciemmeci reinvestiranno in quote di minoranza di Gruppo Florence.
Lorenza Calzaturificio, fondata a Filetto (Chieti) da Vincenzo Cicolini e Pina Caramanico nel 1996, è un’azienda specializzata nella produzione di scarpe informali di lusso. L’azienda, che si distingue per una forte impronta famigliare, con i figli Emanuele e Lorenza che affiancano i fondatori nella gestione, nel 2021 ha fatturato 23 milioni di euro, con un ebitda di 4,6 milioni di euro e una liquidità netta di 6 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente). Oggi produce oltre 230 mila paia di scarpe all’anno. Lo stabilimento di circa 3.000 mq ospita oltre 70 dipendenti che seguono tutte le fase di produzione, dalla modelleria al controllo qualità, imballaggio e spedizione. “Abbiamo deciso di entrare a far parte di questo importante gruppo di eccellenze manifatturiere in quanto sicuramente ci permetterà di garantire e sviluppare al meglio i servizi offerti ai nostri clienti e assicurare alle nostre maestranze una maggiore stabilità futura”, ha detto Vincenzo Cicolini, ceo di Lorenza Calzaturificio.
Invece Novarese, calzaturificio nato nell’immediato dopoguerra come piccolo laboratorio artigianale, alla terza generazione con la famiglia Gismondi, collabora oggi con i principali brand del lusso a livello mondiale. Unitamente alla ferma volontà di preservare l’arte manifatturiera marchigiana, il costante aggiornamento della strategia industriale e organizzativa ha portato l’azienda oggi a contare su due strutture produttive in provincia di Macerata, la sede principale di 6.000 mq e il tomaificio Bison, con uno staff totale di circa 220 persone oltre alla rete di collaboratori esterni selezionati sul territorio. L’azienda è da diversi anni all’avanguardia anche in tema di sostenibilità, grazie a un’attenta selezione di aziende partner impegnate nella riduzione delle loro emissioni di CO2, e soprattutto producendo in casa gran parte dell’energia impiegata nelle attività produttive. ”Entriamo in Florence certi di poter garantire e sviluppare al meglio i servizi offerti ai nostri clienti e inoltre assicurare alle nostre maestranze un’ancora maggiore stabilità futura. Per noi questo non è un traguardo finale, ma un nuovo punto di partenza”, ha spiegato il ceo Mauro Gismondi. La società ha chiuso il 2021 con un fatturato di 36,5 milioni di euro, un ebitda di quasi 3 milioni e una cassa di 400 mila euro (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente).
La toscana Officina Ciemmeci è una giovane azienda fondata nel 2015 dall’esperienza degli stessi fondatori di Ciemmeci Fashion (già parte di Gruppo Florence dal novembre 2020, si veda altro articolo d BeBeez) per offrire ai brand soluzioni altamente innovative che si contraddistinguono per creatività e know-how tecnologico. Grazie al supporto di un team di ricerca e sviluppo interno, Officina Ciemmeci propone una vasta gamma di lavorazioni tra lavaggi, tinture e trattamenti manuali, sia su tessuto che su pelle, quali termo-accoppiatura, taglio meccanico, laser, stampa digitale e serigrafia, ricamo borchie e strass oltre alla plissettatura. Con 40 dipendenti, tra artigiani, tecnici e creativi, l’azienda guidata da Vinicio Capezzuoli, con la direzione generale di Marcello Boschi, ha chiuso il 2021 con un fatturato di oltre 5 milioni di euro.
Sale così a 17 il numero di aziende che hanno deciso di aderire al progetto industriale di Gruppo Florence, controllato per circa il 65% dal consorzio guidato da VAM Investments, Fondo Italiano d’Investimento (tramite Fondo Italiano Consolidamento e Crescita – FICC) e Italmobiliare, e per il restante 35% dalle famiglie fondatrici delle aziende che fanno parte del gruppo.
Florence, presieduto da Francesco Trapani e guidato dall’amministratore delegato Attila Kiss, ha attualmente raggiunto un giro d’affari complessivo stimato in circa 350 milioni di euro con oltre 1000 dipendenti distribuiti in 12 regioni italiane e collabora con 50 brand internazionali. Obiettivo è andare in borsa entro fine 2023, come detto dallo stesso amministratore delegato in un’intervista al Corriere della Sera a inizio giugno.
Francesco Trapani ha dichiarato: “Con un investimento iniziato meno di due anni fa, siamo molto soddisfatti di aver attirato l’interesse di numerosi imprenditori della filiera ed aggregato così tante eccellenze del Made in Italy. La positiva reazione dei grandi gruppi del lusso sta dimostrando che la nostra idea di offrire l’opportunità di un rapporto più strutturato era un’esigenza del settore”.
“L’obiettivo di Gruppo Florence è offrire ai brand del lusso le più innovative eccellenze del Made in Italy riunite in una piattaforma industriale, attive in tutte le categorie di prodotto che compongono un’intera collezione di alta moda e perciò il passaggio alla calzatura è cruciale per il nostro progetto. Riteniamo inoltre, che sia strategico offrire ai brand di tutto il mondo opportunità uniche di sinergie industriali e contaminazioni di prodotto, per questo siamo particolarmente onorati di accogliere nel gruppo Officina Ciemmeci, giovane realtà imprenditoriale che abbraccia le più avanzate tecnologie di lavorazione sia sul tessile che sulla pelle, proponendo soluzioni di assoluto pregio e originalità”, ha aggiunto Kiss.
Proprio per supportare le continue acquisizioni, lo scorso aprile il Gruppo Florence aveva varato un nuovo aumento di capitale al quale hanno partecipato gli attuali azionisti (si veda altro articolo di BeBeez), ma anche nuovi investitori. In particolare è emersa la partecipazione all’operazione anche di un gruppo di investitori privati organizzati in club deal da Unicredit. Come spiegato a Citywire Italia da Gennaro Del Sorbo, head of Ultra-High Net Worth Families & Family Holdings di Unicredit, attraverso la sinergia tra il suo team e quello di Alternative Capital Markets, 15 clienti professionali hanno potuto aderire all’aumento di capitale di Florence. Si tratta della prima operazione di questo tipo organizzata da Unicredit, dopo la costituzione lo scorso febbraio della divisione Alternative Capital Markets guidata da Silvia Viviano (si veda altro articolo di BeBeez).
Ma evidentemente ciò non è bastato dato che, sempre per sostenere le nuove acquisizioni e rifinanziare il debito esistente, il Gruppo Florence lo scorso mese di luglio si è assicurato un prestito da 225 milioni di euro (si veda altro articolo BeBeez). Il contratto di finanziamento era composto da diverse linee di credito, con un pool bancario formato da Unicredit, Banco BPM, Intesa Sanpaolo, Cdp, Bper Banca e Credit Agricole Italia, tutte assistite sul piano legale dallo studio Gattai, Minoli, Partners. Nell’operazione, Florence è stata assistita da DWF, mentre BNL ha agito come agent del finanziamento.
Tornando alle acquisizioni di Florence, le ultime due sono state annunciate lo scorso giugno. Il gruppo ha infatti annunciato l’acquisto del 100% di Facopel, storico cappellificio di Chiesina Uzzanese in provincia di Pistoia, dalla famiglia Galgani (si veda altro articolo di BeBeez) e del 100% del produttore leccese di capi in jersey Barbetta dall’omonima famiglia (si veda altro articolo di BeBeez). In entrambi i casi le due famiglie hanno reinvestito nel gruppo. Lo scorso maggio era stata invece la volta di cinque aziende specializzate in produzioni di nicchia: CAM (Bergamo), Confezioni Elledue (Arezzo), Frediani (Torino), Parmamoda (Parma) e Pigolotti (Perugia). Contestualmente all’acquisizione, i fondatori delle rispettive aziende avevano anche in quel caso reinvestito nel gruppo Florence e si erano unite alle famiglie Giuntini, Capezzuoli, Maltinti, Ciampolini, Sanarelli, Romolini, Bonacina e Bertolani, già azioniste del gruppo (si veda altro articolo di BeBeez). In precedenza, nell’ottobre 2021, il gruppo era andato al salvataggio di Metaphor Italy srl, storica azienda del distretto tessile carpigiano di proprietà dell’imprenditore belga Andrè Leruth, dopo la sentenza di fallimento dell’agosto 2021 emessa dal Tribunale di Modena, che non ha accolto la richiesta di concordato in bianco presentata nel maggio dello scorso anno dalla proprietà (si veda altro articolo di BeBeez). Nel settembre 2021 Florence aveva acquisito anche il 100% di Antica Valserchio, leader nella produzione di tessuti per accessori, abbigliamento ed arredamento per i marchi più importanti della moda e del design (si veda altro articolo di BeBeez). In precedenza era stata la volta di Emmegi, azienda storica del fashion made in Italy specializzata in capi spalla informali sia uomo sia donna (si veda altro articolo di BeBeez); e della quota di controllo di Manifatture Cesari, azienda umbra specializzata nei prodotti in jersey e quarta società entrata a far parte della piattaforma (si veda altro articolo di BeBeez). Queste quattro aziende si sono aggiunte alle tre aziende che nell’ottobre 2020 avevano dato vita al Gruppo Florence, ossia: Giuntini, leader nell’outwear e tessuto leggero; Ciemmeci, prestigioso produttore di capi in pelle e pellicce, e Mely’s, eccellenza nel segmento della maglieria (si veda altro articolo di BeBeez).