Giornata cruciale oggi per il futuro dell’Istituto centrale Banche Popolari (Icbpi). Secondo quanto scrive oggi MF-Milano Finanza, infatti, è in programma a Milano la riunione del patto di consultazione dei soci del gruppo specializzato in servizi e sistemi di pagamento e di clearing, al quale fa capo CartaSì che, con il supporto degli advisor Mediobanca ed Equita sim, dovrà esaminare le nuove offerte che saranno recapitate dai potenziali investitori (tutti private equity).
Le banche socie (Creval, guidato dall’ad Miro Fiordi, è il primo azionista) decideranno dunque se cedere l’istituto a Bain Capital-Advent International-Clessidra sgr (affiancati dagli advisor Vitale & Co, Rothschild, Franco Bernabè, Hsbc e Goldman Sachs) oppure a CVC Capital-Permira (supportati da Banca Imi e Kpmg sul fronte finanziario; Alix Partners e Roland Berger per gli aspetti industriali), mentre sembra fuori dai giochi l’accoppiata BC Partners-Cinven (affiancata da Unicredit e Lazard), perché interessata solo a Carta Sì (si veda altro articolo di BeBeezì.
Venerdì scorso, solo per un momento, CVC e Permira si erano sentiti a un passo dalla vittoria, visto che era stato comunicato loro verbalmente che avevano ottenuto il diritto alla trattativa in esclusiva. Ma subito dopo c’è stato un dietrofront.
L’accoppiata CVC-Permira, infatti, ha valutato Icbpi 2,05 miliardi di euro, che sono pronti a finanziare per ben l’85% con equity e per il resto con ricorso alla leva finanziaria. Una soluzione, questa, che inizialmente è piaciuta alle banche azioniste di Icbpi, perché ovviamente andrebbe a pesare meno sulla struttura finanziaria dell’istituto.
Le banche, però, hanno successivamente fatto dietrofront, perché il prezzo offerto dalla cordata Bain-Advent-Clessidra era invece di 2,12 miliardi, e quindi un po’ più alto, anche se in questo caso l’operazione sarebbe finanziata solo per la metà con equity e per il resto a debito. Un indebitamento finanziario, quindi, che post-operazione risulterebbe elevato, a fronte di un risultato operativo di 167,6 milioni a fine 2014. Ora gli advisor hanno chiesto a CVC-Permira di aumentare il prezzo e a Bain-Advent-Clessidra di aumentare la quota di equity. I giochi, quindi, sono di nuovo aperti