Ikav, gruppo finanziario fondato da Constantin von Wasserschleben nel 2010, ha rilevato per 500 milioni di euro i nove progetti nel gas di Metaenergia, fornitore italiano di energia elettrica, gas naturale e servizi legati all’efficienza energetica. Lo riferisce Il Sole 24 Ore, secondo cui la struttura della transazione è su differenti livelli, perché parte dei 500 milioni andranno a finanziare i progetti stessi, oltre all’emissione di un prestito obbligazionario già sottoscritto per un valore facciale di 300 milioni di euro. Gli advisor finanziari dell’operazione sono stati Goldman Sachs e Barclays. Grande Stevens International, Dentons e Sica Ag sono stati i onsulenti legali.
La notizia era attesa: fin dalla scorsa settimana Ikav era infatti in pole position per il deal (si veda altro articolo di BeBeez). Dal giugno 2020 Metanergia era alla ricerca di nuovi investitori. Allora si parlava di cessione dell’intero gruppo e si diceva che Metaenergia potresse valere 350 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Si erano interessati al dossier grandi gruppi strategici e private equity internazionali, come Sorgenia (controllata da F2i sgr e dal fondo Asterion Capital Partners dal dicembre 2019), Blackstone, Ardian, Macquarie, Glennmont Partners, gruppi esteri del settore come la britannica Contour Global, l’ungherese Met Group, la francese Engie, la ceca Eph.
Nel gennaio scorso l’affare pareva essersi concluso con la vendita al gruppo saudita Kashoggi dei nove progetti in Italia di Metaenergia e già si parlava di 500 milioni di euro di valore (si veda altro articolo di BeBeez). Ma a maggio tutto si è arenato (si veda altro articolo di BeBeez) per problemi sorti nel finanziamento dell’operazione da parte dei fondi Meag del gruppo assicurativo tedesco Munich Re, a loro volta conseguenza del blocco operato dalle banche europee sul trasferimento di capitali a fronte del rispetto di alcune procedure come il Kyc (Know Your Client).
L’asta per i nove progetti è poi ripartita ed è stata aggiudicata appunto a IKAV. Quest’ultima, con sede a Durango, in Colorado, è stata fondata nel 2010 da Constantin von Wasserschleben, già ceo della società energetica Ecoprime Gmbh. IKAV ha oggi oltre 1,5 miliardi di euro di asset in gestione. In precedenza in Italia, nel 2013, IKAV aveva acquisito il business italiano O&M di BP Solar e l’intero team che gestiva le operation europee di BP Solar, mentre nel 2015 il fondo ha acquisito il business O&M e l’asset management di PVQ Italia (Q-Cells Italy). Attraverso la piattaforma lussemburghese Ikav Sicav FIS, il gruppo investe nel settore dell’energia e in progetti di efficienza energetica, oltre che in impianti eolici e fotovoltaici. Proprio nei giorni scorsi, il gruppo ha acquistato 5 impianti fotovoltaici situati in Puglia, per una potenza nominale installata complessiva di circa 5 MW di picco. A vendere è stata FSL Solar, società che fa capo a Q-Energy, investitore in energie rinnovabili che fa capo al private equity spagnolo Qualitas Equity (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scorso gennaio, invece, ha ceduto la sua quota del 49% in Genera spa, società attiva negli investimenti nel settore dell’efficientamento energetico, sinora controllata al 51% da Genera Holdings BV. A comprare la maggioranza di Genera è stato SUSI Partners (si veda altro articolo di BeBeez).
Quanto a Metaenergia, è controllata al 93% dalla holding lussemburghese Meta Lux, che fa capo alla famiglia Molinari. La società serve grandi aziende, piccole e medie imprese e anche clienti residenziali. Dal giugno 2020 la società è alla ricerca di nuovi investitori. Allora si diceva che Metaenergia potesse valere 350 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel 2019 la società aveva sottoscritto un accordo con l’iconico marchio del lusso Prada per fornirle energia verde (si veda qui il comunicato stampa di allora). Nel gennaio 2018 aveva collocato al London Stock Exchange un project bond da 308 milioni di euro tramite la controllata Metaenergia Secured Finance plc, con rendimento garantito dell’8% e scadenza 31 dicembre 2029, dedicato a investitori istituzionali (si veda qui il comunicato stampa di allora). L’operazione, assistita dallo studio legale Grande Stevens, era tesa a sostenere il piano strategico, che prevede importanti investimenti nel settore della produzione e dell’efficienza energetica, oltre a consentire la partecipazione alle aste sulle nuove capacità previste dal SEN (Strategia Energetica Nazionale), messa a punto dal Ministero dello Sviluppo Economico. Il bond è stato rimborsato in anticipo e delistato dal LSE nell’agosto 2019 (si veda qui l’avviso di Borsa).