Potrebbe passare a brevissimo il controllo di Premuda da Pillarstone al fondo di diritto irlandese Vajolet gestito da IQ-EQ Fund Management (Ireland) Limited. Lo si legge in un avviso pubblicato sul sito dell’Authority Antitrust che fissava per il 30 novembre la data ultima per presentare eventuali osservazioni a proposito della prospettata concentrazione (si veda qui l’avviso dell’AGCM). A riportare la notizia è Shipping Italy. Nel dettaglio, l’operazione riguarda il controllo esclusivo su PS Navi spa, oggi controllante del gruppo Premuda e a sua volta controllata al 100% da K Equity Italy 2 sarl (KEI2), società di diritto lussemburghese, in ultima istanza controllata da KKR, che era stato unico sponsor della piattaforma lanciata nel 2015 da Pillarstone. Con Pillarstone che però resta della partita. Advisor di gestione di IQ-EQ Fund Management, infatti, è sempre PIllarstone. Chi esce dall’operazione e porta a casa i risultati è quindi KKR mentre Pillarstone resta in pista.
Si tratta in sostanza dello stesso tipo di operazione strutturata su Sirti, leader in Italia nella realizzazione di infrastrutture per reti telco ed energia. Lo scorso giugno, sempre sul Bollettino Antitrust, si leggeva infatti che il controllo del gruppo sarebbe passato al fondo Responsible & Sustainable Corporate Turnaround Fund (RSCT). A cedere la quota sarà sempre K Equity Italy 2 sarl con PIllarstone che anche in questo caso è rimasto in pista, dato che è advisor di gestione anche dello stesso fondo RSCT. Quest’ultimo è gestito formalmente da Davy Global Fund Management, che a sua volta nel luglio 2021 è stata acquisita dall’asset manager irlandese IQ-EQ, controllato dal private equity paneuropeo Astorg (si veda qui il comunicato stampa di allora).
Davy Global Fund Management gestisce peraltro anche FI.NAV l’altro veicolo di cui è advisor Pillarstone e che negli anni ha acquisito da Intesa Sanpaolo e Unicredit crediti verso numerose compagnie armatoriali, come Motia, Perseveranza di Navigazione, Elbana di Navigazione, Morfini e Finaval (si veda altro articolo di BeBeez). Successivamente FINAV ha acquisito altri crediti dalle medesime banche, arrivando a un totale di asset shipping in gestione per 500 milioni di euro, cui sono seguiti poi ulteriori apporti da parte anche di altre banche verso altri gruppi armatoriali. Buona parte di quei crediti è già stata trasformata in navi a seguito di operazioni di ripossessmento, navi che poi sono state date in gestione a Premuda.
Che Premuda fosse sul mercato era noto da inizio 2022. Lo aveva scritto chiaro allora in una nota lo stesso PIllarstone, il veicolo specializzato in ristrutturazioni aziendali e finanziato da KKR, che precisava anche che nel frattempo la piattaforma avrebbe continuato nell’attività di compravendita di navi per trasformare la flotta e posizionarsi nel settore eco-tanker, con investimenti complessivi previsti per 250 milioni di dollari (si veda altro articolo di BeBeez).
“Se creare la piattaforma e farla crescere è stato l’obiettivo principale dell’ultimo triennio, quello dei mesi a venire sarà dedicato invece a trasformare la flotta e renderla appetibile in un orizzonte di medio periodo per il mercato dei capitali o per un primario investitore strategico“, aveva detto infatti allora Il ceo di Pillarstone Italy, Gaudenzio Bonaldo Gregori, sottolineando: “La nostra flotta in acqua comprende ben trentuno unità, di cui sette porta-rinfuse secche e ventiquattro petroliere, due delle quali saranno prese in consegna nel corso del 2022. Si tratta di due cisterne super-eco di nuova costruzione, noleggiate a lungo termine con opzioni d’acquisto da un primario armatore giapponese con cui nel 2020 avevamo già fatto un’operazione analoga”.
Ricordiamo che Premuda è controllata da Pillarstone dal marzo 2017 (si veda altro articolo di BeBeez). Dopo aver raggiunto un accordo con le tre principali banche creditrici (Intesa Sanpaolo, Unicredit e Banca Carige), la società era stata infatti ricapitalizzata e delistata da Piazza Affari dal fondo stesso (si veda altro articolo di BeBeez). Nel corso del 2019 era tornata pienamente in attività (si veda altro articolo di BeBeez), dopodiché, come detto, ha preso via via in gestione le navi acquisite con ripossessamento dal fondo FI.NAV. Successivamente Premuda-FINAV ha gestito la flotta, comprando e vendendo navi. Intanto sul fronte finanziario, nel dicembre 2021 il gruppo Premuda aveva riorganizzato il debito, che era stato tagliato da 117 milioni a circa 44 milioni di dollari. “Abbiamo restituito ai nostri creditori bancari oltre 45 milioni di dollari in anticipo rispetto alle scadenze ed in cambio abbiamo ottenuto la loro partecipazione ad un importante operazione di rafforzamento patrimoniale della nostra società”, aveva detto a gennaio 2022 Marco Fiori, ceo di Premuda e presidente di FINAV Holding (si veda altro articolo di BeBeez).
Il gruppo ha chiuso il bilancio consolidato 2022 con 131 milioni di euro di ricavi, un ebitda di 81,5 milioni e un debito finanziario netto di soli 29 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).