I fondi di private equity Advent, Bain e Clessidra hanno avviato la procedura per quotare la società attiva nei servizi e nelle infrastrutture per i pagamenti digitali per banche Nexi. La notizia è stata anticipata nei giorni scorsi da MF-Milano Finanza e nell’aprile scorso il cfo di Nexi Bernardo Migrone in una intervista a Reuters aveva definito probabile una ipo della società, che permettesse la exit ai fondi Advent, Bain e Clessidra.
La quotazione, che dovrebbe avvenire entro fine aprile 2019, è una delle più importanti dell’anno: Nexi potrebbe essere valutata 7,5 miliardi di euro. Nel 2017 il gruppo ha avuto ricavi per 855,9 milioni e un ebitda di 303,9 milioni (si veda qui il bilancio consolidato 2017), con l’ebitda che a fine 2018 è stimato in crescita addirittura a 500 milioni. I multipli di valutazione, quindi, sono nell’ordine delle 15 volte l’ebitda.
I tre fondi avrebbero nominato Evercore advisor, mentre Banca Imi, BofA Merrill Lynch, Credit Suisse, Mediobanca e Goldman Sachs saranno le banche del consorzio per l’ipo, che potrebbe essere ampliato ulteriormente. Banca Imi è anche sponsor dell’operazione. Secondo i rumor, i joint bookrunner saranno Barclays, Citi e HSBC. Venerdì 25 gennaio sono stati inoltrati i documenti relativi alla quotazione a Nexi e a fine gennaio è stato avviato il beauty contest per definire il percorso dell’ipo, che potrebbe essere mista (vendita e aumento di capitale), ma non è stato definito se sarà rivolta solo agli investitori istituzionali, opzione più probabile, o se sarà aperta anche al retail.
Guidata all’amministratore delegato Paolo Bertoluzzo, Nexi nell’aprile 2018 ha ricevuto il via libera di Bankitalia e Bce per la riorganizzazione: da una parte, dentro la capogruppo Nexi spa, i servizi di securities services che richiedono la licenza bancaria (banca depositaria) e, dall’altra, in Mercury Payment Services (già Setefi Payment Services), le attività di pagamento e le società controllate del gruppo focalizzate sui pagamenti. L’istanza per la riorganizzazione era stata presentata il 31 gennaio 2018 (si veda altro articolo di BeBeez).
L’operazione, oltre a valorizzare i due business di Nexi con caratteristiche diverse, aveva appunto anche lo scopo di accelerare il processo di quotazione in Borsa della divisione dei pagamenti (si veda altro articolo di BeBeez). Sempre nell’ambito di questa riorganizzazione, nel luglio 2018 è stata battezzata DEPObank, la banca depositaria che eredita tutte le attività bancarie del Gruppo Nexi (si veda altro articolo di BeBeez) e nel gennaio di quest’anno Oasi spa, la controllata di Nexi attiva nello sviluppo di soluzioni per la compliance bancaria, è stata ceduta per 151 milioni di euro a Cedacri, la società specializzata nella fornitura in outsourcing di servizi di IT per le banche partecipata dal fondo FSi Mid-Market Growth (si veda altro articolo di BeBeez).