Italmatch Chemicals, gruppo internazionale leader nella chimica di specialità, controllato da Bain Capital e specializzato nella produzione e commercializzazione di additivi e soluzioni per il trattamento acque e degli oli lubrificanti, oil & gas e ritardanti di fiamma per le materie plastiche e per il settore delle energie rinnovabili, ha acquisito la britannica Aubin Group, attivanello sviluppo e commercializzazione di soluzioni chimiche innovative per l’industria dell’oil & gas e il settore delle energie rinnovabili. A vendere è la società di investimento britannica BGF (si veda qui il comunicato stampa).
Con sede ad Ellon, nella regione scozzese dell’Aberdeenshire, Aubin Group è riconosciuto a livello mondiale come produttore e fornitore chiave di soluzioni chimiche per l’industria petrolifera e del gas. Ha uffici in Regno Unito e nel Medio oriente. L’acquisizione rafforza ulteriormente il posizionamento di Italmatch Chemicals nell’oil & gas e nel settore delle energie rinnovabili in mercati strategici quali il Middle East, gli Usa e il Mare del Nord. L’operazione, inoltre, consente al Gruppo Italmatch Chemicals di ampliare il proprio portfolio prodotti con nuove soluzioni sostenibili, in linea con la sua strategia ESG.
“L’acquisizione di Aubin Group rappresenta un ulteriore passo nella strategia di crescita del Gruppo Italmatch in aree di interesse, come il Middle East, e nel nostro percorso sostenibile”, ha dichiarato Sergio Iorio, ceo del Gruppo Italmatch Chemicals, che ha aggiunto: “Il nostro gruppo ha sempre investito nella continua trasformazione del proprio portafoglio prodotti, con una crescente attenzione alle soluzioni sostenibili e circolari in tutti i mercati finali serviti, compreso l’oil & gas. Grazie alle sue soluzioni ‘green’, Aubin rappresenta inoltre un’eccellenza nel mercato delle energie rinnovabili e questa sinergia darà un ulteriore impulso alla ricerca e sviluppo del Gruppo Italmatch Chemicals”.
Maurizio Turci, general manager corporate e cfo del gruppo Italmatch Chemicals, ha aggiunto: “Fin dalla sua fondazione, 25 anni fa, Italmatch ha seguito una strategia di sviluppo focalizzata sia sulla crescita organica, attraverso la ricerca e l’innovazione, sia sull’m&a strategico. Oggi siamo più concentrati che mai nel seguire un approccio ESG nelle nostre attività aziendali, migliorando il nostro impatto positivo e creando valore per clienti, dipendenti e, in generale, tutti i nostri stakeholders”.
E Scott Miller, direttore marketing e vendite della divisione Oil & Gas di Italmatch Chemicals e nuovo ceo di Aubin Group, ha concluso: “Aubin è un attore chiave nelle soluzioni e tecnologie utilizzate per l’efficienza dei pozzi petroliferi, complementari a quelle già presenti nel portfolio di Italmatch. L’azienda ha inoltre i requisiti per essere in prima linea nella transizione energetica con un’offerta di tecnologie innovative per rispondere a importanti sfide. Tra queste, lo sviluppo di parchi eolici offshore e soluzioni avanzate per sigillare i pozzi petroliferi dismessi, garantendone l’integrità a lungo termine e riducendone l’impatto ambientale. L’acquisizione rafforzerà il posizionamento di Italmatch Chemicals nel Middle East, nei paesi del Mare del Nord e negli Stati Uniti, portando nel Gruppo Italmatch un’eccellenza globale nell’industria del petrolio, con personale altamente qualificato e un headquarters strategicamente posizionato nell’Aberdeenshire con un laboratorio all’avanguardia”.
Italmatch Chemicals è nato nel 1997 quando Investindustrial, affiancato da Iniziativa Piemonte, aveva finanziato il management buyout del gruppo Saffa, allora specializzato in derivati del fosforo e poi rinominato Italmach Chemicals, e aveva affiancato il management nella prima fase di sviluppo internazionale della società. Nel 2000 Investindustrial aveva poi ceduto il controllo ad Argos Soditic e Iniziative Piemonte. Successivamente, nel 2004, Investindustrial aveva riacquistato il controllo di Italmatch dai due fondi e ne aveva finanziato il successivo sviluppo per acquisizioni. Nel novembre 2010 Investindustrial aveva venduto Italmatch a Mandarin Capital Partners e alla famiglia Malacalza.Nel 2014 Ardian aveva poi comprato Italmatch da Mandarin Capital Partners e dalla famiglia Malacalza. Nel luglio 2018, la società è stata infine rilevata da Bain Capital Private Equity (si veda altro articolo di BeBeez). In tutti questi passaggi il top-management, guidato dall’amministratore delegato Sergio Iorio, ha sempre mantenuto una quota di minoranza del capitale.
Dal 2016 a oggi, Italmatch ha comprato business & asset relativi alla produzione e vendita di fosfonati realizzati nel sito produttivo della cinese Jiayou Chemical Co., la statunitense Detrex Corporation, la brasiliana Sudamfos do Brasil, la francese Magpie Polymers, due rami d’azienda di Solvay (additivi a base di fosforo per il settore minerario e additivi per il trattamento acque), la statunitense Compass Chemical International, la britannica BWA Water Additives, l’americana Water Science Technologies, la norvegese Eco Inhibitors, la statunitense FRX Polymers e il progetto RecoPhos Project Technology da Israel Chemicals.
Itamatch genera oggi un fatturato pro-forma pari a circa 700 milioni di euro e opera attraverso 19 stabilimenti produttivi, in Europa e Middle East, Asia Pacific, Nord America e ha filiali in Brasile, Belgio, Polonia, Singapore e Giappone, impiegando complessivamente oltre 1.000 addetti.
Il gruppo, che tecnicamente fa capo a Fire (BC) spa, ha chiuso il 2021 con 598 milioni di euro di ricavi (da 504 milioni nel 2020), un ebitda rettificato di 103 milioni (da 93 milioni) e un debito finanziario netto di 681 milioni (si veda qui la presentazione agli investitori dei risultati 2021), che include il bond da 650 milioni a scadenza 2024 quotato alla Borsa di Vienna e alla Borsa di Dublino. Il bond era stato originariamente emesso per 410 milioni, ma poi, come descritto nell’Interim Report dei nove mesi 2019, nell’aprile 2019, Fire (BC) ha ampliato l’emissione per ulteriori 200 milioni per finanziare l’acquisizione di BWA Water Additives, andando a ripagare il bridge financing ottenuto dalle banche. Nel settembre 2019, infine, l’emissione è stata ampliata ulteriormente per altri 40 milioni per finanziare l’acquisizione di Water Science Technologies.