Boom di ricavi e di redditività per le partecipate non quotate nel portafoglio di Italmobiliare a fine settembre, che hanno superato, rispettivamente, gli 1,1 miliardi di euro complessivi e i 198 milioni (in termini di ebitda), dai 927,7 milioni e 152,1 milioni nei 9 mesi 2020. Lo si legge nella Relazione finanziaria sui risultati dei 9 mesi del 2021 della holding quotata a Piazza Affari, diffusa ieri (si veda qui il comunicato stampa e qui la relazione aggiuntiva).
Contestualmente, il NAV di Italmobiliare è rimasto sostanzialmente invariato rispetto a fine giugno attorno ai 2 miliardi di euro, ma in aumento di poco meno di 200 milioni dagli 1,84 miliardi di fine 2020.
A supportare il NAV in questi ultimi tre mesi sono state in particolare le partecipazioni di Italmobiliare in fondi di private equity, che si sono rivalutate di ben il 10,1% a quota 204,3 milioni dai 166,4 milioni di fine giugno e dai 129 milioni di dicembre 2020. Più nel dettaglio, nel corso dei primi nove mesi del 2021 il valore dei fondi di private equity in portafoglio si è complessivamente incrementato di 81,5 milioni di euro, principalmente per effetto di investimenti (34,9 milioni di euro), dell’aumento di fair value dei fondi (46,4 milioni di euro) e del delta cambio (+4,2 milioni di euro) al netto dei disinvestimenti (4,0 milioni di euro). A fine settembre il portafoglio di Italmobiliare comprende quote nei fondi gestiti del gruppo controllato Clessidra Clessidra Capital Partners 3, Clessidra Capital Partners 4 (che si legge ha raggiunto una raccolta parziale di 340 milioni di euro, dai 270 milioni del primo closing, annunciato lo scorso giugno e su un target complessivo di 500 milioni) e Clessidra Restructuring Fund, oltre che nei fondi internazionali BDT Fund II e III, Isomer Capital I e Opportunities, Connect Ventures 3, Iconiq IV e V, Lindsay Goldberg Fund V, Lauxera, Expedition e 8-Bit.
Ma anche le partecipazioni in aziende non quotate hanno fatto la loro parte nell’aumento di valore del NAV della holding della famiglia Pesenti. Se infatti negli ultimi tre mesi il NAV complessivo relativo alle portfolio companies è rimasto invariato a 1,253 miliardi di euro, è invece aumentato di ben 126,7 milioni dagli 1,126 miliardi di fine 2020. E questo, evidentemente, grazie alle buone performance delle società in questione.
Più nel dettaglio, nel settore alimentare, Caffé Borbone chiude un altro trimestre positivo e si attesta nei nove mesi a una crescita del 20% rispetto all’esercizio precedente, con marginalità in ulteriore miglioramento. Buona crescita anche per Capitelli (+16%), con marginalità in lieve contrazione rispetto all’esercizio precedente solo per effetto del costo della materia prima. Nel settore energetico, Italgen brilla (Mol +64% verso il 2020), con produzione sopra la media e prezzo
dell’energia su livelli sempre più elevati. Autogas conferma un margine operativo lordo in crescita rispetto all’esercizio precedente, nonostante l’impatto negativo sui margini del terzo trimestre della forte crescita del costo del GPL. Nel settore industriale, Sirap (nuovo perimetro Francia e UK) è sostanzialmente allineata all’esercizio precedente in termini di ricavi e margine operativo lordo, al netto dell’impatto di fattori contingenti legati alla modifica del perimetro societario, destinato peraltro a cambiare ancora, visto che le attività francesi e britanniche sono in vendita (si veda altro articolo di BeBeez). Iseo conferma nel terzo trimestre l’ottimo andamento del 2021, con margine operativo lordo dei primi nove mesi già superiore a quanto registrato nell’intero esercizio 2020 e 2019. Tecnica Group conferma il recupero a seguito della pandemia Covid-19, con numeri superiori anche allo stesso periodo del 2019, nonostante il già commentato impatto dell’annullamento della stagione invernale 2020/21 sul fatturato 2021 dei brand invernali in Europa. Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella registra un terzo trimestre positivo, con
segnali incoraggianti dal canale retail e ricavi nei nove mesi superiori anche al 2019 pre-Covid. Infine, per quanto riguarda le società entrate in portafoglio alla fine del 2020, Casa della Salute conferma la propria traiettoria di crescita (ricavi +59%, Mol moltiplicato per 2,5 volte rispetto al 2020). Bene anche Callmewine
(ricavi +47%), che sconta in termini di margine operativo lordo gli investimenti effettuati in persone e marketing, propedeutici per la crescita futura, che verranno ulteriormente accelerati nel quarto trimestre.