E’ tempo di bilancio da coronavirus anche per Italmobiliare, che ieri ha esaminato gli impatti dell’emergenza sanitaria da Coronavirus sul portafoglio (si veda qui il comunicato stampa), ma ha ritenuto di potersi comunque permettere di distribuire agli azionisti sia un dividendo ordinario sia un dividendo straordinario.
“Al momento, anche alla luce della assoluta indeterminatezza della durata della crisi sanitaria e degli effetti conseguenti, è prematuro ipotizzare stime e valutazioni affidabili su come la pandemia si rifletterà sui principali indicatori economici e di performance della società e delle sue partecipate non quotate”, scrive Italmobiliare, aggiungendo che “a oggi, tenuto conto anche della differenziata composizione settoriale degli investimenti, è di difficile determinazione l’effetto complessivo di questa crisi sulle varie attività e sulle loro prospettive di breve termine. La diversificazione e l’attenta gestione dei rischi che hanno da sempre contraddistinto l’attività delle società potrebbero comunque consentire di contenere i potenziali impatti”.
La presidente di Italmobiliare Laura Zanetti e il consigliere delegato Carlo Pesenti avevano scritto nel novembre 2019 nell’introduzione della newsletter semestrale destinata a investitori e analisti di avere oltre 500 milioni di euro da destinare a nuovi investimenti e che intendevano focalizzarsi soprattutto “sui settori alimentare, domotica/high-tech e dell’industria non ciclica” (si veda altro articolo di BeBeez). Ora quella liquidità verrà utilizzata in primo luogo per mettere in sicurezza le società del portafoglio.
Si legge infatti nella nota: “Italmobiliare detiene una significativa posizione finanziaria attiva, pari a circa 500 milioni di euro, prevalentemente impiegata in investimenti liquidabili e a basso rischio, su cui gli impatti del quadro contingente non risultano ad oggi essere significativi. Questa solidità finanziaria permetterà di mettere in atto le iniziative necessarie a sostegno delle portfolio companies per superare la crisi. Alla luce di questa analisi complessiva, il Consiglio di amministrazione ha riconfermato la proposta all’assemblea degli azionisti, che si terrà il 21 aprile 2020, di un dividendo ordinario di 0,6 euro e straordinario di 1,2 euro”.
E’ vero, infatti, che il titolo HeidelbergCement, l’unico investimento quotato rimasto in portafoglio, è sceso di circa il 31% tra il 4 e il 24 marzo scorsi. Ma l’investimento nella situazione al 31 dicembre scorso rappresentava meno del 10% del Nav e ha attualmente un valore di circa 93,8 milioni di euro.
Le altre società non quotate costituiscono il 43% del Nav di Italmobiliare. In poco più di due anni Italmobiliare ha investito circa 400 milioni di euro in marchi importanti del made in Italy. Tra essi, rientrano: il 100% di Sirap, Italgen e Clessidra sgr, il 60% di Caffé Borbone, il 40% di Tecnica Group e di Iseo, il 27% di Autogas Nord, una partecipazione di controllo in Salumificio Capitelli e il 20% dell’Officina Profumo di Santa Maria Novella.
E’ difficile stimare l’effetto complessivo della crisi su di esse, ma, si legge ancora nella nota, “ciò che è oggi possibile affermare è che la parte preponderante del portafoglio in termini di Net Asset Value è rappresentata da società in settori legati alla catena alimentare (Caffè Borbone, Sirap e Capitelli) e al settore energetico (Italgen ed AGN 2 Energia), i cosiddetti beni e servizi ‘essenziali’. Per tali società è ipotizzabile un impatto della crisi relativamente più moderato. Per le altre società, in particolare per quelle esposte a dinamiche retail e/o che forniscono beni e servizi ‘non essenziali’ e potenzialmente più soggette alle misure di sicurezza e alle limitazioni attuate a livello internazionale, verranno adottate misure specifiche di riduzione dell’attività operativa, con attenzione particolare ai fabbisogni e ai flussi di cassa”.
Italmobiliare ha in portafoglio quote di fondi di private equity di Clessidra (ha investito in Clessidra Capital Partners III e in Clessidra Restructuring Fund), di BDT Capital (esposizione al mercato Usa) e di Iconiq (settore tecnologico globale). Sul fronte del venture capital, a oggi investe indirettamente attraverso i fondi Isomer e Connect, ma a breve investirà direttamente tramite la controllata FT Ventures. Negli ultimi 5 anni il rendimento per gli azionisti di Italmobiliare è stato di oltre il 140%. Nel 2019 Italmobiliare ha ceduto per 100 milioni di euro a Cinven la sua quota nel big dell’eProcurement, Jaggaer (si veda altro articolo di BeBeez).