Kedrion, il gruppo italiano leader nella produzione di emoderivati, controllato dalla famiglia Marcucci e partecipato da Cdp Equity (tramite FSI Investimenti spa) e dal fondo FSI, è in corsa per acquisire la britannica Bio Products Laboratory Ltd (BPL), specializzata in plasmaderivati, messa in vendita dal gruppo d’investimento cinese specializzata nel settore farmaceutico, Creat Group. Lo scrive Il Sole 24 Ore.
Creat ha affidato mesi fa advisor Bank of America Merrill Lynch l’asta sia per la controllata inglese Bio Products Laboratory sia per controllata tedesca Biotest AG e così Kedrion se la deve vedere per esempio con Advent International e Bain Capital che si sono alleati per fare un’offerta per entrambe le società, che insieme sono valutate circa 3 miliardi di dollari (si veda qui Bloomberg). Si dice che anche Permira e la società farmaceutica tedesca Fresenius SE & Co siano a loro volta arrivate in short list. Le due società possono essere vendute separatamente, ma si dice che Creat sarebbe più propensa a cederle a un unico investitore.
Per Bain Capital sarebbe in realtà un ritorno di fiamma, visto che nel 2016 era stato proprio Bain Capital a vendere BPL a Creat per 820 milioni di sterline (si veda qui il comunicato stampa di allora). Bain Capital a sua volta aveva in precedenza acquisito l’80% del capitale di BPL dal governo inglese, che era rimasto socio al 20% attraverso lo UK Department of Health.
Bio Products Laboratory è attiva nei prodotti derivati dal plasma ed è uno dei leader europei con una forte presenza negli Stati Uniti, con un giro d’affari attorno ai 400 milioni di euro.
Per l’eccessiva presenza negli Usa del gruppo, il Committee on Foreign Investment sta spingendo Creat a ridursi negli Stati Uniti e l’ha già obbligata a vendere le attività di Biotest nel paese e a cedere circa la metà dei centri plasma di Bio Products Laboratory sempre negli Usa.
Tornando a Kedrion, il gruppo italiano ha già una forte presenza in nord America e proprio lo scorso giugno ha annunciato l’acquisizione della società canadese Prometic Biotherapeutics Inc. e della società Usa Prometic Bioproduction Inc da Liminal BioSciences Inc., società specializzata in sviluppo clinico e quotata al Nasdaq, oltre all’acquisizione dalla stessa Liminal di due centri di raccolta del plasma, uno situato ad Amherst (New York, Usa) e uno a Winnipeg (Manitoba, Canada) con assunzione del relativo personale (si veda altro articolo di BeBeez). Sempre negli Stati Uniti, Kedrion aveva rilevato nel 2013 il gruppo RhoGAM da Johnson & Johnson.
Kedrion aveva chiuso il 2020 con un fatturato in calo del 13,7% a 697 milioni e un ebitda in contrazione del 9% a 96 milioni, che rettificato è però stato di ben 160,1 million (da 166,1 million nel 2019), dopo aver condotto investimenti nell’anno per 100,5 milioni, con un debito finanziario netto aumentato a 599 milioni (507,1 milioni al netto dell’impatto dell’IFRS 16) dai 442 milioni dell’anno precedente (si veda qui il bilancio).
A fine marzo 2021, invece, il primo trimestre si è chiuso con un debito finanziario netto in calo a 482,9 milioni di euro grazie all’incasso della vendita a Grifols sa da parte della controllata Kedplasma di sette centri di donazione del plasma negli Usa per un totale di 55,2 milioni di dollari, a fronte di ricavi in calo a 123 milioni (da 165,6 milioni a marzo 2020) e di un ebitda rettificato per contro in aumento a 34,6 milioni (da 24,9 milioni) (si veda qui il comunicato stampa).
L’obiettivo finale di Kedrion, grazie alla crescita negli Stati Uniti, dove già adesso viene generato il 44% del fatturato del gruppo, è di diventare un leader globale nel settore dei plasmaderivati, puntando anche su un successivo progetto di quotazione del gruppo italiano. A questo proposito, i multipli del settore dei plasmaderivati sono di circa 20 volte l’ebitda.