Il gruppo thailandese Indorama Ventures Public Company Limited ha rilevato al 100% Sinterama, storica società italiana attiva nella produzione di fili e filati in poliestere e interni in poliestere per automobili (si veda qui il comunicato stampa).
A vendere sono stati i soci storici di Sinterama e Dea Capital CCR I (gestito da DeA Capital Alternative Funds sgr). Orrick ha assistito nell’operazione i venditori e Sinterama, mentre Allen & Overy ha seguito Indorama Ventures. Paolo Piana, che prima dell’ingresso di Dea CCR I era azionista di riferimento di Sinterama, è stato nominato nuovo ceo dell’azienda. L’operazione era stata annunciata a fine luglio (si veda qui il comunicato stampa).
Il fondo Dea Corporate Credit Recovery I aveva acquisito il 51% del capitale della società nel maggio 2017 (si veda altro articolo di BeBeez), a valle di un accordo per debt-equity swap. Sinterama era infatti una delle otto società i cui crediti erano stati acquisiti l’anno prima dal fondo in accordo con sette banche (si veda qui altro articolo di BeBeez). Il fondo, a seguito dell’acquisito di una porzione rilevante dell’indebitamento finanziario, era arrivato a essere il creditore principale della società, una situazione che ha quindi permesso la ridefinizione della struttura dell’indebitamento di Sinterama in modo da concentrare le risorse di cassa prodotte sullo sviluppo del business e sul rilancio della società.
Indorama Ventures è una vecchia conoscenza per Sinterama. Pochi giorni prima del passaggio del controllo di Sinterama a Dea CCR I nel 2017, infatti, la società aveva ceduto la sua partecipazione del 25% in Trevira Holdings, produttore tedesco di fibre e filamenti di poliestere specializzato nel settore automotive e nei tessuti per la casa. A comprare Trevira era stato proprio Indorama Ventures, che ha così acquisito il pieno controllo della società tedesca. Indorama e Sinterama avevano infatti rilevato insieme Trevira nel 2011, quando si trovava in amministrazione controllata e fatturava 240 milioni di euro, in un’operazione da 40 milioni di euro.
Indorama Ventures ha ora invece appunto acquisito l’intero capitale di Sinterama e, in particolare, cinque siti produttivi, localizzati in quattro paesi (Italia, Brasile, Cina e Bulgaria), che costituiscono un’eccellente piattaforma in grado di integrare le attuali specializzazioni di Indorama Ventures. La combinazione delle capacità produttive e della catena di fornitura esistenti di Indorama con il portafoglio di Sinterama, leader di settore, dà ulteriore impulso a Indorama per soddisfare la crescente domanda di applicazioni automotive e arredamento. Aloke Lohia, ceo di Indorama Ventures, ha dichiarato: “L’aggiunta di Sinterama a Indorama rafforza la nostra posizione di leadership e differenzia ulteriormente il nostro portafoglio per garantire un ottimo posizionamento e per supportare i clienti oggi ed in futuro”.
Fondata nel 1968 a Biella, Sinterama ha sede a Sandigliano (Biella) e conta stabilimenti produttivi in Italia, Bulgaria, Brasile e Cina e il centro ricerca e sviluppo automotive nel Regno Unito. Complessivamente il gruppo Sinterama ogni anno produce oltre 30 mila tonnellate di filo in 1200 diverse tipologie. Conta più di 1200 clienti in 70 Paesi e ha circa 890 dipendenti che lavorano in cinque siti produttivi in quattro paesi, Italia, Brasile, Cina e Bulgaria, che è un nuovo mercato per Indorama. Sinterama ha chiuso il 2018 con un fatturato consolidato di 135 milioni di euro
Indorama Ventures Public Company Limited, quotata in Thailandia, è uno dei principali produttori mondiali di prodotti petrolchimici, con una presenza produttiva globale in Africa, Asia, Europa e Americhe. Il portafoglio dell’azienda comprende ciclo integrato del PET, oliolefine, fibre, packaging e prodotti chimici speciali. I prodotti Indorama Ventures sono utilizzati nei settori FMCG (Fast-Moving Consumer Goods) e auto, bevande, igiene, cura personale, pneumatici e sicurezza. Indorama Ventures ha circa 20.000 dipendenti in tutto il mondo e registrato ricavi consolidati di 10,7 miliardi di dollari nel 2018. La società fa parte del Dow Jones Sustainability Index (DJSI).