Unigestion, asset manager svizzero con 22,9 miliardi di dollari in gestione, chiuderà entro fine anno due nuovi investimenti diretti in Italia. Si tratta di una significativa acquisizione per il gruppo che produce soluzioni per imballare e trasportare EMS Group (in cui Unigestion possiede una partecipazione dall’anno scorso) e di un nuovo progetto di consolidamento di imprese del settore alimentare. Inoltre, nelle prossime due settimane EMS chiuderà l’acquisizione di Zecchetti srl, azienda italiana attiva nelle soluzioni di trasporto, pallettizzazione e stoccaggio automatico. Ne ha parlato con BeBeez Francesco Aldorisio, Partner Private Equity di Unigestion, responsabile degli investimenti diretti a livello globale, nonché della due diligence e dell’implementazione del fund investments in Italia.
Unigestion dal 2000 a oggi ha investito in 19 fondi di private equity focalizzati sulle pmi italiane, tra cui quelli di Wise sgr e Xenon Private Equity. Inoltre, Unigestion ha investito direttamente in sei pmi italiane, tra cui Tapì spa, leader mondiale nel design e nella produzione di tappi a T per il mondo degli spirits premium e super premium, in cui ha co-investito con il fondo Wisequity IV nel febbraio 2017 (si veda altro articolo di BeBeez); il produttore di impianti per il trattamento e la trasformazione di prodotti alimentari con sede a Padova Tecno Pool, insieme al fondo Xenon Private Equity VI nell’aprile 2018 (si veda altro articolo di BeBeez); e appunto EMS Group (nato dall’aggregazione di Emmeti spa, Mectra spa, Sipac spa e Logik srl), in cui ha co-investito sempre con il fondo Xenon Private Equity VI, nel novembre 2018 (si veda altro articolo di BeBeez).
In generale, Unigestion co-investe sempre con altri partner locali, con l’obiettivo di affiancarsi all’imprenditore a creare un management team e forniscono supporto alle aziende attraverso gli add-on, che aiutano a farle crescere, rendendole interessanti per le multinazionali. A questo proposito, Aldorisio ha spiegato a BeBeez che l’acquisizione di Zecchetti da parte di EMS Group “dovrebbe creare il leader mondiale nella produzione di sistemi di trasporto e pallettizzazione per l’industria del vetro, che sta attraversando una fase di forte crescita, poiché la plastica viene sostituita dal vetro in molte soluzioni di imballaggio per alimenti, bevande e altri beni di largo consumo”. Un altro esempio di add-on è Tapì, che ha effettuato nel maggio scorso un significativo add-on, rilevando il 100% del produttore francese di chiusure per spiriti Les Bouchages Delage (si veda altro articolo di BeBeez), dando così vita al leader globale nel segmento premium di questa nicchia di mercato in forte crescita.
Unigestion attualmente sta raccogliendo 600 milioni di euro per il suo fondo di direct private equity Unigestion Direct II, lanciato nell’aprile scorso. Il veicolo ha effettuato il primo closing a circa 300 milioni di euro a settembre e prevede di effettuare quello finale nella prima metà del 2020. “In base alle indicazioni che stiamo raccogliendo dagli investitori, potrebbe superare il target di raccolta”, ha dichiarato Aldorisio. Si tratta di un fondo globale per investire in pmi leader nella loro nicchia, in grado di attuare i propri piani di crescita indipendentemente dalle condizioni di mercato: piccole e medie imprese solide, con un valore d’impresa fino a 500 milioni di euro, che operano in settori come istruzione, alimentare e assistenza sanitaria, con una correlazione limitata alla crescita del Pil.
Unigestion ha sede a Ginevra, ma conta su una presenza globale che si estende in Europa, Nord America e Asia. Opera in quattro aree: azionario, private equity, liquid alternatives e multi asset. È indirettamente proprietaria di 4.000 aziende tramite i fondi in cui investe, per un totale di 7 miliardi di euro di asset gestiti nel private equity. Oltre metà di questi sono investimenti di fondi con un focus in veicoli da 100-500 milioni di euro che investono a loro volta in aziende con ticket d’investimento di 10-50 milioni di euro per singola operazione, quindi appunto pmi.
Secondo Unigestion, è infatti nelle pmi che si celano le operazioni di private equity col maggiore potenziale di rendimento (si veda altro articolo di BeBeez su uno studio di Unigestion sul tema). Le piccole e medie imprese sono il core business della società, in quanto sono meno costose di quelle più grandi; possono essere leader di mercato nelle loro nicchie, sovente trascurate dalle multinazionali; necessitano di una leva inferiore per essere acquistate, ragione per cui presentano un minore rischio d’investimento. In particolare, le pmi italiane hanno molto successo per la grande idea dell’imprenditore, ma poi tipicamente raggiungono dei limiti di crescita a causa di una mancanza di istituzionalizzazione (organizzazione manageriale e distribuzione globale insufficiente, ad esempio). “Il problema della piccola impresa italiana è la taglia: quella media è pari alla metà di quella delle pmi tedesche concorrenti nella stessa nicchia”, ha spiegato Aldorisio.
Unigestion ha decenni di esperienza nella gestione di mandati su misura, che oggi rappresentano la maggior parte dei suoi asset in gestione. La società effettua investimenti “coscienziosi”, all’insegna dell’intelligent risk taking, combinando l’intelligenza umana con l’AI e la tecnologia, sia nel public che nel private market. In particolare, nel public market utilizza algoritmi proprietari per prendere le decisioni di investimento, mentre nel private equity le informazioni provengono dal loro network di partner locali con cui co-investono, dal database proprietario che include dati su 4.000 aziende e sui trend di mercato, oltre che dagli imprenditori stessi e dalle analisi di Unigestion sulle aziende.