La catena di profumerie tedesche Douglas è molto vicina all’acquisto della catena italiana Limoni La Gardenia. Lo scrive Il Sole 24 Ore. Douglas è controllata dal fondo CVC Capital Partners, che ne ha acquisito la maggioranza da Advent International nel 2015, ed è partecipata dalla famiglia Kreke.
Che Limoni e La Gardenia Beauty sarebbero tornate sul mercato una volta chiuso il bilancio 2016 era notizia nota agli addetti ai lavori, visto che l’avvio del processo di cessione nel 2017 era previsto dagli accordi di ristrutturazione del debito delle due società presi dall’azionista comune Leading Luxury Group (LLG), che fa capo al fondo Orlando Italy, con le banche finanziatrici (si veda altro articolo di BeBeez).
Entrambi gli accordi di ristrutturazione del debito hanno infatti scadenza 2017 e si può dire concluso il processo guidato dall’amministratore delegato Fabio Pampani. Limoni era esposta con un pool di 20 banche, coordinate da Ing Bank, mentre La Gardenia Beauty solo con Intesa Sanpaolo, Unicredit e la tedesca Ikb. Il Sole 24 Ore riferisce che nel frattempo il fondo Och-Ziff ha acquisito dalle banche circa 200 milioni di euro di crediti verso le due società.
L’intero gruppo che fa capo a LLG aveva chiuso il 2015 con ricavi consolidati per 356,8 milioni (221,6 milioni prodotti da Limoni e 135,2 milioni da La Gardenia Beauty), un ebitda di 20,97 milioni (11,1 milioni Limoni e 9,85 milioni La Gardenia). Già nel 2014 LLG aveva raggiunto un ebitda positivo per 15 milioni (di cui 8,5 milioni La Gardenia e 6,5 milioni Limoni), contro i 4 milioni del 2013, dopo anni in cui Limoni continuava a bruciare cassa e in un mercato che si stava contraendo (si veda altro articolo di BeBeez).
Detto questo, il bilancio di LLG nel 2015 era stato ancora in rosso, perché il percorso di risanamento ha portato il gruppo a una perdita di 18,66 milioni, legata in parte oneri di ristrutturazione che ci si aspetta abbiano impattato anche nei conti 2016.
In particolare, Limoni spa aveva chiuso il 2015 con una perdita di 9,7 milioni (mentre l’ebitda, pur positivo nella riclassificazione proposta nel bilancio ufficiale, risulta negativo, se calcolato con la metodologia standard IV direttiva CEE riproposta da Leanus, si veda qui l’analisi di bilancio, dopo essersi registrati gratuitamente), mentre La Gardenia aveva perso 9 milioni (anche in questo caso con un ebitda negativo nella riclassificazione IV direttiva CEE, si veda qui l’analisi di Leanus). Il tutto a fronte di un debito finanziario netto di Limoni di 76,8 milioni e di 39 milioni per La Gardenia.